1. CERCATE GNOCCHE IMPASTICCATE E BISTECCONI SVALVOLATI? AVETE TROVATO IL VOSTRO PARADISO: È L'ULTRA MUSIC FESTIVAL DI MIAMI, I BACCANALI DELLA MUSICA ELETTRONICA
2. L'ANNO SCORSO C'ERA SCAPPATO IL MORTO PER OVERDOSE, E UNA POLIZIOTTA ERA RIMASTA SCHIACCIATA DA UN CANCELLO PRESO D'ASSALTO DA CHI VOLEVA ENTRARE SENZA BIGLIETTO
3. QUEST'ANNO LA ZONA E' STATA MILITARIZZATA, VIETANDOLA AI MINORI (CHE INGOLLANO ECSTASY COME FOSSE SMARTIES), E COMUNQUE CI SONO STATI 30 ARRESTI AL GIORNO
4. GRAN FINALE CON SKRILLEX, DIPLO, PUFF DADDY, KIESZA E UN FISCHIATISSIMO JUSTIN BIEBER 

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    Foto da www.villagevoice.com

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    Marinella Venegoni per "La Stampa"

     

    Il gran finale ha raccolto sul palco di Bayside compagni di strada poco conciliabili: Skrillex, Diplo, Puff Daddy, Kiesza e un fischiatissimo Justin Bieber. Una congrega che in qualche modo sancisce la fine del separatismo tunz tunz, e le intenzioni generali - almeno da parte di certo showbusiness - di venire a patti con sonorità meno estreme e più condivisibili, per evitare alla lunga l’estinzione. Fino a ieri notte, poi, tutto è filato liscio, in quella specie di monumento all'EDM che è il Festival ULTRA, il più grande e seguito del mondo della musica elettronica, con i suoi 160 mila e passa biglietti venduti.

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    Edizione n. 17: se la sono cavata con una trentina di arresti al giorno - per possesso di droga, piccoli reati vari e persino prostituzione - in un circuito blindatissimo con due enormi palchi e molti altri minori, affacciati a movimentare la quiete della baia di Downtown per tre giorni. L'anno scorso c'era scappato il morto per overdose, e una poliziotta era rimasta schiacciata (e viva per miracolo) da un cancello preso d'assalto da chi voleva entrare senza biglietto. Per questo la zona è stata militarizzata, e isolata dal traffico. 

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    Sono prezzi che si pagano dovunque con questo genere di musica, che sta facendo i conti con una crisi di trasformazione e crescita e allargamento di orizzonti, dopo anni di hardcore feroce e a volte respingente.

     

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    Anche per questa edizione i divi DJ sono arrivati in massa, il più invocato l'altra sera Avicii, che dirlo una divinità nel suo campo è dire poco. Ma altri nomi incalzano e pretendono spazio: quasi sempre del Nord Europa, come Alesso, già nel MDNA tour con Madonna, o Ingrosso, anche lui molto versato in un sound pop-friendly che sta prendendo sempre più piede, mentre il giapponese Steve Aoki, dal cuore r'n'b, è poco amato dai puristi; Cashmere Cat dalla Norvegia è inseguito dai divi pop per un misto di hip-hop e uso dei bassi. Ricette di trasformazione di materiale già esistente, che fanno successo e soldi a palate. 

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    Anche il pubblico è in evoluzione. Più pittoresco degli stessi DJ, giovanissimo spesso, arriva dai quattro angoli del mondo: proibite le maschere che l'anno scorso infuriavano, vanno forte i travestimenti e le bandiere del proprio paese nelle quale avvolgersi orgogliosamente mentre si balla: la moda, come sempre, viene dal basso; le ragazze portano coroncine di fiori sui capelli, una girava abbracciando un'enorme scimmia di gomma ("per farmi riconoscere in TV dai miei amici"). L'acronimo dipinto su molti corpi era PLUR: peace, love Unity e respect.  

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