DAGOREPORT
Diceva il grande giornalista e saggista Walter Lippmann che il nostro \"vero male è l\'ignoranza, di cui tutti noi, conservatori, liberali e rivoluzionari, soffriamo\". E quando ci si avvicina al cuore dell\'informazione (o della politica) questo \"peccato\" tende a dilatarsi, fino a raggiungere la più perfetta malafede.
Prendiamo il caso dello Scarparo marchigiano Diego Della Valle, imprenditore di successo (mai messo in discussione) che siede nei principali board dei Poteri Marci (da Generali all\'Rcs Media Group).
L\'altro giorno Dieghito El Dritto (con la luna storta) ha dichiarato che non \"esiste alcun giallo\" sulle tensioni tra gli azionisti del \"Corriere della Sera\". Tutta fuffa, aggiungeva spavaldo il nostro, \"di qualche solito noto che usa la disinformazione e l\'avvelenamento dei rapporti tra le persone per tenere sotto pressione i giornalisti e il management del Corriere\".
DIEGO DELLA VALLEOra il \"solito noto\" disinformatore altri non era che l\'agenzia economica Radiocor, edita dal \"Sole 24 Ore\" (proprietà della Confindustria). Martedì 11 gennaio Radiocor batteva questa notizia dal titolo \"Rcs: tensione sulla linea editoriale del Corriere della Sera\". Nel flash è rivelato: \"Momenti difficili al Corriere della Sera. Una parte degli azionisti rappresentati nel Cda della Rcs Quotidiani, secondo quanto risulta a Radiocor non condivide alcune scelte editoriali della direzione del quotidiano\".
RCS Board- BAzoli - Montezemolo - Della VAlle - Geronzi _pesenti - tronchetti ProveraCon chiara allusione alla dirigenza della Fiat che poco aveva gradito (senza nasconderlo all\'esterno) il proprio malumore per le diligenti e documentate analisi di Max Mucchetti, pubblicate senza tentennamenti dal direttore Flebuccio de Bortoli, sulla cosiddetta rivoluzione Marchionne tra Torino e Detroit.
Forse lo Scarparo di Sant\'Elpidio ignorava che la notiziola non era stata partorita dai soliti trombettieri malevoli (in primis Dagospia?), ma da un\'autorevole agenzia economica-finanziaria. Anche se si stenta a crederlo.
Ragionando non con la testa, non con i piedi (foderati di pallini Tod\'s), allora tra i principali \"mestatori\" dell\'informazione che si aggirano come corvi su via Solferino, un posto se l\'è guadagnato proprio Dieghito el Dritto. Anzi, una posizione di Corvo rosso non avrai il mio scarpo(ne).
ian04 ferruccio debortoliMArio Draghi Corrado Faissola Giovanni Bazoli e Cesare Geronzi Luca Cordero Di Montezemolo e Diego Della Valle - Copyright PizziVenerdì 21 gennaio, a distanza di dieci giorni dalle rilevazioni di Radiocor sui dissensi interno dell\'Rcs (mai smentite ufficialmente né dal Lingotto né dal notaro Marchetti!), appena conquistato il restauro del Colosseo, il Gladiatore Della Valle (azionista con il 5,4 per cento del gruppo) lasciava al telegiornale de La7 - diretto dal suo amico Mentana, che incassava lo \"scoop\" -, una dichiarazione a dir poco sorprendente sul Corriere \"sott\'assedio\".
Cogliendo l\'occasione per togliersi - of course direbbe il Testimone di Arcore Carlito Rossella -, qualche sassolino dalle scarpe. Sparando alzo zero contro l\'inerme Abramo Bazoli, senza nominarlo, ovviamente. Dopo la morte dell\'Avvocato, il presidente di sorveglianza di Banca Intesa è considerato \"primus inter pares\" riguardo ai destini del Corrierone.
Della Valle e Caterina Balivo da Verodella valle\"C\'è tra di noi - ha spiegato Dieghito davanti alle telecamere, quindi senza possibilità di essere mal interpretato dai cronisti - qualche arzillo vecchietto unto dal Signore, che bazzica nei nostri consigli e non caccia una lira e che pensa che la Rizzoli non sia un\'azienda che vada gestita come tutte le altre...\".
Una sortita davvero sorprendente da parte di chi, un giorno sì e l\'altro pure, punta il dito accusatorio su chi semina zizzania nel mondo di panna montata dei Poteri Marci. Una spacconata, la sua, che seguiva di qualche settimana il frontale nei confronti dell\'amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti :\"dovrebbe essere cacciato!\"; e il colpo basso nei confronti dell\'altro \"arzillo vecchietto\" di Trieste, il presidente di Generali, Cesare Geronzi, anche lui tra i pattisti di riguardo della ex Rizzoli.
marCHIONNE E ELKANN big de bortoliOra se un socio di Rcs dà del pensionato un po\' taccagno ai suoi compagni di merende in via Solferino, chi è che pesca nel torbido dei Poteri Marci? Chi \"avvelena\" i pozzi dalle parti di Flebuccio de Bortoli folgorato sulla via del referendum? Altro che \"nessun giallo\" sulle tensioni tra i soci dell\'Rcs, come si è affrettato a dichiarare l\'altro giorno Mr Tod\'s. A prevalere, infatti, è il \"rosso vergogna\" di chi tira il sasso e nasconde la scarpina (a pallini bucati).