IL "TRAGHETTO" RUTELLIANO È PRONTO, MA PER IL MOMENTO NON RIESCE A SALPARE PER UNA RAGIONE MOLTO SERIA: SINORA MANCA IL NUMERO MINIMO DI PASSEGGERI (25 PARLAMENTARI) CHE CONSENTA DI PARTIRE FORMANDO UN GRUPPO A MONTECITORIO - L’EREDITÀ DL - SOLDI DELLA MARGHERITA E SEDE AL NAZARENO: IL "TESORO" DI CICCIODURO - TUTTA MILANO AL PARTY IN CASA DI FRANCESCO MICHELI IN GLORIA DEL NEO-RUTELLISMO - IN PRIMA FILA, MARIO MONTI, STEFANO PARISI, BRUNO ERMOLLI, PIERGAETANO MARCHETTI, - E IL PRES. ONORARIO DI ALLIANZ GIUSEPPE VITA, L'ITALIANO PIÙ CONOSCIUTO IN GERMANIA

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  • Reportage di Franco Cavassi - alla presentazione milanese del libro "La Svolta" di Francesco Rutelli

    VITTA ZELMAN ROLANDOVITTA ZELMAN ROLANDO

    1- L'EREDITÀ DL - SOLDI DELLA MARGHERITA E SEDE AL NAZARENO: IL "TESORO" DEL LEADER...
    Monica Guerzoni per il "Corriere della Sera"

    L'accelerazione politica ha innescato un vortice, sul piano delle idee come su quello organizzativo. Il prossimo passaggio verso la «cosa» rutelliana sarà un appello per l'Italia dai contenuti impegnativi, firmato da protagonisti della vita imprenditoriale, culturale e politica.

    STATERA PALOMBELLISTATERA PALOMBELLI

    E se davvero, prima o poi, Rutelli e suoi compagni di strada avessero bisogno di una casa, di una cassa e, ovviamente, di un nome? Come dice Gianni Vernetti, «una sede si trova in cinque minuti». Quanto al logo, non ci saranno asinelli né margherite. Rutelli ha in mente un soggetto del tutto nuovo «e non certo una Margherita 2, la vendetta», ci scherza su Riccardo Villari.

    Però il nome del vecchio partito è cosa (anche) di Rutelli, così come «sua», tra virgolette, è la sede al Nazareno. Ora vi abita il Pd, ma il contratto di affitto, che scadrà fra quasi tre lustri, è intestato alla Margherita: un soggetto giuridico vivo e vegeto, del quale Rutelli è tutt'ora presidente. A Sant'Andrea delle Fratte l'ex sindaco ha un piccolo ufficio e una stanza per la segretaria.

    RUTELLI DELLAI CACCIARIRUTELLI DELLAI CACCIARI

    I locali del terzo piano, dove si racconta di un «Pd che non paga l'affitto», sono utilizzati dalla Margherita, che ha 40 dipendenti a libro paga. I soldi del finanziamento pubblico entreranno fino al 2011 e andranno ad aggiungersi a un avanzo di qualche milione salvaguardato dalla oculata gestione di Luigi Lusi.

    Il quale ha più volte raccontato che la Margherita, da due anni, anticipa al Pd i soldi per l'affitto, le bollette e quant'altro. E se un giorno Rutelli chiedesse di sbloccare parte dei fondi? È difficile, ma non impossibile: a norma di statuto ogni decisione deve essere approvata dall'Assemblea federale della Margherita. Un nuovo partito, se mai sarà, ha anche bisogno di un giornale.

    RUTELLIRUTELLI

    Europa, che appartiene a una società editoriale di cui la Margherita possiede l'88 per cento delle quote, non seguirà il destino di Rutelli. Almeno nelle dichiarate intenzioni del direttore Stefano Menichini, il quale guarda al progetto «con rispetto», ma assicura che il quotidiano «resterà di area Pd».

    In compenso l'ex vicepremier può contare su una solida rete di think tank: la sua Fondazione per uno sviluppo sostenibile, il Centro di formazione politica di Milano creato con Cacciari, il Laboratorio per la Polis di Alberto Gambino, il network di Margot e la fondazione Glocus.

    Nello staff, il portavoce di sempre Michele Anzaldi, l'ufficio stampa Filippo Sensi, la segretaria «storica» Carla Bongini e Arcangelo Sinioli. Arruolati anche Pino Bicchielli, l'editor del libro «La Svolta» Giuliano Da Empoli, il presidente del Corecom Lazio Francesco Soro e Fazio Bianco, nipote di Gerardo. Luciano Nobili, già coordinatore dei giovani della Margherita, è al lavoro per reclutare via Facebook ragazzi da tutta Italia.

    RUTELLIRUTELLI

    2- RUTELLI SE NE VA, MA SENZA TRUPPE...
    Fabio Martini per "La Stampa"

    Il «traghetto» rutelliano è pronto, ma per il momento non riesce a salpare per una ragione molto seria: sinora manca il numero minimo di passeggeri (parlamentari) che consenta di partire in modo dignitoso. Da diverse settimane Francesco Rutelli denuncia il suo maldipancia, ripete ovunque che il Pd si sta incagliando in una deriva sinistrorsa e nei giorni scorsi aveva quasi sciolto gli ormeggi, annunciando a Bruno Vespa: «Sì, vado con Casini ma non subito e non da solo».

    RUTELLIRUTELLI

    Ieri, presentando a Milano il suo libro, «La svolta», l'ex presidente della Margherita è stato altrettanto esplicito ma non ancora definitivo: «Bisogna uscire dai vecchi binari, dobbiamo iniziare un tragitto differente unendo persone diverse» e in ogni caso «qualunque iniziativa dovesse nascere, io non sarò colui che la incarna e la rappresenta».

    Dunque, Rutelli resta ancora nel limbo di color che sono sospesi, ma in compenso, da diversi giorni, allude a dei compagni di strada ancora senza nome. Tra questi c'è anche la vera carta coperta e pesante dell'operazione: Bruno Tabacci. Secondo classificato dietro Luca Cordero di Montezemolo e davanti a Draghi, Fini e Casini in un mega-sondaggio online dell'Espresso (oltre centomila voti) su «Chi sarà il premier nel 2012», Tabacci da quasi due anni - assieme a Savino Pezzotta e alla loro Rosabianca - sono federati all'Udc e dunque non fanno parte organicamente del partito di Casini.

    RUTELLIRUTELLI

    Contando su questi margini (relativi) di autonomia, nei giorni scorsi Tabacci ha spiegato a Rutelli di essere disponibile a fare, a determinate condizioni, da trait d'union con Casini, concorrendo alla nascita di un movimento-traghetto destinato successivamente a confluire in una Costitente di Centro. Come dice Tabacci: «Sono disponibile, come già ho fatto con la Rosa bianca ad inziative che possano rendere più forte e più credibile la prospettiva di una area di Centro».

    RUTELLIRUTELLI

    Assieme a Tabacci, potrebbe salire sul «traghetto» anche un altro personaggio di peso, un altro ex Dc come Lorenzo Dellai, presidente del Trentino: «Sono interessato a costruire qualcosa che non sia contro qualcuno, ma qualcosa che ancora non c'è». Oggi Dellai, assieme a Rutelli, sarà a Roma dove sarà presentato un primo documento programmatico di quest'area politica.

    RUTELLIRUTELLI

    Ma il «traghetto» sinora non parte, perché ancora non si sono trovati venti deputati, la quota minima per formare un gruppo parlamentare. Rutelli non riesce a «schiodare» dal Pd più di cinque, sei deputati, mentre sulla carta sarebbero interessati una decina di onorevoli extra Pd che, come Tabacci, sarebbero disposti a determinate condizioni a partecipare alla partita.

    Potrebbero esserci quattro deputati dell'Italia dei Valori (si vociferano i nomi di Pino Pisicchio e Aurelio Misiti), tre ex diniani (Daniela Melchiorre, Italo Tanoni, Ricardo Merlo), due ex Pdl (Giorgio La Malfa, Paolo Guzzanti) e i due Rosabianca. E Rutelli? Per ora, si dice, potrebbe contare sull'adesione di alcuni convinti fans come Donato Mosella e Gianni Vernetti, pourparlers ancora non impegnativi con Marco Calgaro e Linda Lanzillotta, mentre per evitare l'etichetta clericale, Rutelli starebbe tenendo lontana Paola Binetti. Un primo banco di prova per l'area Rutelli-Casini? Tabacci la butta lì: «Potremmo lanciare candidature di peso nella Regione Lombardia e nel Lazio...». Lo stesso Tabacci e Rutelli?

    3 - FRITTO-MIX AL PARTY IN GLORIA DEL NEORUTELLISMO

    In casa del finanziere Francesco Micheli si sono attovagliati, ieri sera, tutti insieme trasversalmente, nel giorno della "Svolta" rutelliana, Lor Signori: Mario Monti, Fiorenzo tagliabue (l'uomo più vicino a Fornigoni), Sandro parenzo, Daniela Santadeché, Gae Aulenti, Vittorio Gregotti, Grazia Maria Crespi, Bruno Ermolli, Stefano parisi, Giuliano da Empoli, Antonella Camerana, Eca Cantarella, Giancarlo Bosetti, Piergaetano Marchetti, Chicca Olivetti, Bruno Tabacci, Giuseppe Vita (presidente onorario della Alianz Assicurazioni, l'italkiano più conosciuto in Germania), Gianni Riotta, etc.

     

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