COME LA WANDISSIMA, ALBERTO 'OSIRIS' ARBASINO SCENDE LE SCALE PER L'INCORONAZIONE - DA TULLIO PERICOLI AD ALDO GRASSO, DA RENATA COLORNI A GIAN ARTURO FERRARI, DA GREGOTTI ALLA ARCHINTO, QUELLO CHE RIMANE DELLA CULTURA MILANESE FESTEGGIA GLI 80 ANNI DEL PIù GRANDE SCRITTORE DELLA SECONDA METà DEL NOVECENTO E IL SUO SECONDO VOLUME DEI 'MERIDIANI' CON RACCONTI E ROMANZI - "TUTTI DAVANTI AL PC O ALLA TV, QUESTA NON È LA MIA MILANO. DOVE SONO FINITI GUSTO E SENSE OF HUMOUR? - UNA O DUE SFILATE ALL´ANNO IMPORTANO POCO..." -

Condividi questo articolo


  • Maurizio Bono per "la Repubblica - Milano"

    SHAMMAHSHAMMAH

    «Sì, ho dei gran ricordi di Milano. Ogni tanto provo a fare l´elenco degli scrittori che ci vivevano negli anni Cinquanta, e fa impressione. Soldati, Buzzati, Montale, Vittorini, i miei coetanei Ottieri e Testori, Carlo Bo col quale, pensandola del tutto diversamente, avevamo polemiche violente sui giornali e poi andavamo a cena. E quanti se ne potrebbero aggiungere.

    SCIARPETTASCIARPETTA

    O la musica: la Scala di Ghiringhelli che dava 20 o 25 opere a stagione, i pomeriggi musicali al Teatro Nuovo con fior di concerti, la rivista. La domenica sera Bo, Pietrino Bianchi e Marco Valsecchi arrivavano all´edicola sotto i portici dell´Odeon, vicino al Duomo, chiedendo: "È arrivata la corriera dalla Francia?".

    Intendevano le riviste letterarie fresche da Parigi. E io che dopo la laurea in diritto internazionale, da borsista dell´Ispi presieduto da Alberto Pirelli (elegantissimo, portava gessati stupendi) andavo spesso a Londra per ricerche, tornavo carico di novità accolte con vera curiosità intellettuale».

    Per chi a Milano oggi ha il ragionevole complesso di sentirsi culturalmente nano e che in città si sia perso il gusto di arrampicarsi "sulle spalle dei giganti", ascoltare Alberto Arbasino è insomma motivo di orgoglio e di smacco. Succederà anche al Teatro Parenti, dove si farà festa allo scrittore che ha appena compiuto 80 anni e tiene a battesimo il secondo volume dei Meridiani Mondadori coi suoi romanzi e racconti (il primo è uscito lo scorso ottobre).

    POMODOROPOMODORO GRASSOGRASSO

    Sul palco con l´autore Giovanni Agosti, Silvia Ballestra, Marco Belpoliti, Raffaele Manica, l´attrice Anna Nogara che leggerà brani da Le piccole vacanze, L´anonimo lombardo, La bella di Lodi, Super Eliogabalo. In platea (ingresso libero fino a esaurimento posti) siederà buona parte della cultura milanese riconosciuta e in formazione. Ma si aggirerà anche il fantasma dell´articolo scritto qualche mese fa da Arbasino per Le Nouvel Observateur e Repubblica e fresco vincitore del premio Viareggio: "Quando Milano era ancora Milano".

    Ora non più?
    «Una delle ragioni per cui ho riscritto e ampliato tre volte Fratelli d´Italia è per dar conto delle conversazioni interminabili di allora, tra giovani universitari che senza nessuna delle interruzioni di oggi, dalla tv a Internet alla playstation, andavano avanti per ore. Adesso dalle finestre illuminate alle sera viene la luce azzurrina dei monitor. Hopper, a cui Milano ha appena dedicato una mostra, coi suoi profili stagliati dietro i vetri doveva aver previsto il computer. Vedendo tante teste chine si possono prevedere le sedute di fitness e wellness che si renderanno necessarie per le sofferenze cervicali».

    ARBASINOARBASINOBELPOLITIBELPOLITI

    La Scala, ammetterà, resta. È in scena Rigoletto, va a vederlo?
    «Se capita, volentieri. Però, dopo averne sentito negli anni una ventina... Sono appena stato a Berlino e anche lì era pieno di Bohéme. Sarà un fatto d´età, ma sono più curioso di cose mai viste prima. Possibile per esempio che Palestrina di Pfitzner, ambientata a Roma e Trento, non sia mai stata data né a Milano né a Roma? Vero che si comincia finalmente a dare un po´ di Janacek, ma a Vienna e Zurigo lo fanno da un pezzo».

    ARBASINOARBASINO

    L´arte, la moda, l´architettura, il design?
    «Una o due sfilate all´anno importano poco. Un tempo c´erano architetti come Portaluppi, Gio Ponti, Belgiojoso, della mia età Gregotti e Aulenti, Ernesto Rogers che si incontrava spesso a casa Feltrinelli. Gli oggetti di design di oggi è difficile che si comprino per conviverci a lungo. Quanto alle mostre, noto che anche in Germania, dove fino a qualche anno fa allestivano grandi esposizioni sul Novecento, imperdibili perché mettevano insieme opere che ci sarebbe voluta una a vedere in ciascun museo, c´è meno attività. E cala il turismo culturale. Come pensano di attirarlo a Milano per l´Expo?».

    ARBASINOARBASINO

    Ha scritto che la città «ora appare a se stessa in perdita e ricerca di identità». Trova cambiato anche il carattere dei milanesi?
    «Ho un certo rimpianto per quei milanesi veri di una volta che mettevano insieme sense of humour, amore per la musica, gusto nel mangiare e nel vestire. Non so se ne siano ancora capaci o se ora ripetano solo le battute della tv»

     

     

    Condividi questo articolo

    FOTOGALLERY

    ultimi Dagoreport

    DAGOREPORT - COME MAI TRUMP NON HA FATTO GRAN CASINO SULLA FORNITURA DI ARMI ALL’UCRAINA (MISSILI A LUNGO RAGGIO E MINE ANTI-UOMO) DECISA DAL PRESIDENTE USCENTE JOE BIDEN? SECONDO FONTI AUTOREVOLI DI WASHINGTON, TRA I DUE C’È STATO UN ACCORDO, CHE PERMETTERÀ POI A TRUMP DI NEGOZIARE CON PIÙ FORZA UNA PACE CON PUTIN. COSÌ, IL TYCOON COL CIUFFO A PENZOLONI SI E' LIMITATO A UN MISERO TWEET. DA UNA PARTE, DALL’ALTRA A PUTIN NON CONVIENE DI FARE ORA IL DOTTOR STRANAMORE PER DUE BUONI MOTIVI…

    DAGOREPORT - IL GIUBILEO SI AVVICINA E IN VATICANO MONTA UNA INCAZZATURA PROFONDA PER LA NOMINA DI ALESSANDRO GIULI AL MINISTERO DELLA CULTURA – L’80% DEL PATRIMONIO ARTISTICO ITALIANO È RIFERIBILE ALL’ARTE SACRA VOLUTA DALLA CHIESA, E IL GOVERNO DELLA "CRISTIANA" GIORGIA CHE FA? SCEGLIE UN NEO-PAGANO CHE BLATERA DELLA "CENTRALITA' DEL PENSIERO SOLARE", CHE "SIAMO FIGLI DEL FUOCO E DELL'ACQUA" (MAI DI DIO) - SENZA CONTARE CHE ALLA GUIDA DELLA BIENNALE C'E' L'APOSTATA BUTTAFUOCO (DA CRISTIANO E' DIVENTATO MUSULMANO SCIITA) - VIDEO: QUANDO GIULI SU RAI2 SUONAVA IL PIFFERO INVOCANDO LA “GRANDE NUTRICE” 

    CHI CRITICA I MASSACRI DI NETANYAHU, DIVENTA IPSO FACTO ANTISEMITA? – IN VATICANO SONO IRRITATI PER LE REAZIONI SCOMPOSTE DELLA COMUNITÀ EBRAICA, DA EDITH BRUCK A RUTH DUREGHELLO, ALLE PAROLE DI BERGOGLIO SULLA GUERRA IN MEDIORIENTE - IL PONTEFICE HA "OSATO" DIRE: “BISOGNA INDAGARE PER DETERMINARE SE CIÒ CHE STA ACCADENDO A GAZA È UN GENOCIDIO” - COME SI FA A SCAMBIARE PER ANTISEMITISMO UNA LEGITTIMA OSSERVAZIONE CRITICA DI FRONTE AL MASSACRO IN CORSO? – PAPA FRANCESCO NON È CHEF RUBIO: HA SEMPRE RICONOSCIUTO IL DIRITTO ALL’AUTODIFESA DI ISRAELE. MA COME PUÒ LA PIÙ ALTA AUTORITÀ MORALE DEL MONDO TACERE DI FRONTE A 45MILA MORTI PER 1200 VITTIME DELLA STRAGE DI HAMAS ?