Silvia Lambertucci per l'Ansa
Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
Adesso è ufficiale. Vittorio Sgarbi sarà il curatore del Padiglione Italia per la Biennale di Venezia 2011. Dopo le indiscrezioni che si erano susseguite nei giorni scorsi, il ministro Bondi lo annuncia nel bel mezzo della presentazione - in un salone del ministero affollato all'inverosimile - dell'ultimo libro del critico ferrarese, L'italia delle meraviglie, una cartografia del cuore (Bompiani).
E insieme con l'incarico veneziano, per l'ex sottosegretario più burrascoso che il vecchio edificio del Collegio Romano abbia visto, arriva anche una nuova responsabilità, quella di 'vigilare', dice il ministro, sugli acquisti di opere per il Maxxi, il museo delle arti del XXI secolo disegnato da Zaha Hadid che aprirà a Roma in primavera. Lui, soddisfattissimo, si lascia fotografare con gli ambienti del ministero sullo sfondo e scherza : "a volte ritornano...".
Poi chiarisce che non è cambiato, non sarà più buono, non risparmierà appelli e polemiche. "Bondi ha fatto una scelta coraggiosa", sottolinea, "sarà pericoloso forse più per lui che per me, forse verrà cacciato per questa scelta crudele contro la falsa cultura che ha maltrattato artisti come Alberto Sughi".
SANDRO BONDI VITTORIO SGARBIVITTORIO SGARBI DE PALACIOSLui, Sughi, è uno dei tanti artisti presenti in sala, come Cordelia Van den Steinen, la scultrice moglie di Piero Cascella. Le loro opere non potranno mancare al Maxxi, annuncia Sgarbi. E intanto, chiarisce che sa benissimo come "non potranno mancare polemiche". Bondi non risparmia i complimenti: "dobbiamo gratitudine a Sgarbi per l'impegno che ha profuso per l'arte", dice, e per il lavoro che ha svolto "proprio qui negli anni passati.
E' lo studioso italiano, aggiunge, "che maggiormente conosce la ricchezza e la varietà straordinaria del patrimonio artistico italiano anche di quello diffuso, anche nelle pieghe minori". Tutti motivi, spiega, "per avvalerci di più della sua esperienza". Accanto a lui il direttore dei musei vaticani, ex ministro dei beni culturali Antonio Paolucci, annuisce e approva. Così come lo storico dell'arte Alvar Gonzales Palacio, il consigliere Alain Elkann.
SANDRO JAMES BONDIMa la presentazione del libro è anche l'occasione per Sgarbi, rilanciando preoccupazioni espresse anche da Paolucci e Gonzales Palacio, per parlare "dell'Italia maltrattata" nel paesaggio, "dalle villette a schiera, dalle pale eoliche, orrore senza ragione e senza memoria". E per invettive contro le architetture di Aldo Rossi a Perugia, la Teca di Meier a Roma il sindaco della capitale Alemanno che della Teca "non ha cambiato nulla".
UN DORMIENTE"Il mondo salvi la bellezza", dice , "questo è il tema vero, è possibile che il centro di Roma sia afflitto dal quella specie di garage?". Dopo l'appello per il paesaggio, anche uno per la storica Galleria Corsini di Roma, che un progetto, sostenuto dal sottosegretario ai beni culturali Francesco Giro, vorrebbe accorpare alla galleria nazionale di Palazzo Barberini: "pietà, sarebbe un errore", implora, "sarebbe un'onta per lo stato, un insulto per la legge". Poi torna sugli incarichi appena ricevuti: "non ci sarà un potere politico che mi guiderà, farò peggio, sarò la Margherita Sarfatti di Bondi".