DALLA MARCIA SU ROMA ALLA MARCIA TRIONFALE: ALEMANNO ALLA PRIMA DELL’”AIDA” - BOB WILSON+DANIEL OREN, GHOSTBUSTER DEL MIRACOLO: TEATRO SENZA FANTASMI - MEZZA PLATEA FISCHIA: I FOSSILI DI LUXOR VOGLIONO SEMPRE IL CIRCO CON ELEFANTI

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  • Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo

    1 - UN\'AIDA D\'«AVANGUARDIA» CONTESTATO BOB WILSON...
    Valerio Cappelli per il \"Corriere della Sera\"

    Una serata elettrica come non si vedeva da anni, molti applausi e molti fischi all\'intervallo, in sala gridano tutti: i conservatori («Ridateci Aida ») e gli innovatori («Siete dei fossili»). Se fosse un film, sarebbe Orgoglio e pregiudizio. Alla fine è stata una sorta di gara circense tra il pubblico diviso in due fazioni (arrivando fino agli insulti: «Idioti!»), ma i consensi hanno sovrastato i dissensi.

    AndreaAndrea Pamparana e signora - Copyright Pizzi

    Sfidando un pubblico tradizionale, la stagione dell\'Opera di Roma si è aperta ieri sera con l\'anti-Aida di Bob Wilson. Le Piramidi sono un contorno, rovine sullo sfondo, i sipari interni creano delle campiture di spazi che non arrivano fino a terra. Il corteo dei prigionieri appare in silhouette in controluce. Lo spettacolo nasce a Londra e Bruxelles. Le differenze sono tre: le trombe in scena nel trionfo, la disposizione del coro, gli effetti più avanzati e ricercati della luce, il regista texano è abituato a scolpirla, trasformarla in un altro personaggio, illuminando i volti dei cantanti come lame affilate, e loro, i protagonisti, si muovono al rallentatore creando un effetto da fermo-immagine, assumendo posizioni ferme, quasi incantate.

    La gestualità immobile e stilizzata è quella dei geroglifici. Il maestro dell\'avanguardia dice che lo spettacolo ha una natura coreografica in una sorta di immagine egizia bidimensionale, come uno spazio piatto, mentre lo spazio della danza è il contrappunto tridimensionale. Gli stessi protagonisti di quest\'Aida di Wilson (Oren sul podio), più che di Verdi, erano sul chi va là. Salvatore Licitra: «Se la massa si aspetta di vedere gli elefanti e le piramidi c\'è sempre il rischio di fare flop».

    Si alza il sipario e c\'è un braciere al centro e una testa d\'aquila, elemento egizio. Il Radames di Licitra porta un cappotto nero, il bavero rialzato come le spalline delle cantanti, anche le pettinature rimandano a Star Trek. Aida è la cinese Hui He, Amneris è Giovanna Casolla e Ambrogio Maestri è Amonasro. L\'Egitto si ritrova nei colori dei manufatti, il verde e l\'ocra, l\'ambra e il bronzo. E le tinte sono uno stato mentale, un modo di pensare e di sentire emotivamente.

    BobBob Wilson e Achille Bonito Oliva - Copyright Pizzi

    Un allestimento castigato e ieratico dove danza, mimo e recitazione si fondono alla maniera del giapponese teatro kabuki. Lavorando per sottrazione, il talento visuale di Bob Wilson, tornato all\'Opera romana dopo 25 anni, dipinge con la musica, lascia crescere il sentimento dell\'assenza e della distanza come se fosse un lied di Grieg, il grande Nord sull\'Egitto di Verdi, non a caso il regista parla di ghiaccio e fuoco. «Ho sempre pensato che negli allestimenti di quest\'opera ci fosse troppo, una sorta di intrattenimento boulevard, mentre la musica è nobile. Il mio lavoro è formale.

    La difficoltà è che il direttore è passionale e io cerco di schematizzare questa passione ». Il regista toglie la deformazione del gigantismo e, rischiando la staticità, punta alla stilizzazione formale, qui il minimo dettaglio assume un\'importanza enorme. C\'è l\'esaltazione della dimensione intima, che pure appartiene al dna di quest\'opera e ne forgia l\'altra metà.

    Lo spettacolo coincide con l\'avvio del nuovo corso all\'Opera di Roma che, col suo direttore artistico Nicola Sani, si aggancia alle locomotive più innovative dell\'Europa musicale.

    2 - TUTTI ALLA CORTE DI RAMADES...
    Salvatore Taverna per \"Il Messaggero\"

    Il venticello insidia sciarpe e cappelli ma non guasta l\'ingresso trionfale degli invitati alla primissima del Teatro dell\'Opera 2009. Aida in cartellone attira una marea di persone di tutte le età: i giovani entusiasti quest\'anno aumentano a vista d\'occhio. In pochi indossano lo smoking, qualcuno veste casual, molti portano l\'abito blu di sartoria. I fans verdiani superano i cinquanta e sessant\'anni e vestono in maniera sobria. Le signore, fasciate di seta o di cachemire, preferiscono colori soffici.

    BiagioBiagio Agnes e signora - Copyright Pizzi

    Gli abiti? Firmati dagli stilisti più famosi di Roma e Milano. La passerella, in piazza Beniamino Gigli, inizia verso le venti e trenta. Famosi e sconosciuti transitano davanti ai fotografi che si scaldano solo quando flashano il big del momento. Nel foyer le bambine della scuola di ballo, diretta dalla grande danzatrice Carla Fracci, accolgono il pubblico sulle punte. Vigili urbani in grande uniforme presidiano la scala che porta ai palchi.

    E il sovrintendente dell\'Opera Francesco Ernani, con il suo sguardo attento segue dall\'alto ogni movimento. Entrano in scena gli invitati: l\'imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, presidente dell\'omonimo gruppo, il professor Giovanni Maria Flick numero uno della Corte Costituzionale, Maddalena Letta con la figlia Marina, Christian Berlakovits ambasciatore d\'Austria, Bruno Vespa, penna-tv, Francesco Giro, sottosegretario ai Beni culturali, il senatore Domenico Fisichella, Antonio Marzano, Francesco Pizzetti, garante della privacy, l\'assessore Umberto Croppi, la regina del buon ricevere Marisela Federici, gli stilisti Stefano Dominella e Renato Balestra, gli organizzatori di Cortina InConTra Iole ed Enrico Cisnetto, Anna Fendi, Camilla Morabito, organizzatrice di eventi, in compagnia del professor Mario Stirpe e della moglie Marisa, il principe Sforza Ruspoli con la sua Maria Pia, il conte Giananselmo del Borgo con Silvana Pampanini e Lando Buzzanca. Pochi attimi e appaiono il sindaco Gianni Alemanno con la sua Isabella e il presidente della Regione Piero Marrazzo con la sua Roberta.

    BonitoBonito Oliva Bob Wilson e Frederic Mitterand - Copyright Pizzi

    Coloro che adorano Aida classica sono in fermento. La regia di Robert Wilson scultore, coreografo, designer, videoartista e pittore, mette in ansia i tradizionalisti. Si attendono contestazioni contenute. Invece, quanti contrasti! Fischi e sibili dopo ogni scena al grido di Ridateci la vera Aida. La regia, tanto attesa, del texano non fa centro.

    Quando appare nel foyer, tanti applausi per Carla Fracci, sotto braccio al suo antico amore Beppe Menegatti, coreografo e regista. Intanto il pubblico che prende posto lentamente nota con piacere gli anthurium bianchi e rosa che regnano in platea. Il profumo dei fiori arriva fino ai palchi. Luci che vanno e vengono: è il segnale.

    Sta per cominciare lo spettacolo. Sul podio si scalda Daniel Oren, direttore d\'orchestra molto popolare in Italia. All\'improvviso, dopo un colpo di bacchetta (magica), via con Aida. E il gioco di luci sul palcoscenico non piace a nessuno. A fine serata gli amici dell\'Opera guidati da Daniela Traldi cenano con gli artisti in un hotel di via Nazionale.

     

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