Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
Manuela Pelati per www.corriere.it
«Ho vissuto a Roma e la amo ma è più facile fare il sindaco a Milano, è una città meno complessa della Capitale». Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha incontrato Virginia Raggi ieri per la prima volta in occasione del Festival dell’Energia a Palazzo Spada. «Le buche nelle strade? Le abbiamo anche noi» ha ironizzato Sala. I temi trattati, dai trasporti ai rifiuti sono stati affrontati con toni pacati in perfetto stile istituzionale. Ma l’incontro a Palazzo Fiano è stato l’occasione per sviscerare tematiche scottanti.
«Milano in questo momento va bene soprattutto grazie agli investimenti stranieri, il turismo, la presenza di studenti internazionali. Il nostro vero vantaggio sono i servizi basici come rifiuti e trasporti su cui siamo avanti. Ma tutto questo è stato possibile perché il salto in avanti deriva da 20 anni di programmazione», ha detto Sala aggiungendo su Roma: «In termini di finanziamenti europei loro sono bravi, su questo abbiamo qualcosa da imparare».
«Invidiamo a Milano un po’ la questione dei conti perché non hanno questa pesante eredità - gli ha fatto eco Raggi - . Però Milano ha avuto, qualche anno fa, un momento di crisi e poi ripartita. Roma sta ripartendo. Per molto tempo si è adagiata e questo oggi lo scontiamo. La vogliamo far partire anche su altri binari. Deve essere città del futuro e resiliente».
«Raggi ha ereditato una situazione complicata sui trasporti - ha riconosciuto Sala -. Quando sei in una situazione tranquilla è più facile. Io sono in super conflitto di interessi ma l’Expo è stata la dimostrazione che ce la possiamo fare, ha fatto prendere fiducia». E poi ha sottolineato: «Milano e Roma devono spendersi insieme a livello internazionale».
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L’occasione è stata appropriata in tema di smart city: «Entriamo nel terzo millennio trasformando le crisi in opportunità iniziando a progettare la città del 2030-50 – ha continuato Sala -. Iniziamo a puntare sui bus, prima sul diesel 6 e più sull’elettrico ed ibrido, in un’ottica che traguarda oltre il 2030. Storicamente Roma non ha guardato al futuro, si è adagiata sugli allori del passato. Milano è una micrometropoli e questo fa la differenza».
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Altro argomento trattato è stata la manutenzione del verde. Dopo aver ricordato i problemi ereditati con il Servizio Giardini la sindaca di Roma ha rilevato: «Bisogna fare appalti, nel frattempo abbiamo inventato un servizio insieme al Dap e ai detenuti». Parlando di resilienza e del progetto delle pecore da usare in funzione tosaerba nei parchi di periferia Raggi ha spiegato: «Le pecore vengono dopo, siamo con i trattori. Lo so che fa ridere - ha aggiunto dopo un brusio in sala - ma nessuno le metterà a villa Borghese. Si dà linfa al settore dell’agricoltura».
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