Problema: vi piace il porno ma non il modo in cui tratta le donne? La soluzione è il porno femminista, non più una contraddizione in termini. Da tempo l’ex pornostar Annie Sprinkle
tenta di ribaltare i canoni del genere, che dovrebbe esplorare il sesso senza puntare tutto sulla dominanza dell’uomo.
Stesse idee di Candida Royalle, che negli anni Ottanta inaugurò la casa di produzione "Femme Productions", diventata un punto di riferimento per l’industria erotica, al punto che per la categoria, il 17 e 18 aprile 2015, si terrà la decima edizione dei “Feminist Porn Awards”.
Ora a battersi è Tristan Taormino, produttrice di film porno-femministi da fine anni Novanta. E’ docente universitaria, educatrice sessuale e autrice del “Feminist Porn Book”, libro in cui spiega nei dettagli il suo punto di vista, partendo dai nuovi dati a disposizione: oggi 1 utente su 3 di film porno è donna. Milioni di persone guardano il porno tradizionale e bisogna intervenire, non fare finta che non esista. La censura non libera la sessualità. Bisogna rivalutare il sesso e le lavoratrici del sesso, invece li denigriamo e poi li consumiamo voracemente in video.
Ma cos’è esattamente il porno-femminista? Racconta la Taormino: «E’ il porno prodotto eticamente, che non tratta le donne come oggetti sessuali esclusivamente per il piacere maschile, e combatte stereotipi su sesso, razza, identità. Nel porno tradizionale gli uomini sono aggressori, decidono, controllano. Sebbene tutto sia incentrato sulla donna, non si tiene conto dei suoi desideri e delle sue fantasie, non si pensa nemmeno ai suoi orgasmi.
Ovviamente crediamo che dominazione maschile e sottomissione femminile non siano automaticamente umilianti o anti-femministi, se le persone coinvolte sono consenzienti. Può essere una fantasia femminile da esplorare, ma l’importante è che lo spettatore lo sappia.
Perciò nei film porno-femministi gli interpreti partecipano attivamente alla realizzazione, dialogano coi registi, rilasciano interviste visibili agli spettatori per spiegare i loro desideri e le loro scelte. I performers non sono robot, sono parte del progetto.
Inoltre combattiamo gli stereotipi sulle relazioni sessuali, ad esempio lesbo. Nel porno tradizionale si nota spesso che le donne fanno sesso fra loro senza piacere, recitano per far piacere agli uomini. E’ una fantasia maschile sulle donne, non una fantasia delle donne. Noi invece arruoliamo lesbiche vere, a volte coppie nella realtà. Il sesso è piacere, non dovere. Il porno-femminista non è porno per sole donne o con sole donne. E’ diverso. Riguarda l’uguaglianza di genere».