Reportage di Umberto Pizzi da Zagarolo
Roberta Petronio per "Il Messaggero"
UMBERTO CROPPI E GIAN LUIGI RONDI - copyright Pizzi Personalità italiane e diplomazia internazionale entrano a ritmo di fanfara. Francesi residenti nella Capitale e dintorni si radunano al suono della Marsigliese. Festa nazionale per ricordare la presa della Bastiglia con ricevimento in due round a Palazzo Farnese. L'ambasciatore di Francia in Italia Jean-Marc de La Sablière ha preso posto ieri per la seconda volta in cima allo scalone che porta al piano nobile.
Al suo fianco la moglie Sylvie, eleganza essenziale in petit robe noir. Archiviati i tempi delle lunghe code sui gradini che mescolavano politica, intellighenzia, diplomazia e arte, ora tableau vivant più fluidi. Stretta di mano rituale e rapido giro fra le sale con una coppa di champagne.
TROMBONI - copyright Pizzi Tranne che nella preziosa Galleria dei Carracci, si brinda spesso nel Salone d'Ercole e nella Sala dei Fasti Farnesiani, poco sulla splendida terrazza, troppo assolata. Puntuali all'appuntamento gli Stati Uniti con il chargé d'affaires Elizabeth Dibble e la Federazione Russa con l'ambasciatore Alexey Meshkov.
Piazza Farnese si ferma per la sfilata degli ingressi, scandita dalla Banda dei Carabinieri. Ecco Maurizio Gasparri, Piero Fassino, Franco Bassanini. Arrivano il presidente Agcom Corrado Calabrò, Innocenzo Cipolletta, Mario d'Urso con Sandra Verusio. Ci sono Maria Pia Fanfani, Guja Sospisio, Marisa Pinto Olori del Poggio, Adriana Sartogo. Philippe Leroy, Stefano Rodotà, Esther Crimi, Gianni Bulgari, Gian Luigi Rondi, Saverio Ferragina.
SILVIE DE LA SABLIER ALESSANDRA NECCI - copyright Pizzi Guglielmo Giovanelli Marconi scorta la mamma, principessa Elettra Marconi, che nelle stesse ore, caldissime, si concede anche una visita all'ambasciata francese presso la Santa Sede. A Villa Bonaparte altra festa per il 14 luglio con l'ambasciatore Stanislas Lefebvre de Laboulay. C'è un tempo per i saloni e un tempo per il cortile. Scende la sera e a Palazzo Farnese cominciano a radunarsi i mille e cinquecento transalpini di Roma.
