Foto da www.villagevoice.com
DAGOREPORT
Il burlesque è ormai uno stile di vita, e nella sua capitale New York, dove tutti hanno già visto tutto, è una gara continua a trovare una nicchia, una specializzazione, una sotto-categoria. Non è quindi strano pensare che siamo già all’ottavo anno del “Menorah Horah Burlesque”, cioè uno spettacolo con allegri spogliarelli a tema ebraico, performer con soprannomi Yiddish, e un pubblico più variegato possibile, dai 20 agli 80 anni, composto da un mix di etnie e religioni.
In occasione dell’inizio della festa di Hannukah (che quest’anno va dal 16 al 24 dicembre), l’Highline Ballroom di Manhattan ha organizzato una serata per far girare le trottole e le pupille dei partecipanti. In prima fila sul palco c’erano le Schlep Sisters (“schlep” è una parola Yiddish che si può tradurre con “caricarsi qualcosa addosso”, o “un lungo e complicato viaggio”), e con loro molti altri performer dai nomi e soprannome con chiari richiami “jewish”: Jonny Porkpie, Cherry Pitz, The Bedlam Dolls, Zoe Ziegfeld.
“Che tu sia un giovane ortodosso, un ebreo onorario, o un amante del bacon, questo spettacolo titillerà e ispirerà il tuo spirito festivo”, c’era scritto sulla locandina.
I costumi, naturalmente a tema, includevano copri-capezzoli a forma di stella di David, vestiti tagliati come un candelabro a sette braccia, e cappelli-trottola (dreidl). Se un cristiano (per non parlare di un islamico) avrebbe trovato il tutto insopportabilmente blasfemo, gli ebrei americani sono abituati a scherzare e prendersi in giro, e niente viene escluso, neanche i simboli religiosi più importanti. La comunità ortodossa di Williamsburg non avrà gradito, ma nessuno ha bloccato la manifestazione.
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