Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
L'autore del "Catalogo dei viventi", il magistrale Giorgio Dell'Arti, scortato dalla sua Lauretta Colonnelli, aveva gli occhi ubriachi dalle immagini felliniane di Roma Godona in missione elettorale a supporto della candidata Pdl, Renatona Polverini. Un grande avatar disumano allestito con la regia della deputatessa Melania De Nicolò, coniuge attivissima di Angelone Rizzoli, tra i velluti e i tendaggi rosso sangue della sua magione pariola-ola-ola.
LAMEJO DESTRA DE LORO ALTRI PERINA E RENATA POLVERINICover Libro "Catalogo dei viventi"
Addivanato era quel mix cafonal-animal che ha reso Roma unica al mondo, capace di mettere insieme il presidente baritonale dell'Enel Fulvio Conti e lo "sportivo" Giovannino Malagò (con fidanzata al fianco), Lando Buzzanca e il senatore autore del ddl del processo breve Giacomino Caliendo, Maddalena Letta e Jacaranda Falck Caracciolo (a volte) Borghese, l'austero Enzo Bettiza e la bombastica Fiorella Ceccacci Rubino, l'imprenditore Bellavista Caltagirone e Chiara Beria di Argentine, la collegiale di Forza Italia Maria Grazia Calabria e l'ammazzamaschi Paoletta Ferrari intubata in pelle come una poltrona del dentista.
E cosa hanno in comune la direttora del "Secolo", ex manager rock, Flavia Perina e la dirigente a sei zampe (Eni) Raffaella Leone? E Gaetano Pecorella con la coppia Bobo Bocca e Benedetta Geronzi? E Renato Farina e Candida Morvillo, direttora di "Novella 2000". Per non parlare, poi, di Barbara Saltamartini ed Isabella Rauti. Sì, certo, sono tutte e due di destra ma....e via ammucchiando appassionatamente.
JACARANDA FALK CARACCIOLO E Alberica Brivio Sforza BOBO BOCCA JACARANDA FALK CARACCIOLO e Alberica Brivio Sforza
Come la pajata e la coda alla vaccinara, è un presenzialismo tipicamente capitolino, quindi gaudente e sfacciato, non riconosciuto dalle confederazioni sindacali, ma riconoscibilissimo nella vita di società. E il motivo c'è. Il party mondano sta diventando una ressa cimiteriale fra donnette falsamente agguerrite troppo propense a diventare una costruzione di silicone indurito e ometti tutti presi dal calicino di champagne per dirsi in faccia che non c'è proprio nulla da dirsi.
Presenziare invece al "vernissage" della Polverini salva la serata, viagrizza il tasso di ignoranza, euforizza la conversazione, perché unisce la politica alle melanzane alla parmigiana, l'utero al dilettevole, l'assistenzialismo al presenzialismo, il brivido al pettegolezzo, il sorriso al lisco e busso.
Va da sé che la prova provata del loro insostituibile protagonismo mondano l'abbiamo toccata nel vedere la sora Maddalena Letta bacchettare una basita Isabella Rauti in Alemanno: "E no, non ti devi candidare alle regionali, sei la moglie del sindaco di Roma. No, non si fa", ha ribattuto la consorte di Gianna Letta.
Alberica Brivio SforzaAlberica Brivio Sforza
Il salotto Rizzoli, trasformato in passerella, debitamente intossicato di "capricci del tappezziere", gente "celebro-lesa" ripiegata come un involtino sul proprio ombelico liposuzionato che ti fa perdere una giornata in cinque minuti. Gente che, quando gli chiedi come sta, srotola la cartella clinica. Gente che si infiocchetta, con un po' di bocce di pelle sul décolleté, capelli sparati o all'annegata, il sorriso tirato di chi ha dato l'anima e le labbra al chirurgo sbagliato.
Aggiungere che i party-giani de Roma sono un combriccola leale: non parlano mai bene l'uno dell'altro. Per loro, mantenere il successo è come una segheria dove gli esseri umani possono essere trattati con lo stesso rispetto degli alberi. Che volete: sono anche queste piccole cose che rendono impagabile la fortuna di vivere a sud di Ladispoli, a nord di Cajanello, in parallelo al centro-storico di Valentino.
Ma nel mazzo degli ospiti, come laser, brillavano le poppette sguainate di Alberica Brivio Sforza. Due fari accesi che hanno accecato i maschietti e i maschioni, da Giletti (di baccalà) a Bellavista Caltagirone (che era accompagnato dalla sua fiera fiancée Parodi da Imperia). La bella pupa in giacca di lamé ebbe il suo momento di gloria quando lavorava con Matteo Arpe nella banca Sator.
MELANIA RIZZOLI E GIANNI LETTA DEBORA BERGAMINI GIANNI LETTA Melania Rizzoli e Ferruccio Fazio
Da parte sua Bellavista faceva il suo debutto in casa Rizzoli. Ma l'occasione di conoscere la Polverini, era un peccato perderla ora che è alle prese con la costruzione del nuovo porto turistico di Fiumicino. Ora il prode imprenditore palermitano starebbe rilevando l'appartamento di via XXIV Maggio della scomparsa Suni Agnelli per rinverdire i fasti del salotto Angiolillo, con Sandrina Carraro anfitrione battezzata da Gianni Letta erede della Sora Maria.
Se la Jacarando sciabolava gambe al vento 'armate' di un paio di scarpe assassine, l'incantevole signorina Maria Grazia Calabria sfoggiava un vestitino frou frou, forse lo stesso di quando si recò al San Raffaele di Don Verzé per consolare il martire di piazza Duomo, insieme con le pidielline Gabriella Giammanco (detta "culetto perfetto") e Maria Rosaria Rossi (detta "la sesta" per le sue zinne extralarge). Erano le prime fanciulle di Forza Gnocca a tagliare il traguardo delle condoglianze al punto tale che incrociarono, entrando, con Barbara Berlusconi.
UMBERTO PIZZI E GRUPPO FANCIULLE BY GIULIO VIOLATITUTTI ADDIVANATI
Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo