Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
ADRIANO E ROSARIA PANATTA - Copyright PizziPorte chiuse a paparazzi ficcanaso e giornalisti impiccioni, così dimostrerò a tutti quelli che contano che Giovanni Malagò, nomignalato dai soliti stronzi Megalò, non mette su feste a colpi di flash & trash, binomio tipico del \'generone\' romano di cui il presidente del Circolo Canottiere Aniene porta la bandiera. E\' ciò che deve cogitato l\'uomo che incarna il succedaneo di tutti i Monteprezzemoli d\'Italia, già quest\'ultimi mero surrogato dello stile Agnelli, che a sua volta è la caricatura della matrice originale che era personaficata dal principe Carlo Caracciolo, dandy cinico e femminaro, recentemente trapassato a peggior vita.
Ebbene, venerdì sera nell\'alcova del generone capitolino, cioè la Casina Valadier, il ristorante collassato del Pincio, Megalò ha festeggiato il suo primo mezzo secolo secondo la regola numero della vita romana andreottiana: perché escludere quando si può aggiungere diavolo e acqua santa? Così ecco Veltroni a sinistra e Alemanno a destra, Gianni Letta al centro, Rutelli a sinistra del centro con Marrazzo sul centrosinistra. Non dimenticando il celebre braccio destro di Prodi, Angelo Rovati affiancato dala moglie Chiara Boni.
Nell\'orgia degli invitati, spiccavano ovviamente tutte le ex di Megalò (dalla moglie Lucrezia che le dette due gemelli alla Martina Colombari, non dimenticando l\'incantevole Giovanna Salza. Ed è proprio l\'ex portavoce di Air One che domina il centro del collage Cafonal: l\'altra sera infatti, dopo tanti gossip, è avvenuta ufficialmente la presentazione in società della nuova coppia Salza-Passera.
ALBERTO TRIPI - Copyright PizziLui, amministratore implume di Banca Intesa, ha lasciato moglie e casa, canti gregoriani ed esercizi spirituali, facendo infuriare Abramo Bazoli, per incrociare vita e fianchi con quelli della bella Giovanna. Così la città di Roma ha da poco il piacere di avvistare sempre più spesso il \"peccatore\" dalle parti di via Margutta dove la fanciulla vive in un dovizioso appartamento. Roma, si sa, non perdona i \'nordisti\' che prendono sotto gamba la città di Totti ed Andreotti, da Tatò a Tronchetti.
Intorno a Passera (che si a lungo intrattenuto sul caso Corriere della Sera con Luchino di Monte Parioli, mentre Mentana si è attaccato a Letta), sono volati altri volatili: Mieli, come Rossella e Della Valle, era latitante ma brillava la sua ex moglie Bambi Parodi Delfino, ormai stabilizzata al braccio di Giovanni Stabilini, ecco un Chicco Mentana solingo (la sua Michela odia la mondanità e si rifiuta di incontrare la fauna ridens), avanti Chicco Testa con la sua bella col piercing al naso, fra Carlo Verdone e Fiorello, Carlo Vanzina e Domenico Procacci, da Afef coi i boccoli allisciati ad Anna Falchi arrivata con autista bonazzo.
ANDREA MONDELLO E MOGLIE - Copyright PizziIl Megalò de noantri non ha voluto torte candelinate. In compenso, sul palco è andato in scena un surrogato della festa di nozze Briatore-Gregoraci, anche quella svoltasi ala Casina, con il solito filmato con gli amici che sparlano del festeggiato (il prima a inventarsela fu Elton John ospitando le mejo star dell\'orbe). Qui invece occorre attaccarsi al ciuffo di Luca Luca che ha così sbertucciato l\'amico: \"Mica ho capito cos\'è Malagò: un\'agenzia di biglietti di viaggio, una agenzia di raccomandazioni, un\'agenzia di biglietti per concerti...\". Simpatico, no?
PS/1 - Pietro Calabrese, l\'uomo che inventò il gossip mondano sul \"Messaggero\", ne ha piene le scatole dei flash di Pizzi. Quindi, come una diva del cinema d\'oro, si è coperto il prezioso volto con la busta del regalo (vedi foto). Dice agli amici che accetta inviti solo per cene di otto persone, infatti alla Casina erano quattro gatti...
ANNA FALCHI CON ACCOMPAGNATORE - Copyright PizziPS/2 - Ma il vero attovagliamento del potere stazionava a un centinaio di metri dalla Casina, precisamente alla Casa del Cinema, dove la sposa di Paolo Gentiloni, Emanuela, ha brindato anche lei ai 50 anni in compagnia dei centrosinistrati: ecco Franceschini, avanti Cappon, fuggiti da Megalò Veltroni e Rutelli. Tutti intorno a Paolo Ruffini che smentiva qualsiasi intenzione di presidenza Rai mettendo in guardia i precipitosi amici che sarebbe un peccato sguarnire il fortino di Rai3...