Alberto Dandolo per Dagospia
E' un luogo "sacro". Uno spazio intimo. Il più intimo. E' territorio di riflessioni e scelte. E' il confine tra noi e gli altri. E' quella "landa" (casalinga e non) dove ci liberiamo del "superfluo". E' luogo della "cura" e della "catarsi".
VALENTINA GRANIEROOggi vogliamo dedicare questo Cafonal al "CESSO". Si, avete capito bene. Gabinetto. Al bagno. Alla toilette.
I cessi sono da sempre spazi in cui il mistico si incontra col profano. Nei cessi si decide della propria vita e si organizza la propria giornata. Si contempla e ci si perde in pensieri leggeri, leggeri.
Anche le città si comprendono meglio attraverso le loro toilette.
Pensateci bene. Se i cessi pubblici potessero parlare ci racconterebbero verità e menzogne dei luoghi che li ospitano. Nei cessi si fa l'amore. Si chiudono affari clandestini. Si pippa coca. Si fuma. Ci si masturba. Ci si accultura. Si prega. Si piange. Si muore. Si vive.
Da sempre i bagni sono teatro di incontri e di emozioni forti. I cessi sono il "non detto". Simbolo di promiscuità e verità allo stesso tempo.
UMBERTO MANZONon a caso le toilette delle stazioni e degli aeroporti, dei cinema e dei teatri, dei ristoranti e dei club sono da sempre lo spazio preferito dai gay. Il cesso è un luogo di transito. E' terra di nessuno. Terra che diventa tua quando chiudi con il lucchettino la sua porta. E' tua per 10-20 minuti. Poi diventerà di qualche altro. Nelle toilette delle stazioni i fratelli gay vivono da sempre passioni estreme. Per non parlare dei preservativi che si trovano nei cessi dei treni regionali e locali.
Nei cessi del tribunale di Milano invece si pippa coca. Lo ha rivelato un recente studio. Avvocatoni che devono sempre tenere alta la prestazione e piena la narice.
E c'è un libro (incredibile) del '96 che ci racconta Napoli attraverso le sue toilette e i loro "rapporto" con suoi artisti più cari. Un libro, edito da una piccola casa editrice, che all'epoca fu distribuito solo a Napoli e a New York. E che oggi è prossimo alla ristampa. Editori permettendo.
Testo DDASi chiama "Divieto D'AC-CESSO" , La prima guida ai 100cessi di Napoli". Questo volume (geniale) nacque da un'idea di una fantastica testa di cazzo che si chiama Gianni Simioli. A Napoli lo conoscono pure le pietre della strada. E' quello che si inventò la trasmissione cult "Telegaribaldi". Quella che ha lanciato Alessandro Siani, Biaggio Izzo, Rosalia Porcaro. Simeoli è quello che diede il due di picche ad una adolescente Francesca Pascale. Lei voleva fare la "telegaribaldina".
Ma Gianni la bocciò al provino e lei fu costretta a ripiegare a TeleCafone. Dove, come si sa, iniziò a leccare calippi e a dimenarsi (danzante) sulle spiagge di Baia Domizia e del lido di Licola. Simioli oggi conduce la trasmissione radiofonica più ascoltata della Campania. Si chiama "la Radiazza" e va in onda su Radio Marte Stereo. La radio ufficiale del Calcio Napoli.
"Divieto d'ACCESSO" raccoglie una galleria di foto, scattate dal bravo Salvio Parisi, che ritraggono alcuni dei volti più amati di Napoli su dei cessi. Si va da Mastelloni a Pappi Corsicato, da Lanzetta a Pecoraro Scanio, da Renzo Arbore a Iaia Forte ad Annie Papa.
RENZO ARBORELa prefazione è del mitico Renzo: "io, in bagno, vivo momenti privati e sereni, mi trascino decine rotocalchi: da Novella 2000 a Oggi, passando per Quattroruote e sconfinando nel Topolino che per me rimane un must. Quando ho cominciato a capite che questi due volevano veramente fotografarmi seduto sulla tazza di casa mia, mi sono sentito obbligato a farlo; obbligato a rendere omaggio a questo luogo che reputo sacro e indispensabile e dove forse si sono consumate alcune tappe della mia formazione musicale: qui ho letto testi che hanno fatto si' che m'innamorassi perdutamente del jazz"
A Simioli chiediamo come gli sia venuta in mente una idea del genere: "Era il 1996, Napoli viveva uno dei suoi momenti più alti con quella storia del Rinascimento ad opera di Antonio Bassolino. Mastelloni infatti, sempre controcorrente e forse giustamente in lotta con le istituzioni, la foto volle farla al centro di Piazza Plebiscito che ne frattempo, con la chiusura al traffico automobilistico e le grandi feste di fine anno, ne era diventata il simbolo (della rinascita bassoliniana). Mi disse: Io la foto la faccio solo se mi mettete una tazza in ceramica rigorosamente bianca al centro della piazza perchè 'stu rinascimento è 'na bufala quindi per me 'sta piazza falsamente rivalutata è 'o cesso 'e Napule!
PIETRO DEL VAGLIO"Salvio Parisi, fotografo, fu l'unico ad accettare di cofirmare con me l'opera. In città erano tutti spaventati all'idea di metterci la faccia. Un po' come quando parli di puttane o di marchettari: sono i segreti intimi e personali che nessuno vorrebbe mai veder mettere in piazza! Il cesso è uguale: li' dentro succede e può accadere di tutto.
Chiedete ai gestori dei locali più chiattili (fighetti), parlate con gli addetti alle pulizie: Vi diranno che il The Day After dei party più cafonal è straordinario dal punto di vista dei ritrovamenti! Mutandine, tanga, preservativi usati, vomito tanto vomito e tracce di cocaina. La signora Carmela, che pulisce i cessi di uno di questi club, mi dice sempre che ritrova spesso banconote da 100 euro arrotolate e perse o buttate a terra!"
I cessi più belli di Napoli? "Quelli gay" ci risponde secco Simioli. E continua:
"Quello di Rocco Barocco potrebbe essere una sala del MAXXI di Roma tanto è pieno di opere d'arte di un certo valore, la Melandri dovrebbe nominargli un direttore artistico! Mastelloni in bagno ci tiene anche il fornellino per farci il caffè perchè dice che a lui lo stimola tipo il bifidus della Marcuzzi farselo mentre è seduto sulla tazza! I cessi dei teatranti e degli attori radical-chic del giro Mario Martone e Servillo per intenderci sono sperimentali e con il bidet quasi sempre ricolmo di quotidiani ma soprattutto ti colpisce che usano tutti prodotti da discount!"
PIETRA MONTECORVINO PEPPE LANZETTA"Rincorro il sogno di poter fare tre nuove edizioni del libro. La seconda puntata a Napoli per verificare quanto sia cambiato il nostro rapporto col cesso nell'era De Magistris- Caldoro. Poi una per Milano e una per Roma. A Milano ci ho provato ai tempi in cui lavoravo ad Rtl102.5 ne parlai piu' volte con Roberto Arditti (ex direttore della radio di Suraci e attuale autore di Bruno Vespa) ma come al solito in questa Italia del si fa ma non si dice tutti sembravano quasi scandalizzati" .
Gianni SIMIOLI Salvio PARISI ERNESTO ESPOSITO