Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
Francesco Persili per Dagospia
«Non è stato un anno facile per Manganelli». Come ogni anno, si affaccia anche Maurizio Costanzo alla presentazione del calendario della Polizia di Stato. Una «tradizione» per l'ex anfitrione del teatro Parioli che arriva sotto il palco allestito all'interno del nuovo museo delle auto di Roma per salutare Manganelli. Abbracci, sorrisi, un veloce scambio di battute.
Un caffe per MariaGraziaMa perché Costanzo è qui? «Conosco bene il capo della Polizia, gli sono amico». Ha seguito anche le ultime vicende che hanno coinvolto il Manga: dal corvo del Viminale agli scontri di piazza tra polizia e studenti. «Negli ultimi mesi ha dovuto fronteggiare vari problemi ma li ha risolti. Anche fisicamente, sta meglio».
Un brindisi col MinistroCostanzo non vuole entrare nelle polemiche che riguardano gli stipendi d'oro dei manager pubblici. Non si associa al coro di chi arriccia il naso (o il baffo) di fronte alla retribuzione percepita da Manganelli accusato (prima dei tagli del governo) da una vulgata antipatizzante di prendere quasi il doppio di Obama. «Non mi soffermerei sui casi singoli. Piuttosto vorrei vedere dei tagli anche alla casta dei Fiorito», aggiunge Costanzo che non si tira indietro nemmeno quando si parla di Berlusconi. «Se vuole scendere di nuovo in campo, faccia pure. Come glielo sconsigliai nel ‘94, glielo sconsiglierei anche oggi se solo avessi l'opportunità di parlarci... »
Studenti PremiatiNel '94 disse al Cav: «Ti preferivo come editore, non ti colpirò alle spalle ma non ti voterò». Oggi chi sceglie tra Monti e Bersani? «Mi vanno bene tutti e due. Ma presumo di votare il secondo». L'uomo che ha inventato il talk-show contemporaneo con Bontà Loro non si meraviglia del linguaggio usato da Luciana Littizzetto nel programma di Fazio. Certo l'espressione (e non si parla della pragmatica sensazione ma di quello che è stato detto dopo, of course) «non è stata elegantissima. Ma lei è fatta così. O si prende nella sua interezza, o niente. L'idea di limitarla su qualcosa è pura utopia». Ad ogni modo, ci penserà Fabio Fazio.
Sergio Assisi e Sebastiano SommaPer il calendario della Polizia ideato dai ragazzi del carcere minorile di Nisida (Napoli), invece, la conduzione è affidata alla coppia di Uno Mattina, Elisa Isoardi e Franco Di Mare che, appena vede Maroni seduto in prima fila, tira fuori (metaforicamente) la sciarpetta del Napoli: «La posso salutare con un po' di sussiego perché siamo più su di voi in classifica? «Momentaneamente», risponde l'ex ministro dell'Interno, milanista doc, mentre spunta anche Mentana, tifosissimo dell'Inter, che se la ride.
Sebastiano SommaDal bar sport alle citazioni di Campanella e Benedetto Croce, De Filippo e Bufalino: a Franco Di Mare, abituato a collezionare alzatacce, si perdona tutto. C'è da capirlo anche quando, di fronte ad una raggiante Elisa Isoardi, reduce da un incontro ravvicinato con Monti sotto la sciarpa a Uno Mattina, tiene a farci sapere quanto sia fortunato (e invidiato) per il fatto di lavorare con lei: il bello è che mi pagano anche, poco, ma mi pagano...
Sebastiano Somma Antonio Milo coi rugbystiMentre Sebastiano Somma, che per fiction ha indossato i panni del commissario Palatucci, altrimenti noto come lo Schindler italiano, si appresta a salire sul palco, arriva anche il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, che tiene a ricordare come - dopo la polemica scatenata da una frase (‘'Roma non è meno pericolosa di Tel Aviv'') che lui giura di non aver mai detto così come, poi, è uscita su tutti i giornali - si sia incontrato con il prefetto Pecoraro per chiarire. «Le forze dell'ordine garantiscono la protezione in tutte le istituzioni ebraiche a Roma e in Italia. Un fatto che non ha eguali in altre parti d'Europa. Lo abbiamo anche ringraziato per i risultati contro il cyber-crime - prosegue Pacifici - riferendosi all'oscuramento del sito Stormfront».
Roberto Maroni e Isabella Votino Roberto MaroniIl clima di disagio sociale, il risentimento che si volge in odio verso tutte le diversità, le vicende medio-orientali rappresentano un «mix esplosivo» per il presidente della Comunità Ebraica di Roma che si dice preoccupato dall'antisemitismo di quei movimenti dell'ultra-destra che non fanno mistero della loro xenofobia e dal ritorno di un sentimento anti-israeliano nell'estrema sinistra.
L'invito a tenere alta la guardia e a non lasciare soli gli ebrei si unisce alla convinzione di poter contare sull'aiuto delle istituzioni e della società civile. Quanto al suo impegno politico, Pacifici dice di aver apprezzato la proposta di candidatura a sindaco arrivata dal presidente dell'Udc Buttiglione ma conferma che non correrà per il Campidoglio.
«Ma perché gli sbirri vogliono il calendario da noi?», sono state queste le prime parole dei ragazzi dell'istituto penale per i minori di Nisida quando hanno saputo dell'idea della Polizia di Stato di affidare a loro la realizzazione del calendario (le cui tavole sono state illustrate dagli studenti della scuola Internazionale di Comics). Mentre si perde il conto delle volte in cui viene usata l'espressione «percorso di crescita» da Elisa Isoardi, sul palco si evidenzia come il senso profondo del calendario sia stato quello di superare il pregiudizio e far saltare gli schemi che vedono poliziotti e giovani distanti e a volte su fronti contrapposti. Passione, orgoglio, ma anche solidarietà.
Roberto Maroni Pietrangelo ButtafuocoIl ricavato della vendita del calendario sarà destinato a finanziare un progetto dell'Unicef a sostegno dei bambini in difficoltà della Tanzania. Manganelli ricorda i poliziotti campioni olimpici (Vezzali e Cammarelle) e, poi, si fa fotografare con tre giganti del rugby delle Fiamme Oro. «Ho provato un grande orgoglio nel vederli. I nostri atleti sono un modello positivo di identificazione per i giovani», aggiunge il capo della Polizia.
Prima dell'assalto al buffet e dei brindisi finali, c'è tempo per registrare anche l'arrivo di Pietrangelo Buttafuoco e Federica Sciarelli oltre che per un rombo di nostalgismo vintage vellicato dall'esposizione della Ferrari 250 GT/E nera (altro che quella di Don Johnson, in Miami Vice) con la scritta "Squadra mobile, tel. 555.555 sulla fiancata, del mitico maresciallo Armando Spatafora, l'unico esemplare della casa di Maranello in dotazione alla Polizia.
Intanto Anna Maria Cancellieri, in giacca arancione per l'occasione e fresca d'annuncio dell'election day anche per il Lazio, ammette che per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne prenderebbe misure molto più dure e, poi, dopo la visita alla scuola di Scampia in cui nei giorni scorsi un uomo è stato ucciso dalla camorra, chiarisce: «Non ho mai pensato di militarizzare Scampia».
Milo Cancellieri Somma e Manganelli Ministro CancellieriIl ministro spiega che i soldati servono nella provincia di Napoli a presidiare porti e aeroporti mentre a Scampia - ha aggiunto la Lady di Ferro del Viminale - c'è bisogno di intelligence e polizia attenta e preparata. Lì abbiamo mandato tanti uomini e già si vedono i primi risultati. Ma non basta. Occorre, secondo Cancellieri, anche «restituire bellezza a quei luoghi, lavorare sulla formazione e sulla cultura, tenere aperte le scuole fino a sera. Lì ci sono bambini pieni di vita e ragazzi che fanno delle cose straordinarie». Si tratta solo di dar loro fiducia. E sicurezza.