VIEDO-MESSAGGIO DI ROBERTO SAVIAMO
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Francesca Paci per \"La Stampa\"
Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
Il tam tam di Fiamma Nierenstein ha funzionato. Ieri pomeriggio la maggior parte degli invitati alla maratona oratoria bipartisan «Per la verità, per Israele» organizzata dalla vicepresidente della Commissione Esteri della Camera erano lì, dal ministro degli esteri Frattini all\'ex premier spagnolo Aznar, tutti stretti nelle prime file del Tempio romano di Adriano in paziente attesa del proprio turno, cinque minuti d\'orologio per testimoniare l\'amicizia allo Stato ebraico.
PIERO FASSINOA dare il la è l\'ex direttore del Corsera Paolo Mieli: «Non ci battiamo contro le critiche ai singoli atti del governo israeliano ma contro le menzogne di cui sono infarcite». Nei giorni scorsi l\'iniziativa aveva acceso un dibattito all\'interno della comunità ebraica italiana, divisa tra i sostenitori a 360 gradi e gli «obiettori di coscienza» perché in disaccordo con il governo Netanyahu.
PIA LUISA BIANCO GIULIANO FERRARAMa oggi è festa, la polemica è alle spalle. «La legittima critica non si trasformi in delegittimazione» ammonisce Piero Fassino, preceduto dalla nota del ministro delle pari opportunità Carfagna sulla differenza d\'Israele «che resiste al Medioevo in cui sono costrette le donne della regione».
PAOLO MIELI CON UN COMPAGNO DI GIOVENTU ADRIANO MORDENTIGli organizzatori leggono alle oltre 300 persone in sala i messaggi degli assenti, il premier Berlusconi, il presidente della Camera Fini, Roberto Saviano, che ha registrato un video in cui invita a «capire, partecipare, approfondire».
PAOLO MIELI ALAIN ELKANNIl tempo è molto, ma gli interventi di più. «Ebrei e israeliani sono la stessa cosa» ricorda lo scrittore Alain Elkann. «Si vis pacem, para bellum, se vuoi la pace prepara la guerra» tuona l\'ex ministro della difesa Martino lanciando una frecciata a «quel ministro degli Esteri che passeggiò a braccetto per Beirut con Hezbollah».
E poi José Maria Aznar, Albertazzi, Raffaele La Capria, Francesco Rutelli, il dissidente siriano Farid Ghadry che entusiasma quasi quanto il presidente della comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici. Alle 22 un gruppo di ragazzi riavvolge lo striscione con la frase di Herbert Pagani: «Mi difendo dunque sono».