METTI INSIEME GARIMBA GARIMBERTI (RAI), RONFA CONFALONIERI (MEDIASET), TOM MIX MOCKRIDGE (SKY), BEBé BERNABÈ (TELECOM) E CORRI A CHIAMARE LA PROTEZIONE CIVILE - FURBETTO BERNABEBé GETTA LA RETE: "BANDA ULTRALARGA CON TELECOM, RAI E MEDIASET" - MA GARIMBA E CONFA NON ABBOCCANO: CON LA BANDA ULTRALARGA LA FRAMMENTAZIONE DEI CANALI AUMENTEREBBE E LA RACCOLTA PUBBLICITARIA ANDREBBE A PUTTANE - MOCKRIDGE PIANGE: "IN ITALIA SI FA POCO PER LO SVILUPPO DELL´ECONOMIA DIGITALE"

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  • Giovanni Pons per "la Repubblica"
    Foto di Fabio Cavassi per Dagospia

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    «Se decidiamo che l´Iptv è una piattaforma in cui convogliare un progetto comune, noi come Telecom Italia siamo pronti a sostenere gli investimenti». Il sasso nello stagno lo lancia Franco Bernabè, ad di Telecom, presente al Circolo della Stampa di MIlano con Paolo Garimberti (Rai), Fedele Confalonieri (Mediaset) e Tom Mockridge (Sky) alla presentazione del libro di Corrado Calabrò "Reteitalia", anche perché sulla rete Telecom va avanti un dibattito ormai da molti mesi, ma senza molto costrutto.

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    I tempi per una decisione sono maturi poiché negli Stati Uniti operatori come Hulu e Google, o in Gran Bretagna iPlayer, stanno crescendo a vista d´occhio. Soprattutto aumenta il traffico di video scaricati, da 200 a 400 milioni al mese per Hulu, fino a un miliardo negli ultimi nove mesi per iPlayer.

    In Gran Bretagna il progetto lanciato da Bbc, Itv e da Bt che permette di vedere la tv gratis su internet si chiama Canvas, ma in Italia un´idea simile potrebbe fare perno sulla Rai? I presenti sembrano piuttosto scettici. «Il progetto Canvas ha già subito uno stop perché la Bbc allargherebbe troppo il suo raggio d´azione - dice Garimberti - fare servizio pubblico in Italia è estremamente difficile, servirebbe innanzitutto un provvedimento per far pagare il canone a quasi tutti».

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    Al bilancio della Rai mancano circa 330 milioni dovuti all´evasione da canone, risorse che deve coprire la pubblicità. Il presidente, inoltre, punta il dito sulla governance del servizio pubblico, che gli lascia poco spazio d´iniziativa: «Io non ho potere di proposta che è in mano solo al direttore generale, posso solo dire che non sono d´accordo e ciò è un po´ sminuente».

    C´era attesa in sala per misurare lo stato dei rapporti tra Sky e Mediaset, non certo idilliaci negli ultimi tempi. Mockridge, in puro stile anglosassone, ha criticato l´arretratezza dell´Italia nel settore strategico del digitale terrestre: «L´Italia nel campo dell´economia digitale ha un profilo internazionale ancora ridotto: l´opportunità per crescere dovrebbe venire da politiche liberali che consentano l´apertura al mercato e permettano gli investimenti dall´estero e di sviluppare tecnologia digitale». Al contrario a Sky per il momento è vietato investire nel digitale terrestre tanto è vero che non potrà partecipare alla prossima gara per tre multiplex digitali che così verranno spartiti tra Rai, Mediaset e La7.

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    E Confalonieri, dal canto suo, si trincera dietro l´interesse aziendale a fare utili per i propri azionisti anche se Mediaset è forse il broadcaster che sarà più colpito in futuro dall´arrivo di nuovi operatori sulla banda ultralarga. «Noi pensiamo a fare i contenuti, in qualsiasi modo vengano distribuiti».

    Ma se la fruizione della tv avverrà sempre più attraverso la banda larga e internet il rischio di frammentazione dell´audience è reale e con essa il calo della raccolta pubblicitaria, principale fonte di ricavo per Mediaset. Forse è questo il motivo per cui si continua a parlare di scorporo della rete Telecom e di banda ultralarga, ma nessuno dei protagonisti ha il coraggio di sedersi intorno a un tavolo

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