Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
VERONICA SGARAVATTI1 - MONDA
Due libri, due presentazioni. due mondi distanti come Berlusconi e Santoro. Alla Stampa Estera il capo-salotto di New York, colui che ha raccolto l'eredità di Furio Colombo come 'ambasciatore' dei turisti italici intellettualmente a prova di congiuntivo, il vispo Antonio Monda ha squadernato dodici racconti raccolti sotto il titolo "Hanno preferito le tenebre", Mondadori editore.
Tra Carlo Verdone e il presentatore Gianni Riotta, Luciana Castellina e Sergio Zavoli, Charlotte Rossella e Antonio Di bella, Sandra Verusio e tutta la Veltroni Family, Selma Dall'Olio e un fratello Taviani, Monda si è fatto una domandina semplice semplice: Perché preferiamo il male?
TIZIANA ROCCA EDUARDO MONTEFUSCOL'unica risposta sensata era: perché senza il male non esisterebbe né la letteratura né i libri come quello di Monda. Fatto sta che sin dall'inizio della storia, gli uomini e le donne hanno schiacciato, umiliato e ucciso il prossimo. Lo hanno fatto per accrescere il proprio potere, per appropriarsi di qualcosa o di qualcuno che non avevano, per sentirsi più forti, per sentirsi migliori. "La luce è venuta al mondo ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie" è scritto nel passo del Vangelo di Giovanni da cui trae origine il titolo di questo libro.
NICOLA ZINGARETTI GIANPAOLO LETTA2 - MARZOTTO FINCHÉ POSSO
Valerio Bonolo per "Il Tempo"
Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
«Parlare di me in un libro, aprirmi ai lettori, è stato più difficile di quanto pensassi. Se l'avessi saputo forse non l'avrei scritto». Confessa Matteo Marzotto che nulla lo aveva preparato all'esperienza di raccontarsi in un'autobiografia, quella che ha voluto intitolare «Volare alto». Il rampollo di casa Marzotto stava quasi per rinunciare all'idea, ma alla fine «ha prevalso il gusto della sfida.
MATTEO MARZOTTOL'ho imparato dallo sport, che era e resta la più grande esperienza della mia vita». Per presentare il racconto dei suoi primi quarant'anni non poteva, allora, scegliere cornice migliore: le sale del Circolo Canottieri Aniene che sono allo stesso tempo teatro di gesta sportive e ritrovo della Roma che conta.
MATTEO MARZOTTOL'invito è arrivato dal presidente Giovanni Malagò, che un anno fa ha accolto Matteo Marzotto fra i soci del sodalizio. Non che lo si veda molto spesso. «Vivo tra Vicenza e Milano, quando sono a Roma mi capita di venire a correre la sera, dopo il lavoro», spiega. Alla Capitale resta legato da mamma Marta e dagli impegni come presidente dell'Ente del Turismo. Inoltre, come racconta nel libro, a calcio non è mai stato un fulmine e non ama neppure giocare a carte, mentre la sua passione è il volo.
MALAGO ZINGARETTI E LETTA«Lui è per gli sport individuali, io per quelli di squadra, ma l'amicizia dura da tanti anni», dice Malagò, che ieri sera ha voluto dedicare l'incontro al sostegno della ricerca sulla fibrosi cistica, la malattia che alcuni anni fa ha portato via la sorella di Matteo, Annalisa. Non c'è stato bisogno di grandi sforzi per riempire il parterre del circolo e il tavolo dei relatori, tra i quali figuravano il vicecapogruppo del Pdl alla Camera Italo Bocchino, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, Francesco Rutelli e l'amministratore delegato di Medusa Giampaolo Letta.
WALTER VELTRONI E FIGLIA MARTINAA moderare la presentazione il giornalista Massimo Fabbricini, ad assistere Stefano Ziantoni, Barbara Palombelli, Rossana Letta, Bruno Cagli, Vittorio Malagò, Vincenzo Crimi, Moroello e Allegra Diaz della Vittoria, Maria Paola Merloni. Marzotto, al centro dell'attenzione, ha firmato copie del libro, una fanciulla gli ha regalato la spilla di un'associazione. In fondo, fidanzato o meno, conferma di piacere al gentil sesso.
QUEL CHE E RIMASTO DELLA RAI RIOTTA E DI BELLA«Con questo libro voglio lanciare un messaggio positivo. Ho affrontato molte sfide, non solo sportive. Volevo un racconto che mi assomigliasse, ci ho pensato e ripensato tanto perché sono consapevole che ciò che è scritto resta. Spero di esserci riuscito».
LA MEJO GIOVENTU