1 – AL GRAN BALLO DI BRUNO VESPA CENTRODESTRA ANCORA DIVISO
Amedeo la Mattina per “la Stampa”
Nel gran ballo di Bruno Vespa in epoca Covid, Salvini e Meloni (Berlusconi in collegamento dalla villa francese di Marina)si presentano al Tempio di Adriano. Il libro del giornalista («Perché l' Italia amò Mussolini») azzarda un parallelismo tra la dittatura del Duce e quella del signor Covid (Conte e i suoi Dcpm?).
giorgia meloni saluta matteo salvini foto di bacco
Del tomo ne parla solo l' editore di fatto della Mondadori, ovvero il Cavaliere. Per il resto grande occasione per dimostrare le divisioni del centrodestra su come comportarsi se l' esecutivo andasse in tilt. La più pragmatica la leader di FdI: alla fine Renzi incasserà qualche ministro perché «ha più paura della cabina elettorale che della cabina di regia del Recovery Fund».
Altro che governo di centrodestra con «15 parlamentari di buona volontà» su cui insiste il capo del Carroccio. Il quale, più che altro, vuole mettere paura a Palazzo Chigi. Ma non ci crede nemmeno Berlusconi che Vespa interpella come «esperto di responsabili», rinvangando il passato del Cavaliere che faceva cadere, con tutti i mezzi, i governi Prodi.
giorgia meloni antonio polito matteo salvini bruno vespa foto di bacco
Ma l' azzurro di Arcore è stato monocorde: in caso di crisi «bisogna rimettersi alla saggezza del capo dello Stato: meglio parlare di vaccini e ristori per le imprese». Poi obtorto collo ha aggiunto che hanno ragioni Matteo e Giorgia: la strada maestra sono le elezioni anticipate. Berlusconi il voto non lo vorrebbe, mentre un governo di unità nazionale sì. Se poi fosse disponibile l' ex presidente della Bce, sarebbe il massimo. Ne ha parlato Giorgetti sul Corriere della Sera.
Giorgetti pensa che il centrodestra non sia pronto a governare e probabilmente che non lo sia lo stesso Salvini come premier. A parte il fatto che nelle Cancellerie europee si drizzerebbero i capelli in testa.
antonio polito giorgia meloni foto di bacco
Ma il capo leghista boccia Giorgetti e il governo con ampia base parlamentare.
«Con dentro tutti? Per fare cosa? No. Non si governa con chi sta smontando il decreto sicurezza. L' unica alternativa al voto è un esecutivo di centrodestra, non un governo Salvini, ma delle migliori personalità di area». Meloni è più che scettica e ha messo un enorme paletto anti-inciucio: «Mai un governo di centrodestra sostenuto da un' alleanza organica». Niente Pd, M5S e Renzi.
2 – NEL CENTRODESTRA PROVE DI UNITÀ: O SI TORNA ALLE URNE O GOVERNIAMO NOI
Giuseppe Alberto Falci per il “Corriere della Sera”
presentazione libro di bruno vespa foto di bacco
«Presidente Berlusconi, è collegato, mi sente?». Inizia così la presentazione del libro di Bruno Vespa: Perché l' Italia amò Mussolini (edito da Mondadori). Al tempio di Adriano, nel cuore della Capitale, con l' autore del libro ci sono Matteo Salvini, Giorgia Meloni e l' editorialista del Corriere della Sera Antonio Polito. A causa della pandemia si scorgono solo pochi parlamentari, rigorosamente distanziati e con le mascherine.
Il Cavaliere, che per il 27esimo anno partecipa all' evento, si trova a Valbonne, a casa della figlia Marina, e si collega da remoto. «Buonasera dottor Vespa, mi faccia prima salutare Matteo Salvini e Giorgia Meloni, a loro sono legato da amicizia e rispetto».
matteo salvini con il libro foto di bacco
Prove di unità. «Spero anche io di arrivare a 27 edizioni perché sarebbe un segno di vitalità», ironizza il leader del Carroccio.
Il clou del dibattito si concentra sulla sorte dell' esecutivo Conte. Casualmente si risponde in ordine di percentuale. Dunque il primo è Salvini: «Come finisce tra Renzi e Conte? E chi se ne frega Sono tutti e due inaffidabili, prima questo governo va a casa e meglio è». Qualche giorno fa il leader del Carroccio ha lanciato l' ipotesi di un governo ponte, salvo poi ritrattare perché Giorgia Meloni sembra essersi infuriata.
bruno vespa con il libro presentato foto di bacco
E allora Salvini precisa che l' unica alternativa al Conte 2, «per far uscire il Paese dal fango», può essere un esecutivo di centrodestra. Con una novità: «Non penso a un governo Salvini, ci sono tante persone fuori dal Parlamento che potrebbero traghettare il Paese». Il leader di via Bellerio però non svela l' identikit.
E un gabinetto guidato da Mario Draghi, come caldeggia Giancarlo Giorgetti? «Io non faccio un governo di unità nazionale con chi vuole smontare i decreti sicurezza. Altro conto, come dice Silvio, è mettere al centro la libertà. Su alcuni temi, come la riforma della giustizia, ci può essere un' ampia convergenza. Ma di governi con tutti dentro no», risponde piccato Salvini.
giorgia meloni bruno vespa matteo salvini foto di bacco
E più tardi, su Rete4, alla domanda se avesse letto l' intervista di Giorgetti al Corriere , taglia corto: «Ho impegnato la mia giornata su altro». Segue la Meloni: «Se c' è un governo di centrodestra che trova una maggioranza in Parlamento, con forze non organizzate, mi si dica qual è». Ed è qui che la leader della destra italiana si scalda: «FdI non farà mai un governo con Renzi, M5S e Pd». E ancora: «Per me la strada maestra è il voto. Andare alle urne non sarebbe impossibile, negli Stati Uniti hanno votato con il Covid».
matteo salvini bruno vespa foto di bacco
E il Cavaliere, cosa intende fare in caso di una crisi? «Forza Italia si rimetterebbe alla saggezza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella» è la risposta diplomatica dell' ex premier che preferisce accodarsi agli alleati e non strappare.
Domanda di Polito: «Visto che il presidente è esperto di responsabili, in questo Parlamento ci sono?» Berlusconi ascolta e la mette così: «È realistico pensarci». Poi, sempre il Cavaliere viene interrotto da un interrogativo, questa volta, della Meloni: «Silvio, cosa ne pensi di un esecutivo Vespa?».
giorgia meloni matteo salvini e bruno vespa foto di bacco
«Lui conosce come nessun altro la storia della politica italiana» ribatte Berlusconi che indossa i panni dell' editore e loda il giornalista per la qualità del suo libro: «Va letto dalla prima all' ultima pagina».
Infine, capitolo amministrative. Salvini, Meloni e Berlusconi rispondono all' unisono: «I tempi saranno veloci, vogliamo andare spediti e trovare i candidati migliori». «Il modello - spiega Salvini - è Torino dove abbiamo messo in campo un imprenditore, Paolo Damilano». E a proposito della sfida della Capitale, la leader di FdI ammette: «Francamente mi piacerebbe farlo, e non è escluso che un giorno io abbia la fortuna di misurarmi con la guida della mia città, ma oggi non potrei permettermelo».
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