Il partito di Vendola? SVENTOLA Nel palazzo Cgil CON IL REDIVIVO BERTINOTTI - RICICCIA ANCHE SANSONETTI CHE STA PREPARANDO IL NUOVO QUOTIDIANO “L’ALTRO” - ’UNITA’’ A RISCHIO CHIUSURA MA PRONTI TRE NUOVI GIORNALI (DA PADELLARO AI VERDI) - cambio di direzione aL MANIFESTO: DOPO Ciotta-Polo, Norma Rangeri- Bascetta? -

Condividi questo articolo


  • Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo

    1 - Il partito di Vendola? Nel palazzo della Cgil...
    Pierre de Nolac per Italia Oggi

    ALFONSOALFONSO GIANNI E PAOLO CENTO - Copyright Pizzi

    «No, Fausto Bertinotti non ha appeso il cachemire al chiodo», scherzava ieri mattina un vecchio amico dell\'ex presidente della Camera dei deputati. Già, perché il subcomandante Fausto si è presentato alla cerimonia inaugurale della sede romana del movimento politico di Nichi Vendola, l\'Mps. «Ricorda il nome di una banca che conosco», malignava qualcuno, venuto da Siena per dire la battuta. Gli uffici si trovano a via Goito, in un palazzo caro alla Cgil romana a pochi passi da una delle enoteche più note di Roma, Trimani, dove non pochi «sinistri» si sono poi diretti per bere del vino rosso.

    C\'erano Gennaro Migliore e Franco Giordano. Con Vendola che invitava a finirla con «le dispute tra riformisti e radicali perché entrambi siamo stati sconfitti». A proposito del sindacato di Guglielmo Epifani, alcuni avevano tra le mani un invito per la prossima presentazione del libro «Ho perso la sinistra», pubblicato da Ediesse, la casa editrice cara alla Cgil, e dove ci sarà Bertinotti. Oltre a Gianni Rinaldini e Aldo Tortorella.

    2 - \'UNITA\'\' A RISCHIO CHIUSURA MA PRONTI TRE NUOVI QUOTIDIANI
    (Asca) -
    Oggi \'l\'Unita\'\' non e\' in edicola,  causa il primo dei cinque giorni di sciopero annunciati dal  Comitato di redazione dopo l\'assemblea delle redazioni di  Roma, Bologna, Firenze, Milano e della pagina online.  

    ALFONSOALFONSO GIANNI E PAOLO CENTO - Copyright Pizzi

    Il quotidiano fondato da Antonio Gramsci e\' di nuovo in gravi  difficolta\' economiche. Lo sciopero - fa presente una nota  del Cdr - vuole \'respingere l\'ipotesi di drastico  ridimensionamento aziendale prospettato dall\'amministratore  delegato che provocherebbe gravissime ripercussioni sugli organici e sulla fisionomia stessa del prodotto\'.

    L\'annuncio di un drastico ridimensionamento del quotidiano si  spiega con la scelta di Renato Soru di non confermare con nuovi investimenti il suo impegno nella proprieta\' del giornale che era iniziato la scorsa primavera e aveva portato alla designazione di Concita De Gregorio come nuovo direttore.

    \'L\'Unita\'\' ha consolidato le sue vendite in questi mesi oltre la barriera delle 50 mila copie ma la crisi politica del Pd (e la sconfitta di Soru nelle elezioni regionali in  Sardegna) si sono riversate puntualmente anche sul suo  progetto editoriale.

    ALFONSOALFONSO GIANNI - Copyright Pizzi

    A chiedere un impegno di Soru nella proprieta\' del quotidiano era stato Walter Veltroni in persona. L\'ex  segretario del Pd aveva suggerito pure la soluzione del direttore nella figura professionale di Concita De Gregorio  che aveva assunto l\'incarico lo scorso 22 agosto. Senza Veltroni alla guida del Pd, Soru si sente evidentemente deresponsabilizzato.

    Ora il Cdr cerca affannosamente nuovi interlocutori sul  mercato da aggiungere ai proventi della legge sull\'editoria politica (\'Europa\' e \'l\'Unita\'\' si dividono quel  finanziamento per il loro apparentamento al Pd, composto da ex Ds ed ex Margherita), mentre si da\' per scontato che la  cura dimagrante delle spese editoriali non possa essere evitata (prepensionamenti, chiusura delle redazioni locali, forse diminuzione del numero di pagine).  

    Mentre \'l\'Unita\'\' sciopera, prende quota il progetto di un nuovo quotidiano diretto da Antonio Padellaro,  predecessore della De Gregorio alla direzione del giornale fondato da Gramsci. Dovrebbe avere come testata \'Il fatto\',  contare su una piccola redazione e andare a occupare uno spazio politico in quel settore di opinione pubblica che  guarda con simpatia all\'Idv di Antonio Di Pietro.  Quella con Di Pietro non sarebbe niente di piu\' che una affinita\' elettiva, perche\' l\'ex Pm ha annunciato in piu\' occasioni di essere contrario ai finanziamenti pubblici che vanno all\'editoria di partito e ha chiuso da tempo un foglio che era l\'organo dell\'Idv preferendo utilizzare ai fini informativi il suo blog.

    Anche senza la crisi scoppiata a \'l\'Unita\'\', se Padellaro fosse riuscito a convincere della bonta\' del progetto di nuovo quotidiano firme come Marco Travaglio, Furio Colombo e Nicola Tranfaglia il giornale diretto da De  Gregorio - secondo stime ipotetiche - avrebbe potuto perdere il 10% dello zoccolo duro dei suoi lettori piu\' fedeli.  

    Pure Piero Sansonetti, ex direttore di \'Liberazione\', sta lavorando al progetto di un nuovo quotidiano. La testata, compiendo una piccola rivoluzione rispetto all\'immaginario  tradizionale della sinistra, dovrebbe essere \'L\'altro\'. Non  piu\' il richiamo alla storia del movimento operaio e dei suoi  simboli, quanto piuttosto alla curiosita\' per i singoli  individui e alle tematiche della cittadinanza e delle  liberta\' (la scelta della testata sembrerebbe richiamarsi  alle suggestioni degli ultimi libri di Pietro Ingrao).  

    ENIOENIO REMONDINO E VECCHIO COMPAGNO - Copyright Pizzi

    Anche in questo caso, si tratterebbe di un quotidiano dalle  piccole dimensioni (meno di dieci redattori nello staff) e in  vendita solo nelle edicole delle principali citta\'. Quanto alla proprieta\', si sarebbe dichiarata disponibile una cordata di imprenditori romani che guarda con simpatia a sinistra.  Un terzo progetto di quotidiano di sinistra che potrebbe presto andare in edicola riguarda la trasformazione di  \'Notizie verdi\', il foglio della Federazione dei Verdi.

    \'Avremmo voluto mandarlo in edicola il 21 marzo, primo  giorno di primavera, ma il progetto slittera\' al massimo di  qualche settimana. La testata si chiamera\' \'Terra\' o \'Live\'.  Partiremo con otto pagine per crescere gradualmente. Sara\' il  primo quotidiano ecologista italiano\', annuncia all\'Asca l\'editore Luca Bonaccorsi.  Il quotidiano, diretto da Pino Di Maula, gia\' direttore  del settimanale \'Left\', un passato in Legambiente, avra\' una vocazione \'glocal\': grande attenzione ai temi della democrazia energetica ma anche molte inchieste sul territorio (discariche, raccolta differenziata dei rifiuti, cementificazione) per indicare cattive e buone pratiche ecologiche da parte di enti locali e cittadini.  

    FAUSTOFAUSTO BERTINOTTI NIKI VENDOLA E CICCIO GIORDANO - Copyright Pizzi

    Prova invece in questi giorni a ricontrattare il proprio debito con le banche \'il manifesto\', altro quotidiano storico della sinistra che ha potuto superare le difficolta\' degli ultimi mesi grazie al sostegno della sottoscrizione dei  propri lettori e alla conferma dei fondi della legge sull\'editoria per i prossimi due anni da parte del governo. Qui per ora e\' il probabile cambio di direzione a fare notizia: al tandem Mariuccia Ciotta-Gabriele Polo, ormai a fine mandato, potrebbe subentrare il tandem Norma Rangeri-Marco Bascetta o quello formato da Roberto Tesi-Tommaso Di Francesco. Tocchera\' alla redazione, nei prossimi giorni, votare e scegliere.  

     

    Condividi questo articolo

    FOTOGALLERY

    ultimi Dagoreport

    VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...

    DAGOREPORT - COME MAI TRUMP NON HA FATTO GRAN CASINO SULLA FORNITURA DI ARMI ALL’UCRAINA (MISSILI A LUNGO RAGGIO E MINE ANTI-UOMO) DECISA DAL PRESIDENTE USCENTE JOE BIDEN? SECONDO FONTI AUTOREVOLI DI WASHINGTON, TRA I DUE C’È STATO UN ACCORDO, CHE PERMETTERÀ POI A TRUMP DI NEGOZIARE CON PIÙ FORZA UNA PACE CON PUTIN. COSÌ, DA UNA PARTE, IL TYCOON COL CIUFFO A PENZOLONI SI E' LIMITATO A UN MISERO TWEET. DALL’ALTRA A PUTIN NON CONVIENE DI FARE ORA IL DOTTOR STRANAMORE PER DUE BUONI MOTIVI…