LUXURIA raccomanda UN 2009 AL GRIDO: “Godete, fregatevene e moltiplicatevi” - FLASH, TRASH, TRANS, SUCK, FUCK, DRAG E PAILLETTES: IL RITORNO A CASA DI VLADIMIR - “ECCO LE donne vere, non QUELLE CHE prima fanno i calendari e poi le ministre”

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  • Maria Egizia Fiaschetti per il \"Corriere della Sera - Roma\"
    Foto di Mario Pizzi da Zagarolo

    AlbaAlba e Vladimir - Copyright Pizzi

    Un finale alla Cenerentola: venerdì, 5 minuti prima di mezzanotte, limousine bianca davanti al Qube, con pioggia di flash e fan in delirio: «Tesoro, sei bellissima». Al braccio di due giovani aitanti, Vladimir Luxuria torna a casa, regina del «Muccassassina», il party glbt lanciato 18 anni fa dal Circolo di cultura omo Mario Mieli.

    Flûte di champagne in mano, la mise sfoggiata per la sua prima uscita pubblica dopo il trionfo all\'Isola dei famosi, è un ibrido tra la femme fatale e Crudelia De Mon: soprabito ghiaccio di vello ecologico, babydoll nero, stiletti vertiginosi. Glitter oro sulle palpebre, in tono con i pendenti a forma di abete natalizio. Borsa di velluto tutta uno strass, variante chic del cubo di Rubik.

    FansFans di Vladimir - Copyright Pizzi

    «Al Pigneto sono passati a prendermi in limousine - ironizza l\'ex deputata - prima prendevo l\'81. Non sarà comunista, però fa tanto glamour e chissenefrega». Dentro, il set per le interviste è quasi una parodia del salotto di Porta a Porta. Gambe accavallate, posa di tre quarti, la Vladimir formato tivù flirta con le telecamere. Sull\'onda del c\'era una volta, ricorda il debutto al Muccassassina: «Facevo la portinaia e, per attirare clienti, mi apparecchiavo molto ». Vulcanica, in pochi mesi ottiene la promozione: art director, dal \'93 al 2001. Merito della «cazzimma» (caparbietà in napoletano, ndr) se, «dopo anni di battaglie, oggi mi godo il riscatto».

    Pasionaria, continua il suo impegno con la comunità omosex: «Sui diritti civili l\'Italia è il fanalino di coda, in Europa, ma anche rispetto a Paesi come il Paraguay e la Bolivia ». In vacanza dalla politica - «non è un addio, parola odiosa che non bisognerebbe dire mai, voglio solo una pausa di un paio d\'anni» - punta su altri media: «A maggio uscirà il mio libro per bambini, ‘Le favole non dette\', a sfondo transgender». Altri progetti? «Ricevo molte offerte, per ora penso a festeggiare in Natale in famiglia, a Foggia, poi valuterò».

    DJDJ - Copyright Pizzi

    «Rinsecchita di 16 chili», dopo 70 giorni da Robinson Crusoe, «la vera tortura - racconta - sono stati i mosquitos. Ero preparata alle critiche pungenti, non a essere divorata dagli insetti». L\'antidoto contro le avversità? «Nei momenti più difficili, da sola, cantavo I will survive». Ed è proprio il successo di Gloria Gaynor, venerdì notte, a riportarla sul palco del Qube. Ad accoglierla l\'amica di sempre, Rossana Praitano, presidente del Mario Mieli. Affettuoso, il videomessaggio registrato all\'Eliseo dall\'attrice Anna Marchesini: «Vladimir, sei di una bellezza struggente».

    Poi la performance, come ai vecchi tempi: circondata da agili ballerini e, immancabili, le drag queen. «Finalmente delle travestite doc - parola di Luxuria - non come quella patacca nobiliare della De Blank». E ancora: «Queste sì che sono donne vere, non come quelle che prima fanno i calendari e poi le ministre ». Stoccate da quasi -comizio, che infiammano i 4 mila in discoteca. Braccia alzate, videofonini, boatos da stadio. Prima di scomparire tra i fumi della ribalta, un\'ultima raccomandazione: «Godete, fregatevene e moltiplicatevi».

     

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