Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
Fausto Bertinotti Umberto Croppi
1 - LA MOSTRA ALLA GAGOSIAN GALLERY
Gabriele Simongini per \"Il Tempo\"
...era forse meglio limitare l\'omaggio romano a West alla sola Galleria Gagosian di via Crispi che da ieri e fino al 16 ottobre ospita la sua mostra intitolata «Roman Room».
Si è accolti nell\'atrio da due grandi sculture zuccherose ed informi che evocano nelle intenzioni dell\'artista lo scontro finale fra Caino ed Abele. E in effetti c\'è una tensione dinamica che dà l\'idea di uno scontro più grottesco che tragico. Poi, nella magnifica sala ellittica, c\'è la serie di opere intitolate «Echolalia» per fare riferimento a quel disturbo del linguaggio che consiste nel ripetere involontariamente, come un\'eco, parole o frasi pronunciate da altre persone. Qui le forme più bizzarre e capricciose si ripercuotono da una scultura all\'altra.
E ognuna è sospesa in equilibrio precario su piedistalli di fortuna, fatti con secchi dell\'immondizia, barattoli di vernice, valigie sovrapposte. Anche queste opere si possono toccare, ruotare oppure osservare comodamente su sedie e divanetti progettati dallo stesso West. Le sedie colorate, in particolare, sono forse le invenzioni più belle della mostra.
PIERO SARTOGO E FIGLIA CON ANTONIO PURI PURINIIl divertimento giocoso comunicato da queste opere eccentriche e scherzose dimostra che Franz West si è messo definitivamente alle spalle gli anni in cui lavorava a fianco degli sconvolgenti Azionisti viennesi con le loro violente performance che arrivavano all\'automutilazione.
PAULO VON VACANOE sono lontani anche gli anni in cui l\'artista austriaco disseminava per le strade di Vienna sedie e panchine realizzate con fogli metallici che nascondevano la trappola di angoli taglienti. Ora West desidera che ogni visitatore dia una bella pacca confidenziale sulle spalle delle sue sculture e poi ci si sieda sopra come se fossero mobili stravaganti per arredare un\'intera città. Ma chissà se sarà proprio questa la reazione dei passanti e dei visitatori nei prossimi giorni.
PAUL GREENBERG2 - TUTTI CONTRO WEST A PIAZZA DI PIETRA
Lauretta Colonnelli per il \"Corriere della Sera\"
Vietato non toccare. È la parola d\' ordine davanti alle sculture di Franz West, artista che vive e lavora a Vienna dove è nato nel 1947 e che espone sette grandi opere alla Gagosian Gallery e una installazione a piazza di Pietra. Ieri mattina la «Room in Rome», come ha chiamato l\' opera in alluminio smaltato e in dimensioni monumentali, svettava già al centro della piazza. «West, alla ricerca di un confronto tra il suo lavoro e il pubblico - si legge nel comunicato stampa - spinge quest\' ultimo ad interagire con le sue sculture, creando delle relazioni/reazioni che completano e connotano l\' opera d\' arte come realtà attiva».
Più semplicemente, West crede che la propria opera viva e si trasformi in arte soltanto grazie al comportamento dell\' osservatore, il quale viene perciò invitato a toccarla, a passeggiarvi dentro, a sdraiarsi ai suoi piedi, a indossarla come se fosse un vestito. Lui asserisce: «Ciò che conta riguardo all\' arte non è come si presenta, ma come viene usata».
Ieri mattina, verso le undici, le reazioni del pubblico a piazza di Pietra non erano forse come West se l\' aspetta. Passa un gruppo di turisti veneti, proseguono dritti lanciando appena un\' occhiata di disapprovazione verso le tre costruzioni bitorzolute e dipinte con rosa, grigi e gialli torbidi. Uno di loro non resiste, si volta e inveisce: «Ma varda te, se in mezzo a una piazza così bella devono mettere queste...». Pausa, alla ricerca del termine più adatto. E poi sputa: «Fogne». E lo ripete due volte ai compagni di viaggio. E alla moglie, che si è attardata a leggere il cartello: «È possibile sedersi sulla piattaforma e sulle sculture», grida. «Ndemo va\' , che te frega de quea roba là».
OSPITI ADDIVANATIArrivano dei ragazzi con gli album da disegno, si siedono sul lato più corto della piazza, davanti alle sculture e si accingono a disegnare. Il professore che li accompagna dà istruzioni in inglese. Si chiama Richard Piccolo, è arrivato, insieme ai suoi studenti dall\' università Notre-Dame, Indiana. Per ritrarre le sculture di West? «No - spiega secco in italiano - sono architetti, devono sentire lo spazio. Se ci fosse stato, che so, il Marco Aurelio, allora sì che avrebbe fatto parte del prospetto. Questa cosa qui no, non mi dice niente». Si avvicina il portiere dello stabile di fronte: «Lei è una giornalista?
LARRY GAGOSIANPer favore scriva che i residenti sono furibondi, hanno fatto anche un esposto al Comune. Sono venuti alle due di notte con dei camion enormi, hanno dissestato i sanpietrini, hanno svegliato tutta la piazza, hanno lasciato chiazze d\' olio sul selciato, senza che ci fosse un vigile a controllare. Li abbiamo anche chiamati ma non si è presentato nessuno. E ora ci dobbiamo tenere per un mese un monumento che non si capisce. Sarà pure di un artista internazionale, ma non era meglio metterlo a Villa Pamphilj?».
INSTALLAZIONIChissà se andrà meglio in Galleria. Qui Caino e Abele, che l\' autore spiega essere ritratti nell\' attimo precedente l\' aggressione, accolgono nell\' atrio i visitatori. Sono due blocchi informi in resina variopinta nei soliti colori caramellosi, due bozzoli giganteschi di rabbia che sta per esplodere. Nella sala ovale della Gagosian, sette grandi totem in cartapesta, macigni che si innalzano da piedistalli minuscoli e instabili, fatti con barattoli di vernice, valigie sovrapposte, secchi dell\' immondizia. Si possono toccare, far ruotare su se stessi.
INSTALLAZIONISi possono osservare anche stando seduti, su poltrone e divanetti che West stesso ha costruito. In realtà ci si siede un po\' diffidenti, ricordando certe sedie e panchine che West produsse nei primi anni Ottanta per le strade di Vienna, fabbricate con fogli metallici che nascondevano angoli taglienti. Non a caso la sua carriera artistica ha inizio negli anni Settanta con l\' invito alle performance di Otto Muehl e Hermann Nitsch, i quali mettevano in scena azioni sadomasochiste e automutilanti, rappresentazioni orgiastiche di sesso e sangue spesso interrotte dalla polizia.
GABRIELLA BERTINOTTI3 - A FAUSTO BERTINOTTI IL PREMIO INTITOLATO A GIOVANNI PAOLO II...
Da \"la Repubblica\" - Ha ricordato Giovanni Paolo II, la sua figura storica, il suo ruolo di evangelizzazione e il contributo che diede al superamento del comunismo. Proprio lui che è stato leader del partito della Rifondazione Comunista. Fausto Bertinotti, ex presidente della Camera, ha ricevuto a Scafati, in provincia di Salerno, un premio intitolato a Giovanni Paolo. Un premio giunto alla VI edizione e organizzato dall´associazione \"Aglaia\".