CON UNA LETTERA SU ’REPUBBLICA’ UMBERTO CROPPI, ASSESSORE ALLA CULTURA DEL COMUNE DI ROMA, SPUTTANA IL KRETINISMO SINISTRATO DEI RADICAL CHIC ’CHIAGNI & FOTTI’ - \"ORMAI SIAMO TUTTI COSÌ. PERSONAGGI DRAMMATICI CHE SI MANIFESTANO SOLO COMICAMENTE\". SPERO CHE ETTORE SCOLA, CHE DEFINISCE \"GENOCIDIO CULTURALE\" NON RINNOVARE IL CONTRATTO A LAUDADIO ALLA GUIDA DELLA CASA DEL CINEMA, RIPENSI OGNI TANTO ALLA FRASE CHE METTE IN BOCCA AL PROTAGONISTA DI UNO DEI SUOI FILM, \"LA TERRAZZA\". CHE IL SUO STESSO AUTORE DESCRIVE COSÌ: \"IL LUOGO DOVE GLI INTELLIGENTI ROMANI CENANO IN PIEDI. SONO INTELLETTUALI, SONO BORGHESI, SONO PREOCCUPATI: PERCHÉ SONO IN ETÀ PENSIONABILE, PERCHÉ IL LORO PRESTIGIO È IN DECLINO, PER CALO D´ISPIRAZIONE O PER MANCANZA DI PROGETTI, PER DELUSIONE DA RIVOLUZIONI MANCATE O PER RIMORSI DA COMPLICITÀ PRESTATE A MISFATTI CULTURALI\" - (E CHI C’ERA IERI ALLA CASA DEL CINEMA DI ROMA? FERMI TUTTI! SABINA GUZZANTI CHE PRESENTAVA ’DRAQUILA’ AD EPIFANI. CURIOSITÀ: IL SEGRETARIO DELLA CGIL NON POTEVA PERMETTERSI DI ANDARE AL CINEMA O DI CIUCCIARSI BEATO UN DVD NELLA SUA CASETTA?) -

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  • 1 - MA LA CASA DEL CINEMA NON È LA TERRAZZA DI SCOLA
    Lettera di Umberto Croppi (Assessore alla Cultura del Comune di Roma) a \"la Repubblica - Roma\"

    LaLa terrazza

    Caro direttore, \"Ormai siamo tutti così. Personaggi drammatici che si manifestano solo comicamente\". Spero che Ettore Scola, autore dell´ennesimo intervento sulla questione \"casa del cinema\" ripensi ogni tanto alla frase che mette in bocca al protagonista di uno dei suoi film più riusciti, La terrazza, e si renda conto che lui e gli altri che stanno accoratamente intervenendo su questo argomento appaiono un po´ come i personaggi di quel salotto romano di trent´anni fa ma con un carattere inverso: personaggi comici che si muovono in forma di tragedia.

    LaLa terrazza - Ettore Scola

    Tanto appare sproporzionatamente comica la definizione di \"genocidio culturale\" collegata alla decisione di non rinnovare il contratto a Felice Laudadio, neanche fosse l´ultimo esemplare di una razza in via d´estinzione. Intervengo ora, in questo dibattito, dopo averlo fatto di persona nel corso dell´assemblea convocata presso la struttura di villa Borghese, sperando di fare ulteriore chiarezza. Lo farò schematicamente.

    ETTOREETTORE SCOLA

    Nessuno ha mai imputato a Laudadio di aver provocato il deficit di 405.000 euro e la sorte del suo contratto non c´entra nulla con questo dato. E´ singolare che lui insista nell´articolare una sua, non necessaria, autodifesa su questo argomento mettendo in bocca ai suoi avvocati d´ufficio affermazioni ridicole che sfiorano la diffamazione (ve lo vedete voi Scola analizzare i \"contratti di servizio\"?) in merito a mancati contributi comunali. Chi è che ripiana il deficit se non il Comune? E chi paga il suo stipendio?

    UMBERTOUMBERTO CROPPI

    La decisione di affidare a un differente soggetto pubblico l´amministrazione della casa, incongruamente attribuita all´Azienda Speciale Palaexpò, rientra nell´opera di razionalizzazione del confuso arcipelago delle istituzioni comunali.

    Le finalità della casa restano inalterate e, ove possibile, potenziate. La proposta di alcune associazioni di prenderla in gestione è accolta come una preziosa offerta di collaborazione ma la casa è un bene pubblico e tale rimarrà, cederla ad associazioni equivarrebbe alla sua privatizzazione.

    UMBERTOUMBERTO CROPPI

    All´attuale gestione è stata garantita piena autonomia e ne sono stati più volte riconosciuti i meriti, tanto che non è stato fatto nessun intervento fino alla scadenza naturale del contratto del suo direttore, che avverrà alla fine dell´anno. Laudadio sa bene, fin dall´inizio, che non ci sarebbe stato nessun automatismo nel rinnovo: gli ho parlato con sette mesi di anticipo della nostra intenzione di cambiare il vertice offrendogli la possibilità di continuare a collaborare in una forma diversa.

    ETTOREETTORE SCOLA - Copyright Pizzi

    Come è avvenuto in altri casi, questa amministrazione ha assolto il proprio dovere nel decidere su cambi o rinnovi e i risultati appaiono tutti fortemente positivi, sia quando si è confermato che quando si è cambiato, e mai (mai!) le scelte sono state fatte in base all´orientamento politico del designato: così per Macro, Palaexpò, Biblioteche, Zetema, Festival di Fotografia, Festival del Cinema ecc.

    Mi dispiace che dopo due anni di collaborazione e gli amichevoli incontri in cui lui ha attestato il rispetto ricevuto e manifestato comprensione per le scelte fatte ora Laudadio la prenda così, con interventi scomposti e l´appello ai sentimenti che costringe suoi vecchi amici a testimoniargli solidarietà esponendo loro stessi a brutte figure.

    GUGLIELMOGUGLIELMO EPIFANI

    Tale atteggiamento dimostra quanto il direttore abbia confuso se stesso, la propria meritoria attività con una istituzione pubblica. Forse è proprio questo il vulnus da sanare, lavorando insieme a tutti quelli che sono disponibili per garantire alla casa un futuro solido e coerente.

    GUGLIELMOGUGLIELMO EPIFANI SABINA GUZZANTI

    Sarebbe triste che la Casa del Cinema finisse per assomigliare proprio a quella \"terrazza\" che il suo stesso autore descrive così: \"il luogo dove gli intelligenti romani cenano in piedi. Sono intellettuali, sono borghesi, sono preoccupati: perché sono in età pensionabile, perché il loro prestigio è in declino, per calo d´ispirazione creativa o per mancanza di progetti culturali, per delusione da rivoluzioni mancate o per rimorsi da complicità prestate a misfatti culturali\".

    SABINASABINA GUZZANTI

    2 - L\'ITALIA CHE TREMA, L\'ITALIA CHE TRAMA
    Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo

    SABINASABINA GUZZANTI SABINASABINA GUZZANTI SABINASABINA GUZZANTI

    (AGI) - \"Un film di denuncia, ma profondamente vero in quello che svela e racconta\". Cosi\' il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, al termine della proiezione del film-documentario di Sabina Guzzanti \'Draquila.L\'Italia che trema\', \"E\' necessario pensare di introdurre una tassa di scopo, unico mezzo che puo\' realmente risolvere il dramma causato dal terremoto, riportando la \'normalita\' a L\'Aquila\".

     

     

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