AL PARTY ELETTORALE IN ONORE DELLA POLVERINI, STARRING IL MINISTRO LA RISSA - TRASFORMANDO MANGANELLO E OLIO DI RICINO IN PAROLE DI FUOCO, COSì SI è SCAGLIATO VERSO I FRATELLI PIZZI: "DOVETE FOTOGRAFARE QUANDO LO DICO IO!” - (VA PRECISATO CHE I NOSTRI PIZZI NON ERANO VESTITI DA MILITARI Né 'EMBEDDED') - "IL FATTO" ROVESCIA LA POLVERINI E SI RITROVA DAVANTI ALLA FURBETTA DEL PALAZZO - LADY UGL HA MENTITO IN UN ATTO PUBBLICO ED EVASO 19MILA NELL’ACQUISTO DELLA CASA - DICEVA: “A DIFFERENZA DELLA BONINO, SONO L’UNICA A RISCHIARE L’UNICA POLTRONA” - INVECE LA FURBETTA RENATA È ANCORA SEGRETARIA DELL’UGL E, SE VOLESSE, POTREBBE ESSERLO ANCHE NEI PROSSIMI QUATTRO ANNI -

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  • 1 - FOTO E LETTERA DI UMBERTO E MARIO PIZZI DA ZAGAROLO
    Caro Dago, ci risiamo. Un nostro ministro (per mancanza di prove) della nostra beneamata Republica, il signor Ignazio La Russa, detto La Rissa, visto il modo di comportarsi con la stampa ed in special modo con i fotografi, non ha perso l'occasione di farsi riconoscere.

    SIGNORINA GNAMANTE & SCONVOLTASIGNORINA GNAMANTE & SCONVOLTAVINCENZO E ANGELINA CRIMI CON GIOVANNI MALAGOVINCENZO E ANGELINA CRIMI CON GIOVANNI MALAGO

    L'altra sera in casa del boss della farmacie romane Vincenzo Crimi, in occasione di una cena elettorale in onore di Renata Polverini, al suo arrivo, scortato da Claudio Lotito, così 'Gnazio strazio si è rivolto verso di noi. Rovesciando gli occhi da pazzo, drizzando la barbetta luciferina, ha sibilato queste esatte parole: "Voi dovete fotografare quando lo dico io!". Eppure non eravamo militarizzati in tuta mimetica né embedded alla sua corte. Ma la legge della Casa delle Libertà così detta:
    si deve fotografare unicamente dietro suo ordine.

    Sembra di esser tornati nel Gran Ventennio, altro che libertà di stampa. Con sicofanti, come quel noto leccasuole di origine partenopea presente al party, che ha avvertito La Russa della nostra presenza, agendo come il servizio di sicurezza militare

    RENATA POLVERINI FIORELLA CECCACCI RUBINORENATA POLVERINI FIORELLA CECCACCI RUBINO

    A mezzanotte come nelle favole, il Cenerentolo alla rovescia, è arrivato. E si è subito scagliato contro di noi. Con quei modi e quei toni che hanno sostituito l'olio di ricino e il manganello. In fondo, toccato il fondo, di fotografare Il ministro Ignazio La Rissa, se ne puo fare anche a meno.
    Ciao Umberto e Mario Pizzi

    2 - LA POLVERINI NON MOLLA L'UGL. È ANCORA SEGRETARIA
    Gianni Del Vecchio per "Europaquotidiano.it"
    (http://www.europaquotidiano.it/dettaglio/116043/la_polverini_non_molla_lugl_e_ancora_segretaria)

    «Io, a differenza della Bonino, sono l'unica a rischiare l'unica poltrona che aveva. D'altra parte, la norma che vieta ai rappresentanti della mia organizzazione sindacale di candidarsi a cariche istituzionali l'ho introdotta io nel momento in cui sono diventata segretario». Così Renata Polverini, candidata Pdl alla regione Lazio.

    POLVERINI CRIMI MALAGO E CECCACCIPOLVERINI CRIMI MALAGO E CECCACCI

    Tuttavia, a quanto risulta a Europa (ma si può verificare sul sito dell'Ugl), la sindacalista è ancora segretaria della sua organizzazione e lo sarà fino al prossimo congresso, fissato una settimana prima delle elezioni, a meno di un probabile slittamento. Infatti, secondo lo statuto Ugl, l'incompatibilità vale solo per chi si candida (o viene eletto) al parlamento nazionale ed europeo e per chi ha cariche nei partiti. Nessun limite invece per chi si candida a governatore. Quindi: la Polverini è ancora a capo dell'Ugl e, se volesse, potrebbe esserlo anche nei prossimi quattro anni.

    LA PAPPALA PAPPA

    2- LA FURBETTA DEL PALAZZO ...
    Marco Lillo per "il Fatto Quotidiano"

    L'abolizione della tassa sulla seconda casa è la carta segreta di Renata Polverini. Non se ne trova traccia nel programma, ma il leader dell'Ugl ha già realizzato il sogno di milioni di elettori sorpassando a destra il Cavaliere proprio sul terreno fiscale.

    GIOVANNI MALAGO ROCCO CRIMIGIOVANNI MALAGO ROCCO CRIMI

    E' solo un problema di comunicazione. Tutti sanno che il Cavaliere ha abolito l'Ici sulla prima casa, nessuno sa invece che la leader sindacale, senza tanto baccano, ha abolito le tasse di registro sulla seconda casa. Il taglio dell'odiosa aliquota del 10 per cento è avvenuto (caso unico nella storia) prima ancora di diventare presidente e risale addirittura al 2002. Polverini ha preferito non dirlo in giro per la semplice ragione che l'imposta l'ha tagliata solo per sé, mentendo al fisco, mentre gli altri italiani hanno continuato a pagarla fino all'ultimo euro.

    BELLA SIGNORA ABBONDANTE E SORRIDENTEBELLA SIGNORA ABBONDANTE E SORRIDENTE

    Dopo avere consultato i numerosi atti di compravendita del candidato presidente, Il Fatto Quotidiano, ha scoperto che Renata Polverini ha mentito in un atto pubblico e ha evaso le imposte per circa 19 mila euro. Non solo: per risparmiare altri 10 mila euro in un secondo acquisto ha architettato una doppia donazione con la mamma, realizzando un risparmio fiscale che puzza di elusione.

    Siamo di fronte al classico esempio di beffa dopo il danno: in entrambi i casi gli appartamenti erano stati acquistati a prezzi di saldo, il primo dall'Inpdap e il secondo dal Vaticano. Per capire l'inghippo bisogna partire dall'inizio. Nel 2001, Renata Polverini compra la casa del portiere di uno stabile in cortina vicino a villa Pamphili. Nel frattempo le capita un affarone.

    ANGELINA FA GLI ONORI DI CASA PER LA POLVERINIANGELINA FA GLI ONORI DI CASA PER LA POLVERINI

    Già dalla fine degli anni Novanta è inquilina di "Affittopoli". Ha ottenuto dall'Inpdap un grande appartamento al Torrino, vicino all'Eur. La casa è dell'ente previdenziale nel quale l'Ugl e gli altri sindacati sono presenti in consiglio per tutelare le pensioni dei lavoratori e non, come spesso accade, per accaparrarsi le case più belle. Come da copione quella affittata (chissà in base a quali criteri) dall'ente governato dai sindacati all'allora vicesegretario Ugl finisce in vendita a marzo del 2002 e lei compra per un prezzo stracciato: 148 mila e 583 euro per sette vani e un box. Un terzo del valore attuale, metà del prezzo di mercato dell'epoca.

    ADOLFO PANFILI VINCENZO CRIMIADOLFO PANFILI VINCENZO CRIMI

    Polverini però non vuole pagare nemmeno le tasse sulla seconda casa pari al 10 per cento del valore. Così, pochi giorni prima del secondo acquisto dall'Inpdap dona alla mamma la prima casa di Monteverde. L'atto è registrato il 28 marzo. Così, lo stesso giorno, Polverini si può presentare al fisco come una nullatenente per pagare l'aliquota del 3 per cento, risparmiando circa 10 mila euro di tasse. Ovviamente , dopo 5 anni la mamma le restituisce la casa di Monteverde. E quella del Torrino finisce a un altro appartenente alla casta: il segretario confedera-le della Ugl, Rolando Vicari che dichiara di pagarla 234 mila euro nel 2007.

    AMMAZZA QUANTO MAGNA ROBERTO CARLINOAMMAZZA QUANTO MAGNA ROBERTO CARLINO

    Se, quando compra dall'Inpdap, Polverini si limita al trucchetto della donazione, quando compra dallo Ior passa del tutto il guado dell'evasione fiscale. Il 17 dicembre del 2002, 9 mesi dopo l'acquisto della casa dell'Eur dall'Inpdap, Renata Polverini non si fa sfuggire un'altra grande occasione. Le offrono un primo piano di ampia metratura a San Saba, vicino all'Aventino a un prezzo imperdibile.

    ADDIVANATE E GNAMMANTI DAVANTI AL FUOCOADDIVANATE E GNAMMANTI DAVANTI AL FUOCO

    Anche stavolta il venditore non è un privato qualsiasi ma lo Ior, la famigerata banca del Vaticano. L'avvocato Gabriele Liuzzo, in rappresentanza dello Ior diretto da Angelo Caloia, le cede sei stanze, tre bagni, due box e tre balconi al prezzo ridicolo di 272 mila euro. Stavolta Polverini dovrebbe pagare il 10 per cento di aliquota, ma fa la furba e dichiara al notaio Giancarlo Mazza "di non essere titolare esclusiva di diritti di proprietà di altra casa nel comune di Roma".

    ANGELINA CRIMI E VALERIA MANGANIANGELINA CRIMI E VALERIA MANGANI

    Le carte del catasto però la smentiscono: Renata Polverini è stata proprietaria della casa dell'Eur fino all'aprile del 2007. Se la sindacalista non ha corretto con una dichiarazione successiva o un condono la sua posizione, è ancora debitrice verso l'Erario di circa 19 mila euro, cioè la differenza tra il 3 e il 10 per cento di 272 mila euro. Anche se non ha più nulla da temere perché è scaduto il termine per l'accertamento.

    E non si può nemmeno dire che l'allora vicesegretario dell'Ugl non avesse dimestichezza con le regole: è stata azionista di una serie di società della galassia Ugl che si occupavano di tasse: da Consulfisco Telematica a Servizi telematici fiscali. Né si può dire che le mancavano i soldi per pagare l'Erario. Meno di due anni dopo era pronta a comprare un altro mega appartamento gemello con i soliti doppi ingressi e tre bagni, nello stesso palazzo di San Saba. Il Fatto Quotidiano ha contattato lo staff di Renata Polverini per avere una spiegazione. La candidata ha preferito non replicare.

     

     

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