Foto da www.villagevoice.com
DAGOREPORT
Una festa non è una festa, senza la giusta dose di silicone, alcolismo e verruche. Benvenuti a "Pool Party, USA", località che si trova dovunque ci sia un buzzicone yankee con un rubinetto e una cassa di birra in lattina. In un paese che ha una palestra, un chirurgo plastico, e un solarium ogni 2 abitanti, la festa in piscina è una necessità più che uno svago.
POOLPARTYDove potrebbe una giovane teenager sfoggiare le sue tette appena gonfiate, le sue chiappe appena tatuate, le sue guance appena spruzzate di autoabbronzante? Dove andrebbe altrimenti una povera milf (mother I'd like to fuck) a caccia di giovani palestrati e gonfi di Viagra per compensare coca e steroidi?
Quella che era una tradizione dei casino di Las Vegas, nobilitata pure dai festini del principe Harry, ormai viene replicata in tutti i 50 stati, dal Minnesota alla California, dall'Alaska alla Florida. Perché pure davanti alle spiagge di Miami e San Diego, meglio sguazzare tutti in una pozza di sudore e pisciate non dichiarate (ma sottintese).
POOLPARTYAggiungi un po' di schiuma in stile anni '80, un paio di coccodrilli gonfiabili e vodka a garganella, e il retro di una villetta (pignorata) dell'Arizona si trasforma nella grotta della Playboy Mansion, attirando bonazze locali e l'invidia degli amici su Facebook che il sabato pomeriggio lo passano a giocare a Ruzzle.
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