Video di Veronica Del Soldà per Dagospia
Arriva Mengoni ed esplodono gli ormoni
Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
1. MENGONI, STAR IN LIBRERIA SULL'APPIA
Lucilla Quaglia per "Il Messaggero"
Hanno in media diciassette anni d'età e aspettano da ore il loro beniamino canoro con in mano il cd della sua ultima fatica - "Pronto a correre" - in attesa della preziosa firma. Sono cinquecento accaniti fan che per vedere da vicino il loro cantante preferito si sono alzati alle sei del mattino da tante località del Lazio - molti da Ronciglione, paese natale della star, - e dalla Campania. Tra due ali di folla scatenata si fa largo Marco Mengoni che prende finalmente possesso del palco di una nota libreria di via Appia.
Mengoni saluta i Fans«Marco! Marco! Marco!», grida un coro di piccole fan mentre tutti i presenti ondeggiano le braccia dando vita ad una gigantesca "ola". C'è perfino una mamma entusiasta con la sua bimba in braccio. Lui, il Marco vincitore dell'ultimo Festival di Sanremo con il brano "L'essenziale", è avvolto in lungo cappottone antracite, pantaloni larghi, t-shirt nera, sgargianti scarpe da ginnastica verdi e il solito ciuffo ribelle. «Marco sei grande», gli grida un ragazzo.
I giovanissimi Debora Ferrara e Salvatore Esposito arrivano direttamente da Napoli e sono i primi due ad essere chiamati sul palco per l'autografo di rito. «Mi sento morire, mi sembra impossibile», dice lei tra il tifo da stadio che la circonda. In breve la libreria è letteralmente invasa e trabocca di giovani, la fila arriva fin sul marciapiede all'esterno. «Uno dei momenti più emozionanti di Sanremo? Quando ho cantato Tenco - dice Mengoni - La sua famiglia mi ha ringraziato».
2. IL VIAGGIO DI MENGONI: DA SANREMO ALL'EUROFESTIVAL, VADO DI FRETTA
Andrea Laffranchi per il "Corriere della Sera"
Se la partenza è quella di Sanremo, la corsa di Marco Mengoni promette bene. «L'essenziale» è in testa alla classifica download dal Festival e da qualche settimana anche la più trasmessa dalle radio. «Sanremo è stata un'esperienza eccezionale, fantastica. Non solo per vittoria, ma per il riscontro positivo del pubblico - dice -. Mi ha lasciato positività, e la responsabilità di viaggiare alla velocità di questo progetto che è partito bene», racconta alla presentazione del suo album #prontoacorrere (esce oggi), con tanto di hashtag iniziale anche nei titoli di ogni canzone.
«Siamo nel 2013, io sono nato nell'88, nel pieno del boom della tecnologia. E poi ho un pubblico molto attento al web - dice -. Le parole riassumono bene il concetto: continuare una staffetta in cui ogni disco è un passaggio di testimone». Da Marco a Marco, ma con qualche differenza rispetto al passato. Soprattutto nella voce, la cui versatilità è sfruttata con più eleganza e non in maniera ostentata. «Il Marco di prima c'è ancora, ma quello di oggi dà più importanza alla parola, a quello che scrive. Raggiungo le tonalità alte con facilità, arrivo dalla musica black e quindi ho una mobilità vocale naturale, ma ho cercato di portare queste caratteristiche nella tradizioni italiana. Sono felice di essere semplice», racconta.
Un messaggio per Marco MengoniOltre a Gianna Nannini e Pacifico per «#Bellissimo», l'altro brano sanremese, e al produttore Michele Canova (Jovanotti, Ferro...) ci sono altre firma a spingerlo in questo scatto. Ivano Fossati gli ha scritto «#sparineldeserto»: «Ti parlano dei cantautori dell'Olimpo come personaggi intoccabili e diffidenti - spiega Marco -. Invece lui è stato un signore, mi ha invitato al suo ultimo show, mi ha offerto un pezzo e mi ha anche permesso di modificarlo». Cesare Cremonini per «#Lavalledeire»:
«Lo invidio, con una frase descrive una storia. Immediato, diretto, arriva allo stomaco. In questo pezzo è più onirico». Alcuni brani arrivano da autori stranieri che hanno scritto per star come Rihanna e Beyoncé. E c'è pure Mark Owen dei Take That (#prontoacorrere): «Era l'autore più forte della band».
Mengoni autografaL'8 maggio al via una prima parte del tour, quindi la partecipazione all'Eurovision Song Contest che si terrà a Malmö (Svezia) il 18 maggio. Per questa gara non ha scelto uno dei pezzi scritti dalle mani anglosassoni, ma «L'essenziale». «Vado a rappresentare l'Italia e ho scelto un pezzo con la nostra lingua, scritto da me e altri due autori italiani. Mi piaceva l'idea, mi sento patriottico. Certo, poi mi piacerebbe che un giorno ci fosse una versione in inglese o spagnolo». Nulla di ufficiale, ma la sua casa discografica ci crede. La corsa di Marco potrebbe anche avere delle tappe all'estero.