I Cisnetto\'s fanno dell\'attualità in vacanza il proprio \"must\". A costo di mollare manrovesci, si accaparrano politici di spessore per sopperire all\'improvvisa assenza, giustificata con tanto di certificato medico, di Paolino Villaggio.
Alda DEusanio phMarinoPaoloniCosì, per celebrare le botte tra Gianmenefrego e il Cainano, si portano sul palco della loro kermesse niente po\' po\' di meno che uno dei berluscones di ferro, Valducci, e un fedelissimo di Fini-Tulliani, il sottosegretario Menia. Che uno si aspetta se le diano di santa ragione, e invece quasi fanno lingua in bocca.
Aggiungete poi il condimento del fascio-comunista Zanonato (nel senso che è del pd ma pluade il presidente della Camera), il senatore leghista Vaccari, il rutelliano Calearo e l\'intramontabile La Malfa. Il dibattito scorre sereno, tra l\'outing malinconico di Menia (ho la A di Almirante nel mio DNA) e la finta notizia bomba lanciata da Valducci: se non avremo i numeri andremo alle elezioni.
Come a dire, se pioverà ci bagneremo. Le soddisfazioni migliori, così, ce le prendiamo da Zanonato nel salottino vip: il sindaco mostra orgoglioso il suo nuovo i-phone e il suo nuovo i-pad. Se fossimo maliziosi ci verrebbe da chiedere: chi paga? E, compulsivo, mentre si avvia sul palco, fa foto a raffica e le posta su Facebook!
Antonio Pennacchi phMarinoPaoloniIl pomeriggio c\'è Alda, che ospita sul palco i finalisti del Campiello. Sono uno più spostato dell\'altro, diciamoci la verità. Mai vista un\'infilata simile di stramberie, dette, pensate, smozzicate a mezza bocca. C\'è Pennacchi che si diverte a fare il borgataro; c\'è Gad Lerner che non si sbottona neppure i pantaloni; c\'è Laura Pariani che ha deciso di dedicarsi solo alla cura della carta stampata e non a quella di se stessa; Michela Murgia, che sembra un incrocio tra Sconsolata e Geppi Cucciari. Insomma, un bel quadretto d\'insieme, e la coscienza della cultura del libro è appagata.
Ma per vedere le botte, il sangue e tutti gli altri ammennicoli che tanto ci piacciono, bisogna aspettare di avere sul palco il Ministro Matteoli (che da bravo colonnello ha prontamente mollato Gianmenefrego e si è accoccolato ai piedi del sultano di Arcore) e il presidente dell\'aeroporto di Venezia Marchi. I due picchiano come fabbri, davanti a un Moretti ferroviario che non riesce a trattenere le risate.
Capirai, con le nuove tariffe che sembrano vantaggiose e invece salassano come non mai, chi può impensierire il buon Mauro? Così, può permettersi di snocciolare che nei giorni del grande esodo il 93% dei treni è arrivato in orario e, soprattutto, che le prossime motrici arriveranno a 360 km/h con dei sistemi di stabilizzazione \"tipo quelli di Formula 1\".
Alda DEusanio e Gad Lerner phMarinoPaoloniRagazzi, il futuro è alle porte, basta pagare e possiamo salirci sopra. Ma, dicevamo, Marchi e Matteoli non se le mandano a dire: il primo sostiene che il governo stia spendendo una barca di soldi per il Ponte sullo stretto; il secondo è convinto che le pretese di Marchi siano localiste, visto che vorrebbe tutte le infrastrutture a Venezia e dintorni.
Quando i toni iniziano a farsi davvero accesi, dal pubblico si levano voci di dissenso bipartisan che Cisnetto spegne sul nascere. Castellucci poi, sostiene che non vuol parlare male del governo, ma non perde occasione per spiegare come su certe reti autostradali la sua compagnia sia solo esattrice. Guarda caso, quelle strade sono le peggiori. Insomma, anche Giovannino dei Benetton sente odore di ribaltone, e inizia a guardarsi intorno.
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