Cristina Rogledi per \"Oggi\"
oggi cover«Ehm... posso pensarci ancora un attimo?». Giovanna Melandri dinanzi a Paolo Masini, il consigliere comunale che le chiede se vuole diventare la moglie di Marco Morielli, si prende un\'ultima pausa di riflessione. E tutti ridono. La coppia convive da due decenni e sull\'invito di nozze, spedito via mail, hanno scritto: «Dopo 20 anni di approfondite riflessioni, il 2 aprile ci sposiamo».
Alle 18 e 12 in punto, l\'ex ministro inspira profondamente: «Sì, lo voglio», dice con decisione. Dentro la chiesetta sconsacrata di Santa Maria in Tempulo scoppiano gli applausi. Lo sposo - fama di duro refrattario a riti e cerimonie - dopo tanti tentennamenti è qui davanti a tutti con le lacrime. Chi l\'avrebbe mai detto...
VELTRONI È DI BUON UMORE
A sorpresa la figlia degli sposi, Maddalena, 10 anni, va davanti ai suoi genitori con un foglietto strappato dal quaderno di scuola e legge: «Sono molto contenta che vi sposiate adesso. Sono fortunata perché ho l\'età per capire e condividere con voi questo momento... Da quando sono piccola ho tanti ricordi felici... Sono contenta di avere una famiglia come la nostra», conclude con saggezza. Stella Pende e Myrta Merlino, leggono le parole de \"Il profeta\" di Kahlil Gibran sul matrimonio: «...Amatevi l\'un l\'altro, ma non fatene una prigione d\'amore... Piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime».
I fazzoletti escono dalle tasche e dalle borsette degli invitati, una quarantina in tutto, tra cui un Walter Veltroni di buon umore («Mi sono preso qualche mese per me stesso», spiega) e un Giovanni Minoli sorridente. Il professor Prodi non c\'è ma ha telefonato: «Giovanna, in politica però prendi decisioni più veloci, mi raccomando», ha scherzato in bolognese stretto.
La cerimonia dura una ventina di minuti e si conclude sulle note di Battiato che canta \"La cura\" («...Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...»). Giovanna Melandri, bouquet di roselline bianche, abito e spolverino verde acqua firmato Chiara Boni, stilista sua amica, è raggiante. E Maddy è emozionatissima. È stata dalla parrucchiera con la mamma e indossa l\'abito bianco della prima comunione decorato con roselline fatte con la stoffa del vestito della sposa. È il suo debutto nella vita dei grandi. È l\'ufficializzazione del suo ruolo dentro questa famiglia: il ruolo più «saldante» che si possa immaginare.
NIENTE REGALI DI NOZZE
Sposa&figlia se ne vanno a bordo della loro Panda turchese (lo sposo va via coi suoi testimoni) decorata con i disegni di Maddy. L\'appuntamento per il party è alle 20 e 30 al 45 giri, locale stile Anni 70 dietro alla Piramide, sulla Ostiense. L\'atmosfera è vintage, con tanto di mega palla stroboscopica appesa al soffitto, e gli invitati arrivano in ordine sparso, senza regali, come richiesto sull\'invito (nel box a destra, la cronaca della festa).
Giovanna e Marco, che da anni seguono progetti di cooperazione in Kenia, hanno deciso di raccogliere dei fondi per costruire una scuola a Timboni. A mezzanotte e dieci la sposa sfila le scarpe, «non ne posso più», dice, e lancia il bouquet (due tentativi falliscono, il terzo finisce dritto su Stella Pende). Poi è l\'ora della torta, panna e fragoline. La musica e le danze proseguono sino alla una e mezza.
Candida Morvilllo e Gianluca Verzelli - di Stefano Cardone per \"Oggi\"Il giorno dopo, voce roca da notte brava, Giovanna Melandri ci racconta le sue sensazioni da neosposa, non proprio novizia ma comunque commossa. «Non avrei mai pensato di emozionarmi così!», ammette mentre parla delle sue nozze, dei vent\'anni d\'amore, e delle battaglie con Marco.
Anna Finocchiaro - di Stefano Cardone per \"Oggi\"Auguri e complimenti. I dati Istat danno in costante aumento le separazioni e voi, invece, vi sposate.
«È vero», ride la Melandri, «siamo in controtendenza. La riprova è che nella classe di mia figlia l\'annuncio delle nozze ha fatto grande scalpore, mentre invece le separazioni passano sotto silenzio. Maddy è orgogliosa di noi, anche se voglio chiarire una cosa: non siamo una famiglia da libro Cuore, tutta miele e amore. Abbiamo attraversato burrasche e tempeste, come tutti».
Che cosa vi ha unito in questi quattro lustri?
«Il primo volantinaggio insieme, nel \'94. Nostra figlia. L\'incoraggiamento di Marco quando Maddy aveva 40 giorni e mi chiesero di fare il ministro. La comune passione politica. Il Kenia. Gli amici. L\'aver superato insieme le crisi... Ci amiamo molto di più oggi che 20 anni fa perché ora ci accettiamo per quello che siamo. Sposarsi adesso ha avuto un significato: è stato naturale prendere atto che nel tempo siamo davvero diventati con-sorti, nel senso che dividiamo la stessa sorte».
Perché avete aspettato 20 anni?
«Non c\'è un tempo dovuto, c\'è il ritmo del cuore e della testa. E poi Marco è fatto a modo suo. Ci siamo conosciuti nell\'89 a Filicudi ed eravamo entrambi impegnati in storie che volgevano al termine. Poi ci sono voluti quasi quattro anni per convincerlo a convivere... Nel ‘99 è nata nostra figlia Maddalena e io non ci pensavo quasi più alle nozze. È che lui che ha tirato di nuovo fuori l\'argomento. Il 2 aprile Marco compiva 60 anni e ci è sembrato bello suggellare questo compleanno importante con un passo altrettanto solenne».
Cosa vi siete regalati?
«Io gli ho regalato che lo sposo! E un buono per un paio di scarpe. Ho lavorato sino alla sera prima delle nozze».
E lui?
«Niente. Però qualche mese fa mi ha donato un bellissimo anello di fidanzamento».
Vent\'anni per strappargli un anello di fidanzamento? Un\'altra donna lo avrebbe lasciato molto prima.
«E, infatti, dopo i primi tre anni di relazione lo avevo lasciato perché ero stanca della sua paura dei legami e mi ero innamorata di un altro uomo. Marco è stato bravissimo a recuperarmi. Ma parliamo di preistoria. Da quando siamo genitori è tutto diverso».
Lei è credente eppure vi siete sposati con rito civile. Perché?
«Da tempo ho cominciato un mio percorso spirituale. In questo momento storico sento che mi è difficile varcare la soglia dell\'istituzione Chiesa. Simone Veil nel libro Attesa di Dio scrive: \"I sacramenti hanno un valore specifico che implica un contatto misterioso con Dio, ma hanno anche un valore sociale e simbolico...\". Per questo, dice lei - e io lo sottoscrivo - \"non riesco a varcare la soglia\". E poi Marco non è credente, sarebbe stata una forzatura per lui. Prima di arrivare davanti all\'ufficiale civile siamo passati da un nostro amico prete a farci benedire e sono felice così».
Oggi è il suo primo giorno da moglie. Come le sembra?
«Identico a ieri. Ho già discusso con Marco perché si è tolto la fede. Siamo nella normalità», ride la Melandri e in sottofondo si sentono le proteste del marito: «Mi dà fastidio, non sono abituato...».
Avete fatto una festa con 400 invitati. Non volevate un matrimonio per pochi intimi?
«Sì, ma quando ci siamo seduti a fare la lista degli invitati ci siamo resi conto che desideravamo che la nostra festa fosse un\'opportunità per ricreare la piccola comunità di amici che ci ha voluto bene in tutti questi anni».
Qual è stato il momento più emozionante?
«In auto, mentre andavamo verso la chiesa mia figlia mi ha detto: \"Mamma, ti rendi conto che ti sposi?». Lì mi è venuto un nodo in gola. E poi mi hanno emozionato altre tre cose: le lacrime di Marco, l\'arrivo a sorpresa di sua madre Mira perché ha problemi alle gambe e non usciva di casa da tre anni, e un gesto di mia madre. Per la prima volta dopo decenni la mamma ha rivolto la parola alla seconda moglie di mio padre. Hanno parlato per venti minuti. Io e le mie sorelle le guardavamo con la coda dell\'occhio e col fiato sospeso. Mi piace pensare che sia guarita dalle sue ferite. Mia mamma ha 85 anni e dopo quella chiacchierata ha ballato con me come una ragazzina. Sento che le mie nozze sono state un giorno importante anche per lei».
Viaggio di nozze?
«Domani [sabato 4 aprile, nrd] sarò alla manifestazione della Cgil e per l\'8 aprile ho organizzato una giornata intitolata Il bello dell\'Italia, dedicata al patrimonio paesaggistico italiano. La sinistra non è più al governo, è vero, ma è arrivato il momento di credere ancora di più in un progetto alternativo di società. I nostri valori sono più saldi che mai. Io non mi sono arresa. E neanche il mio partito».