Pierre de Nolac per "Italia Oggi"
Umberto Pizzi da Zagarolo
Per l'assessore comunale romano Umberto Croppi, mente della campagna elettorale di Gianni Alemanno e indicato come ascoltato consigliere di Gianfranco Fini, il battesimo del suo pensatoio è avvenuto nel momento più difficile per il Pdl.
Ieri sera, nel tempio di Adriano, per ascoltare il dibattito sul tema "A che serve l'Italia" sono accorsi pure il Pd Nicola Zingaretti, il banchiere Emmanuele Emanuele, l'Udc Francesco Carducci, rutelliani sparsi. Fuori dalla sala, Angelo Mellone e Alessandro Campi discutevano sul futuro della nazione. Sempre incollato a un telefonino cellulare, il Pdl Giorgio Stracquadanio non si lasciava sfuggire i nomi di tutti quelli che entravano nella sala della Camera di commercio.
2 - CROPPI INFOGLIATO! "FINI POTRÀ CONTARE SU UN INTELLÒ IN PIÙ, UMBERTO CROPPI (GIÀ ALEMANNIANO) - UMBERTO CROPPI DICE CHE NON VUOLE ROMPERE CON IL SINDACO DI ROMA, MA INTANTO LANCIA LA SUA ASSOCIAZIONE D'IDEE ULTRAFINIANE"...
UGO GREGORETTI UMBERTO CROPPIDal "Foglio" di sabato scorso
Nei palazzi romani dicono che Gianfranco Fini e Gianni Alemanno, per ragioni diverse ma non così lontane, sono usciti più deboli dal voto di marzo per le regionali. E tuttavia il presidente della Camera conserva una capacità d'influenza politica tale da attrarre a sé un alemanniano di rango come Umberto Croppi.
UMBERTO CROPPI MARCELLO SORGIAssessore alla Cultura nella Roma di Gianni Alemanno, una vita nell'Msi da discepolo di Beppe Niccolai organico alla corrente culturale della Nuova Destra, poi animatore del Forum delle idee di An assieme a due personalità che avrebbero poi aderito alla conversione finiana (Alessandro Campi e Fabio Granata), Croppi oggi si lancia con un'associazione tutta sua.
UMBERTO CROPPI FRIENDLa presenterà giovedì prossimo a Roma, con Marcello Sorgi, Sergio Scalpelli, il finiano-radicale Benedetto Della Vedova e Giuliano da Empoli. Ma Croppi già anticipa al Foglio che la sua creatura sarà a disposizione di Fini e del suo progetto metapolitico: "Sono stato un suo avversario ma adesso mi trovo molto vicino alle sue posizioni sui diritti civili, sulle questioni etiche e sull'immigrazione". E' un addio ad Alemanno e alla sua destra nazional-conservatrice? Croppi nega. Chissà.
SANDRA VERUSIOA Palazzo si almanacca sul vero o presunto indebolimento di Gianfranco Fini dopo le recenti regionali. Di certo c'è, per ora, una novità: il composito arcipelago finiano del Pdl potrebbe a breve allargarsi a una nuova formazione metapolitica già viva nella mente di Umberto Croppi.
Assessore alla cultura nella Roma di Gianni Alemanno, una vita nell'Msi eterodosso e discepolo di Beppe Niccolai, già animatore del Forum delle idee assieme a due personalità che avrebbero poi aderito alla conversione finiana (Alessandro Campi e Fabio Granata), Croppi costituirà a breve quello che lui definisce un "cenacolo di pensiero politico", ma che in realtà appare come il tentativo di ricongiungersi ai tanti ex dirigenti della sinistra missina che si trovano oggi attorno a Fini.
Come spiega lui stesso: "Sono stato un suo avversario ma adesso mi trovo molto vicino alle sue posizioni sui diritti civili, sulle questioni etiche e sull'immigrazione".
UGO GREGORETTI UMBERTO CROPPIE Alemanno? "Con lui ho un patto di lealtà che intendo onorare fino in fondo". Giovedì prossimo Croppi officerà a Roma un dibattito moderato da Marcello Sorgi, ospiti con Sergio Scalpelli anche il finiano- radicale Benedetto Della Vedova e Giuliano da Empoli, dal titolo "A che serve l'Italia". E' l'esordio di una nuova associazione.
SERGIO SCALPELLISintesi della prima questione da dibattere: "Dove risiedono le risorse che possano dare un significato nuovo al nostro essere comunità nazionale". Una domanda moderatamente antileghista e che occhieggia, in tempi di ouverture sarkoziana, a quella cultura di sinistra che già da tempo è oggetto di interesse strategico da parte del presidente della Camera, il quale nell'ottica di allargamento degli steccati ideologici ha promosso l'idea di un nuovo patriottismo repubblicano.
SANDRO DI CASTROL'intuizione di Croppi potrebbe avere delle ricadute politiche. Alemanno con le sue poco segrete ambizioni nazionali, è uscito frustrato dalle regionali. L'elezione che lo avrebbe potuto rendere sovrano nel Lazio ha reso gli equilibri più fluidi di quanto s'immaginasse.
SERGIO SCALPELLI ANGELO MELLONEIl neo governatore Renata Polverini è stata sì sponsorizzata dal sindaco, ma anche da Fini e in seconda battuta da Silvio Berlusconi. Il che ne ha reso meno identificabile la bandiera: Polverini era la candidata di Alemanno? Di Fini? O del Cav.? C'è di più. L'esclusione della lista del Pdl a Roma ha modificato le forze in campo, non solo perché a Roma città il centrodestra alemanniano è stato battuto dal centrosinistra; ma perché gli eletti riconducibili al sindaco sono meno di quelli rappresentativi di altri potentati.
STEFANO FOLLIAlcuni indicano in Fabio Rampelli, ex di An amico di Maurizio Gasparri, il nuovo uomo forte: a lui sono attribuiti sette consiglieri, ad Alemanno soltanto cinque. Così l'operazione di avvicinamento a Fini da parte del suo assessore Croppi stimola la fantasia. C'è chi descrive l'area di Alemanno in sofferenza citando il caso di Vincenzo Piso, coordinatore del Pdl nel Lazio e suo protetto che in tanti vorrebbero impallinare addossandogli le colpe del pasticcio sulle liste elettorali.
SERGIO SCALPELLILa mossa di Croppi rientrerebbe in questo quadro: anche se lui, interpellato, offre un'altra interpretazione: "Alemanno ha più consenso che mai. Spero di poter costruire qualcosa che faccia da ponte tra lui e Fini, che metta in contatto il centrodestra con altre culture politiche. Quello stesso schema che sottendeva l'idea alemanniana di offrire a Giuliano Amato la presidenza di una commissione Attali per Roma".