Ampezzanus maleficus per Dagospia
Caro Dago,
riecco il tuo infiltrato preferito. Anche oggi, finita la sommaria pulizia personale, mi sono messo davanti al pc e ho deciso di infliggerti il resoconto di quello che ti stai perdendo sulle inutile dune sarde dove ti sei spiaggiato. Tanto per cominciare, Cortina è piena di gente. Si temeva che la crisi avesse consigliato ai turisti di restarsene a casa o di andare in posti più economici, ma in realtà la Cortina tutta d'un pezzo ha sempre il suo perché: i canederli, le Tofane e i Cisnetto's (non necessariamente i quest'ordine).
Ieri, poi, giornata ricca. Alle 18 si parla di Primavera araba. Smettila di sbadigliare, anche se non lo capisci, se vuoi salvarti il piercing devi sperare che gli arabi si rasserenino. E pare che stiano cominciando, con queste rivoluzioni che hanno mandato a casa un po' di tiranni. Ma guai a dire che è merito di Twitter: Carlo Panella, che moderava il dibattito, si incazza come un puma se date anche solo un piccolo riconoscimento all'uccellino.
Stefano Dambruoso MAUE non fare il malizioso, Dago. Parlo solo di social network. Insieme a lui - autore di un libro dal titolo inquietante di "Fuoco al Corano in nome di Allah" - Stefano Dambruoso, che sembra il gemello separato alla nascita di Pietro Paolo Mennea, responsabile delle attività internazionali del Ministero della Giustizia (che ha rischiato di sfidare Nichi "Zeppola" Vendola alle ultime elezioni regionali); Carlo Jean, ex generale di corpo d'armata, esperto di strategie militari. Insomma, uno che sfidarlo a Risiko può essere rischioso o sinonimo di sconfitta certa.
Panella Dambruoso Luciano MAUE poi Domenico Fisichella, già vice presidente del Senato, già Ministro dei Beni Culturali, già che ci sei scostati. Infine, sotto mentite spoglie, Ramin Bahrami: interpellato sulla primavera araba, la spiega da superpianista, dimostrando che il suo amato Bach, capace di scrivere anche musiche arabeggianti, è stato il primo compositore "globale", e concedendosi alla fine una musica tradizionale iraniana che sarebbe piaciuta pure ad Ahmadinnejad. Bahrami è sempre una gran goduria.
Ramin BahramiMentre l'incontro dell'Audi Palace volge al termine, a Villa Arzilla il Trottolino Amoroso Sergio Luciano conduce Teodori e un ingessatissimo (nel senso che ha il collare ortopedico dopo una caduta) Cesare De Michelis. Si parla di laicismo e di liberali, si cita Pannunzio e la sua inedita raccolta di racconti "Occhio di marmo". Il Mira Mounts apprezza e io sono incredulo e felice. Il tentivo del Trottolino di tirar fuori a Teodori un'intermerata come si deve contro Papa Ratzi, autore di una "Lettera all'Italia" in cui liscia il pelo ai laici cattivoni, è pressochè fallito, perchè Teodori è very british. Ma insomma, s'è capito che è un mangiapreti, anche se li mangia con le posate d'argento e le porcellane di Limoges.
Cesare DeNichelis Massimo Teodori Sergio Luciano MMi scapicollo nuovamente all'Audi Palace per vedere Flavio Caroli - l'esperto di storia dell'arte preferito da Fabietto Furbizia Fazio - che mostra e commenta foto d'amore. In realtà, l'80% di queste ha per tema la figa; ok, forse sono stato un po' volgare. Vulva, così va meglio? Insomma, "L'origine del mondo", di Gustave Coubert, e succedanei. Comunque, una sequela di immagini del pube femminile attizza la sala dell'Audi Palace. Il pubblico, benché attempato, si emoziona ed è tutto un cigolare di protesi.
Ma è già tempo di un'altra corsa. Di nuovo a Villa Arzilla dove Panella e Dambruoso sono pronti a incendiare il pubblico del Mira. Si parla di terrorismo internazionale. Luciano Amoroso ha studiato il libro di Panella e ci tiene a farlo vedere, citando a memoria ampi brani del pamphlet. Panella si ri-indigna contro Twitter, mette in guardia tutti contro i Fratelli Musulmani (e i Cugini di campagna, no?) e conclude che con questo Islam ignorantone e incazzoso il terrorismo non è mai debellato.
Massimo Teodori M Carlo Panella con la compagnaPiù ottimista Dambruoso - che pure, e lo ricorda, è sotto scorta da dieci anni - perchè dice che l'Ovest si è fatto furbo, la polizia funziona, la prevenzione pure e che insomma neanche in Italia sarebbe mai potuto accadere che il pazzoide norvegese Breivik potesse massacrare senza intralci 76 persone dopo che da mesi faceva il pazzo su Internet armato, lui da solo, quanto una divisione corazzata. Per un simile numero da circo, potevano prestarsi solo quegli gnoccoloni dei norvegesi, convinti di vivere nella Città del Sole, col metabolismo congelato che hanno. Speriamo!
Fatto sta che Panella al Mira smercia copie del suo libro come se fossero panelle e Dambruoso prelancia il suo "Un istante prima", che uscirà con Mondadori l'11 settembre, nel decimo anniversario delle Due Torri. Tutto fa buon brodo, soprattutto Villa Arzilla, come ben sanno le galline vecchie.
Carlo PanellaCarlo Panella MAU Cesare DeMichelis M