DAGOREPORT
MYRTA MERLINO E CARLO FRECCERO A CAPALBIOLIBRIFuochi d'artificio ieri in piazzetta a Capalbio. Petardi e bombe carta lanciate sul pubblico senza tanti scrupoli da un Carlo Freccero senza freni inibitori e in grande forma, al punto da rendere quasi inutile la presenza di Luisa Todini, consigliere Rai in quota Pdl, e faticoso il lavoro della brava Myrta Merlino, chiamata a moderare l'immoderabile.
LUISA TODINI E CARLO FRECCERO A CAPALBIOLIBRISeconda puntata, dunque, del Freccero-show. Dopo l'incursione a gamba tesa nella presentazione de "L'uomo che sussurra ai potenti" di Luigi Bisignani, sabato scorso, nel corso di Capalbio Libri 2013, ieri, l'ex direttore di Rai 4, fresco pensionato di mamma-Rai, si è guadagnato di nuovo il palco di Capalbio Libri con il suo libro "Televisione". Un one man show quello di Freccero che dopo aver seguito la scaletta della serata, e i ritmi dettati dalla Merlino, ha buttato letteralmente all'aria l'impianto della presentazione e ha promesso "sangue".
IL LIBRO DI CARLO FRECCERO A CAPALBIOLIBRIDalla Tarantola, che sembra "Monti con la parrucca", a Cairo che pubblica riviste come "Giallo" e "Miracoli" e "poi si capisce perché sceglie certa gente a La 7", Freccero non ha risparmiato nessuno.
"Lasciatemi fare", ha detto, guadagnandosi il centro del palco e puntando diretto alla Todini che cercava di giustificare le scelte televisive della Rai con l'idea che in fondo il pubblico vuole questo e poi c'è sempre il telecomando per cambiare canale.
Un'affermazione che abbiamo già sentito nei giorni scorsi da Barbara D'Urso, sempre nella stessa piazza e durante la stessa manifestazione, a giustificazione di quella tv nazional-popolare che la vede regina, dopo l'imperatrice Maria De Filippi.
"C'è posta per te", invece, per Freccero, "è il nostro Censis per capire il nostro degrado", così come Maria De Filippi (un genio!) è dago-soprannominata "la Sanguinaria".
All'inizio però la tv commerciale, ammette ancora Freccero, "era dopamina", "una carica di energia pura".
Ma le cose cambiano, così come il Silvio Berlusconi visionario di fine anni '70 che ha ingaggiato un giovane Freccero, allora ricercatore universitario, è ben diverso da quello dell'editto bulgaro: "un dittatore". "E io mi sono rotto i coglioni di sentire dire che è una vittima. Ha fatto in Rai cose nefaste e vergognose e bisogna gridarlo", ha detto, non deludendo le aspettative del pubblico in piazza, elettrizzato e plaudente.
CARLO FRECCERO A CAPALBIOLIBRI"Gli perdoniamo le donne, l'evasione, ma comprare i senatori no". E la platea radical-snob catto-comunista (in prima fila Fabiano Fabiani) ha raggiunto l'orgasmo.
Inutile a questo punto per la Todini tentare la risalita. Freccero si è preso il suo picco di share e anche Capalbio Libri.