Alberto Dandolo per Dagospia
Fior fior di sociologi e psichiatri si affannano a spiegare la ragione per la quale tranquilli (all'apparenza) signori della borghesia italica si lancino ogni santo giorno tra le braccia e tra le gambe di statuarie transessuali. Tante le spiegazioni e le discettazioni scientifiche a riguardo. Ma noi le ragioni di questo fenomeno non le vogliamo spiegare, eviscerate, comprendere. Noi ci limitiamo ad osservare. Senza morale e senza scienza.
SUPERTRANSUn uomo che va con una trans è con ogni probabilità solo un uomo che ama un altro uomo in un corpo "ipoteticamente" femminile. Se amasse una donna vera andrebbe con la segretaria di turno o la prostituta di "bakeka.it". Se vai con una trans, forse, ti piace quello "stato limbico", quella "terra di nessuno", quella "difformità anatomica" che non ti classifica e non ti omologa. In fondo molti pensano che se un uomo va con una trans è solo per un unico motivo: "il fallo mascherato da due tette al silicone". Un modo un po' ipocrita per non dirsi: "mi piace il maschio! Ma non me lo voglio dire!".
Ma al di là di queste "masturbazioni sociologiche" (per mancanza di prove) noi vogliamo raccontarvi il trans power meneghino. Ormai nella città del Pisapia a farla da padrone nel mercato della prostituzione e, in quel che resta, nel mondo della notte, sono loro: le trans!
SUPERTRANSSecondo una recente analisi a Milano "operano" più transessuali che prostitute donne. Il fatturato (in nero, ovvio) del mercato della prostituzione trans è stimato intorno ai 15 milioni di euro l'anno nella sola Lombardia. E c'è da dire che le trans attivano anche il fiorente mercato del consumo di cocaina e droghe sintetiche (mdma, extasy e g.). Non c'è trans a Milano che non sappia come "assecondare" le voglie "drogherecce" dei suoi clienti. E la notte in sta città è tutto un trionfo di piatti caldi e polvere bianca nei locali e nelle "dimore" delle trans che contano.
SUPERTRANSMa c'é un locale che rappresenta il Regno delle trans a Milano: "La Nuova Idea". Un locale storico. Fu aperto a Milano nel 1977 ed è il primo locale "transgender" nato in Europa. Da qualche tempo si è trasferito dal centro della città nel più defilato viale Corsica. Ma continua a macinare migliaia di clienti ogni fine settimana. Qualche giorno fa "La nuova idea", che ha come proprietario il mitologico Rosario Zanoni, ha aperto la prima "dark trans room" d'Italia. 650 mq in cui le trans milanesi (e non) possono liberamente accoppiarsi con i clienti del locale.
La serata top è al sabato, dalle 23.00 al mattino inoltrato. L'ingresso varia dai 10 ai 20 euro (a seconda dell'orario di entrata). C'è la crisi e Rosario ha preferito tenere i prezzi contenuti.
Qui c'é di tutto: dall'avvocatone pippato all'imprenditore tessile, al ragazzo di Quarto Oggiaro. Tutti con due voglie: la trans da possedere (o da cui essere posseduti) e un po' di sballo. Che sia alcol o qualcos'altro. La dark room è da paura! Sono 4 sale, tutte buie, in cui si alternano divani damascati e fiorati a letti e tavoloni rivestiti di pelle nera. Qua dopo una certa ora e dopo che si sono esauriti gli spettacoli di rito (l'ultimo l'elezione di Miss Trans Milano) tutti si sollazzano.
SUPERTRANSNella maggior parte dei casi ci dicono che sono le trans ad avere un rapporto attivo. La trans Gigela che arriva da Rio ci ha detto che c'è un noto imprenditore che arriva a notte fonda. Si mette su un divano della dark room, si posiziona di spalle. Non va via fino a quando almeno 4 o 5 trans non lo hanno posseduto. E a fine serata, come se nulla fosse, torna a casa dalla sua ignara (?) e famosissima fidanzata.
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