Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
Per salutare tutti, il povero Vespa scortato da Donna Agusta è volato a tutto gas per due giorni. Due cene, un giorno dopo l'altro, che hanno stroncato il grande Pizzi, fermo al portone come un vigile urbano aspettando Lor Signori e un invito a salire che non è mai arrivato.
SIMONETTA MATONE EMILIO ALBERTARIO - copyright PizziC'era il salotto della vicina di casa Maria Angiolillo ma le regole erano del tutto informali rispetto al lager della kapò di Trinità dei Monti. Sulla più spettacolosa terrazza di Roma (si vede anche la Torre di Pisa), buffet di solo pesce, a detta di tutti fantastico, con la santa libertà di sedersi dove cazzo ti pare.
Quindi, come succede a Roma, dove tutti si stancano di tutti, nessuno è rimasto al suo posto. Il più vispo è stato quel furetto di Minzolini: sembrava lo sposo in prenda ad una overdose di viagra: SI è "fatto"un tavolo dopo l'altro, una chiacchiera dopo un pettegolezzo, un inciucio dopo uno scampo.
E Roma potentona per due sera si è divertita davvero a fare un "Porta a porta" de noantri: tagli e cuci su Rai, governo, puttane di Papi, Zunino e Passera. A proposito di banche, c'era anche chi ha praticamente "commissariato" il Profumo evaporato di Unicred: Fabrizione Palenzona.
Palombelli, Sandrina Carraro e Antonia D'Alì hanno approfittato dell'arrivo ritardato di un Della Valle XXXLLL (a centocinquanta kili farà una festa sull'Altair) per chiedere il perché dell'assatanamento su Dagospia con tanto di canzoncina, video, magliette Dago-strunz. (Comunque abbiamo saputo che lo scarparo a pallini avrebbe tentato di acquistare addirittura una pagina di pubblicità Dago-strunz su "Repubblica", rifiutata dal vertice Gruppo Espresso).