Francesco Bonami per \"Il Riformista\"
Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
100% Wool. Un abito? No Christopher Wool pittore americano nato a Chicago nel 1955, naturalizzato newyorchese. Sbarca a Roma da Gagosian con il suo bianco e nero. Una combinazione di poesia Haiku, calligrafia giapponese, Samuel Beckett e graffiti. Inconfondibile Wool come il marchio della Lanerossi. Un \"late bloomer\", un fiore sbocciato in ritardo, Wool era di gran moda alla metà degli anni 80 e inizi 90. Meno agli inizi del millennio.
DOMITILLA SARTOGO PEPI MARCHETTI FRANCHIOggi è tornato più forte e più bello di pria. Nell\'asta, qualche settimana fa da Christie\'s a New York, dove una bandiera di Jasper Johns degli anni 60 ha fatto più di 23 milioni di dollari, un quadro di Wool del 1990, Blue Fool, ha raggiunto la cifra incredibile di più di 5 milioni di dollari. Il lavoro, come diceva il titolo, erano quattro lettere dipinte che scandite suonavano «fool», fesso. Un tempo si diceva «fesso chi legge », oggi si potrebbe dire «fesso chi compra».Ma è veramente fesso quello che compra un Wool per cosi tanti soldi?
Fesso non è stato certo quello che l\'aveva comprato probabilmente per qualche decina di migliaia di dollari vent\'anni fa. Non escluderei allora che il fesso attuale si riveli grandissimo investitore fra vent\'anni.
CHRISTOPHER WOOLJasper Johns dopo quarant\'anni ha raggiunto i valori che sappiamo ma quando lo compravano venti anni prima per pochi milioni sembrava assurdo come assurdo sembra il valore di Wool oggi. Fool è di una semplicità devastante quanto la flag di Johns.
CHE COPPIA PAUL GREENBERG BEVERLY LEWISPer questo ha tutte le carte in regola per diventare un\'icona, un classico come appunto la bandiera Usa o la scritta LOVE di Robert Indiana che però l\'ha declinata all\'infinito facendogli perdere valore. Wool, come Johns le Flag, di quadri in stile Fool non ne fa più. Oggi le sue opere, proprio come lo sono state quelle di Johns, sono una riflessione sul gesto del dipingere, un continuo ripensamento e cancellatura. Meno evidenti dei quadri con le frasi o le parole i nuovi dipinti di questo chicagosian hanno però il potere di evocare lo spazio simbolico del quadro in modo profondo.
CAMILLA MORABITO SANDRA CARRAROSe agli inzi Wool succhiava dai graffitisti che gli lavoravano attorno purificandone il linguaggio e domandolo all\'interno del quadro, oggi i suoi riferimenti sono meno verbali, più spaziali dallo stesso Jasper Johns alla pittura cinese o giapponese dove il vuoto ha la meglio sul pieno. Mentre una parola si legge e si deve capire uno spazio si occupa e si guarda senza l\'obbligo di trovarci un significato. I lavori di Wool che sembrano a volte semplificazioni di un opera d\'arte hanno raggiunto valori così alti proprio perché offrono al collezionista l\'opportunità di portarsi a casa un pezzo di semplicità.
BOTOXATA ALLA GRANDEImpresa non facile nella complicata vita di oggi. L\'arte che sa cogliere e soddisfare il desiderio umano, sia questo di profondità spirituale o di tranquillità estetica è quella che probabilmente avrà più successo. Wool in modo meno pop dei suoi antichi maestri degli anni 60 riesce a combinare uno spessore spirituale con una superfice tranquilla anche se molto movimentata.
BENEDETTA BORGHESE ANGELICA FOLONARINon solo usando il bianco e nero, con qualche rara indulgenza cromatica nel corso della sua carriera, questo artista ha ridotto al minimo le possibilità di complicarsi la vita e confondere il proprio segno. Un Wool è sempre un Wool, visto uno difficile non riconoscere gli altri. Quindi tutti Fool for Wool. Compresi quelli con qualche problema di vista come il collezionista di Chicago che comprava solo quadri di questo pittore. Quando gli chiesi il perché mi confessò che era daltonico, quindi il bianco e nero e le parole di Wool erano l\'unica arte che riusciva a godersi davvero.