È IN GRAN FORMA L’INDISPONENTE MENTANA, QUANTO AFFABILE SUL PALCO. IL SUO TEOREMA È CHE “LA NOTIZIA C’È MA NON SI VEDE”, PRESI COME SIAMO A METTERE IN PRIMA PAGINA TETTE, CULI E MIGNOTTE - SI AFFIANCA A COLUI CHE HA TENUTO IN MANO PER TREDICI ANNI IL TELEGIONALE DI BERLUSCONI IL DIRETTORE PIÙ BERLUSCONE, ALIAS MINZO, CHE NE HA PER TUTTI: “IN QUESTO PAESE LEGGI DI TUTTO, INIMMAGINABILE CHE CI SIA UN REGIME, E TUTTI I LEADER HANNO L’INFORMAZIONE CHE APPLAUDE” - E NE HA ANCHE PER IL SUO PREDECESSORE, IL BRIOSO DI RIOTTA: “SECONDO ME LA GENTE S’È STUFATA DEI TANTI TALK-SHOW. IL MIO PREDECESSORE ERA UN PO’ MALATO DI VIDEO, E AVEVA TRASFORMATO IN TALK-SHOW SIA TVSETTE CHE LO SPECIALE TG1: IO LI HO RIPORTATI ALLA FORMULA PRECEDENTE”

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  • Mentre il Cadore (senza pudore) rischia di esondare per le piogge che insistono e non desistono, sale sul palco dei Cisnetto\'s, il signor Enrichetto Di-Torrepadula-Mentana (nome impegnativo, ma ci sta tutto). Per parlare di tv? Non subito. Di sport? Manco per niente. Mitraglia intervista Abraham Yehoshua, il grande scrittore israeliano. Che è come se Arbasino intervistasse Marcello Lippi: non c\'entrano un amato cazzo. Infatti, Mentana ci mette tutta la buona volontà, ma scodella un\'intervista che regge solo perché Yehoshua è veramente un grande (e per la seconda volta da che siamo qui a Cortina, ci leviamo il cappello).

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    Ma i Cisnetto\'s, che sono sadici ma non luciferini, dopo aver fatto rosolare a fuoco lento Chicco Mentana con l\'intervista allo scrittore israeliano, lo mettono in condizione di fare quello per cui è nato: parlare di sé e delle sue \"creature\". Il faccia a faccia allestito a \"Cortina InConTra\" vede da una parte Enrico e dall\'altra Augusto Scondizolini.

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    Prima dell\'inizio del confronto, il direttore del TG1 si lascia andare ad alcune dichiarazioni succose: \"Ho nostalgia di quelle cariche istituzionali impermeabili alla situazione politica\". Minchia! In sostanza, butta giù dalla torre in una volta sola Gianmenefrego e l\'improvvisamente vispo Nonno Napolitano. Poi si schermisce, dicendo di non voler parlare troppo di politica, ma intanto i canini sono stati mostrati a chi di dovere.

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    Poi finalmente il palco. Cisnetto dà la palla ora all\'uno ora all\'altro. E si capisce subito che, al di là della campagna elettorale (forse) imminente, ce n\'è un\'altra che Mentana vuole condurre con grande piglio: ritagliare uno spazio un po\' più ampio al suo nuovo Tg de La7 (\"Lo considero il mio sesto figlio, dopo i 4 in carne ed ossa e il TG5\").

    È in gran forma Mentana, capace di essere tanto indisponente di persona quanto affabile sul palco. Racconta della sua \"mania\" per i giornali, che sfoglia compulsivamente appena sveglio anche nella loro versione digitale. Perché il teorema è che \"la notizia c\'è ma non si vede\", presi come siamo a mettere in prima pagina tette, culi e mignotte.

    E poi parte con le predizioni il Chicco più famoso del piccolo schermo: \"Secondo me si va alle elezioni a novembre\". Consiglia poi allo Smontezemolato di lasciar perdere la politica e godersi le poche poltrone rimaste (Frau, ovviamente): \"Conoscendolo bene non gli consiglierei, come a nessun altro, di scendere in campo senza avere un suo esercito. Non so cosa possa dare alla politica, so cosa la politica potrebbe togliergli... E questo vale anche per alcune altre figure ogni tanto evocate, penso a Saviano...\".

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    Alla sinistra, cosa dire? \"I leader non nascono sotto il cavolo, se non c\'è un\'idea politica vincente, gli uomini non nascono, se non riescono a entrare in sintonia con i bisogno che ci sono nell\'opinione pubblica continueranno a non vincere ancora per molto tempo\".

    Forza Gnocca, invece, e il centro destra tutto hanno avuto una sola forza: \"La forza del centrodestra è stata la coesione di fondo e la comunanza d\'interessi, anche se i governi non hanno poi fatto tante delle cose promesse. Questo governo non è riuscito ad abbassare le tasse e ha fatto bene l\'unica cosa che Berlusconi non vorrebbe vantare, perché gliel\'ha imposto Tremonti, cioè l\'austerità\".

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    \"Per dirla in termini brutali - ha proseguito Mentana - nel \'94 è entrato in campo un giocatore che poteva comprarsi il gioco completamente. Fin quando c\'è quel giocatore in campo, non c\'è bipolarismo perfetto, perché da un lato c\'è Berlusconi e dall\'altro tutti gli altri. Ci sono quattro giornali in Italia che menano la danza, Libero e Giornale da destra e Repubblica e il Fatto da sinistra. Le uniche volte in cui la sinistra ha battuto Berlusconi è stato quando ha fatto un\'armata anti-berlusconiana. Berlusconi è un soggetto che ha segnato un\'intera stagione, e se si vota a novembre rivince, sono sicuro al 100%, e d\'altronde il fatto che solo due partiti vogliano votare, oltre a Di Pietro, è significativo. Nel berlusconismo nessuno può insegnare niente a Bondi; nell\'antiberlusconismo, nessuno può insegnare niente a Di Pietro\".

    Ma anche il Minzo (come Cisnetto inizia a chiamarlo dopo un po\') ne ha per tutti: \"In questo Paese leggi di tutto, inimmaginabile che ci sia un regime, e tutti i leader hanno l\'informazione che applaude\" negando in sostanza che si viva in un clima di condizionamento politico e servendo un assist clamoroso al Banana. E ne ha anche per il suo predecessore, quel brioso di Gianni Riotta: \"Secondo me la gente s\'è stufata dei tanti talk-show. Il mio predecessore era un po\' malato di video, e aveva trasformato in talk-show sia TvSette che lo Speciale Tg1: io li ho riportati alla formula precedente\". E anche Gianni l\'americano è sistemato.

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    Infine, Augusto I teorizza che in Italia esista un bipolarismo imperfetto: \"Per avere un vero bipolarismo devi avere due schieramenti compatti, ma non avviene perché se da una parte hai il Pdl e la Lega, dall\'altra parte hai di tutto, tutto insieme, per arrivare al 51%. Così non hai una cultura di governo a sinistra e ora neanche una leadership, ma almeno metti in difficoltà l\'altra parte. Fini ha fatto un\'operazione di questo tipo, perché dall\'altra parte s\'immagina terzo polo... Quel che si può fare è evitare che altri governino! Ma è appunto la cosa peggiore per il Paese... C\'è una parte della nostra classe dirigente, nata con la Prima Repubblica, che continua a comportarsi su quello schema nella Seconda. Questa classe dirigente ha parlato tanto di bipolarismo e non è stata coerente con se stessa\".

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    Canini aguzzi e il brizzolato della 7 si ritirano compiti, non prima di aver bevuto un calice alla salute dei Cinsetto\'s, del Cadore e della pioggia che cade senza tregua.

     

     

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