Salvatore Taverna per \"Il Messaggero\"
Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
Alti, scattanti e professionali. I corazzieri in borghese, con tanto di auricolare, entrano in azione veloci e silenziosi. Prima dell\'ingresso del pubblico controllano ogni angolo, ogni palco, ogni poltrona in platea. E\' il segnale. Tra poco apparirà, al teatro dell\'Opera, Giorgio Napolitano con la moglie, l\'avvocatessa Clio. Il presidente della Repubblica non vuole perdersi la serata dove sul podio regna Riccardo Muti, una rarità per l\'Opera di Roma, riapparso tre mesi fa alla magica direzione dell\'Otello di Giuseppe Verdi.
ALDO PEZZANA CAPRANICA MARCHESE DEL GRILLO E SIGNORA - Copyright PizziIntanto nel foyer, porte aperte a coloro che stringono tra le dita il sacro ticket: romani, inglesi, spagnoli, statunitensi e nutriti drappelli di giapponesi. Le signore, vista la serata calda, hanno lasciato la pelliccia nell\'armadio, e sopra gli abiti di seta o di lino, firmatissimi, indossano spolverini di ogni colore.
Ma qualche anziana freddolosa e frettolosa la pelliccia la indossa nonostante il clima primaverile. I signori rigorosamente in blu? Non tutti. C\'è chi adora i colori chiari e chi è innamorato del marrone che all\'Opera stona un po\'. Ma i tempi cambiano: ognuno si veste come vuole e le scarpe nere, di sera, ormai le portano in pochi. La regola british è rigidissima: dopo le diciannove, nessun dubbio, scarpe noir!
Intanto all\'esterno un drappello di lavoratori dell\'Opera protesta contro i tagli agli enti lirici. Clima di festa all\'interno: il sindaco Gianni Alemanno, accanto alla moglie Isabella, saluta e stringe mani in attesa dello spettacolo. Foto ricordo con il presidente della Repubblica. E via via appaiono il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, con la moglie Maddalena e la figlia Marina, Nicola Zingaretti, l\'attore-regista Michele Placido, Antono Caprarica, direttore dei giornali radio Rai, la frizzante penna-tv Bruno Vespa.
E i segugi notturni hanno tanato, giorni fa, sotto casa del re di Porta a Porta, invitati famosi e potenti: dal maestro Muti a Silvio Berlusconi. Sì, a cena da Bruno per il piacere di dialogare con uno dei più grandi direttori d\'orchestra del mondo. Fantastico.
ANDREA MONORCHIO E FIDANZATA GITTE - Copyright PizziTutti pazzi per Iphigénie en Aulide di Gluck che Muti ha già portato al successo nel 2002 agli Arcimboldi (la Scala era chiusa per lavori). Un riadattamento romano con regia, scene e costumi di Yannis Kokkors. Cast internazionale sul palco. Nomi che richiamano esperti, appassionati e curiosi: il soprano bulgaro Krassimira Stoyanova (Ifigenia), il basso russo Alexey Tikhomirov (Agamennone), il mezzo soprano Ekaterina Gubanova (Clitennestra) e il tenore francese Avi Klemberg (Achille).
Muti, con quel suo stile un po\' a scatti, accarezza il suo ciuffo con la mano destra. Lo fa ruotare indietro un paio di volte. Sale sul podio: silenzio infinito nel teatro più famoso della città. La luce del leggìo mostra il suo volto in tensione artistica. Il maestro impugna la bacchetta e l\'orchestra viaggia nel mondo di Gluck.
Applausi infiniti per il maestro da parte di Carla Fracci, Erminia Manfredi, Assunta Almirante, Claudio Strinati, Giovanni Maria Flick, Andrea Monorchio, Maria Pia Fanfani, Domenico Fisichella, Luigi Mazzella fino all\'assessore Umberto Croppi arrivato a pochi attimi dall\'inizio.