RICICCIA IL MAGO DALEMIX CON BERSANI AL GUINZAGLIO E CICCIODURO MOLLA IL PD AL SUO DESTINO - SI RITORNA AL CENTRO(TAVOLA): "CASINI MERITA DI ESSERE INTERLOCUTORE FONDAMENTALE" - E CHIAMA FINI A UNIRSI ALLA "SVOLTA" - SE BERLUSCONI CADE "GOVERNO DEL PRESIDENTE" - CARO PD TI SCRIVO… “LA SVOLTA. LETTERA AD UN PARTITO MAI NATO”, IL LIBRO DI RUTELLI

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Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo


1 - RUTELLI: NO A SVOLTA A SINISTRA O PROGETTO PD FALLISCE...
(Ansa) - Se il Pd dovesse 'andare a sinistra, alla ricerca di porti magari piu' sicuri per qualcuno, tradirebbe le sue ragioni fondative', sarebbe destinato a vedere i propri consensi ridotti e non in grado di contendere alla destra il governo del Paese: in una parola significherebbe 'il fallimento del progetto'. Lo ha detto Francesco Rutelli, durante la presentazione del suo libro 'La svolta', edito da Marsilio, che esce oggi in libreria.

'Abbiamo fatto nascere il Pd - ha osservato Rutelli - non per far confluire due partiti, cioe' Ds e Margherita: quando si uniscono due soggetti e' sempre uno dei due che di fatto ingloba l'altro, come avviene nelle fusioni bancarie, o quando il Regno di Savoia ha inglobato il Granducato di Toscana'.

ANDREA MONDELLOANDREA MONDELLO

'No - ha proseguito il presidente del Copasir - noi abbiamo deciso che si dovesse passare dalla fase 'botanica' dell'Ulivo, della Quercia e della Margherita, in cui i problemi erano nascosti, ad una fase in cui essi si risolvono'. E la questione di fondo e' che noi abbiamo il Pd per ampliare la tela, e invece abbiamo un fazzoletto che si stringe'.

FRANCESCO RUTELLI e ANDREA MONDELLOFRANCESCO RUTELLI e ANDREA MONDELLO

Questo sta avvenendo perche' il Pd sta abbandonando il progetto iniziale, specie con la scelta di allearsi con gli eurosocialisti a Strasburgo. 'Mi sembra che si cerchi rifugio nei porti sicuri per qualcuno della sinistra, anziche' addentrarci in territori nuovi a cercare consensi. Il Pd era nato come sforzo gigantesco per far nascere un nuovo pensiero politico. Non si tratta di disconoscere il valore e la nobilta' della tradizione socialdemocratica, ma di fondare un pensiero politico nuovo, in grado di sfondare nell'elettorato'.

FRANCESCO RUTELLIFRANCESCO RUTELLI

Rutelli auspica un 'partito plurale' e cita l'esempio dei Democratici Usa: 'li' convivono i liberal di Boston, i moderati del Sud, i giovani delle Universita', gli imprenditori piu' dinamici'. E d'altra parte 'i nostri militanti non chiedevano di ripiegare le bandiere dell'Ulivo per andare appresso a quelle con falce e martello'.

Rutelli fa un paragone un po' eterodosso: 'Come Forza Italia degli inizi, il Pd deve essere una novita' che cattura, che sorprende'.

FRANCESCO RUTELLIFRANCESCO RUTELLI

A chi gli chiede cosa fara' se le sue idee non verranno ascoltate, se cioe' potrebbe abbandonare il partito, Rutelli risponde 'vediamo che succede'; ma aggiunge: 'Chiunque esprime idee ha la speranza che vengano ascoltate. Le idee servono per far discutere e io non ho perso a speranza'.

FRANCESCO RUTELLIFRANCESCO RUTELLI

2 - BERLUSCONI HA FATTO POCO O NULLA. CASINI MERITA DI ESSERE INTERLOCUTORE FONDAMENTALE...
(Adnkronos) - 'Non mi piace il bilancio del governo della destra italiana. Se questa legislatura avra' compimento, Berlusconi avra' governato per quasi dodici anni su diciannove, e avra' condizionato la scena nazionale in modo decisivo per un ventennio. Eppure: quali riforme strutturali ne saranno venute al nostro Paese? Quali trasformazioni strategiche? Poco o nulla, nonostante larghe maggioranze parlamentari'. Lo sottolinea Francesco Rutelli in un passaggio del suo ultimo libro 'La svolta. Lettera a un partito mai nato' pubblicato sul 'Riformista'.

FRANCESCO RUTELLIFRANCESCO RUTELLI

L'ex presidente della Margherita e attuale presidente del Copasir parla anche del ruolo dell'Udc di Pier Ferdinando Casini: 'Casini e' stato escluso nel 2008, e da allora e' tessitore di un importante, certamente difficile, percorso di autonomia al centro e merita di essere interlocutore fondamentale negli anni a venire...'.

Secondo Rutelli, ' gli scontri nel centrodestra sono avvenuti sul crinale del conflitto/convergenza tra i quattro leader, proprio rispetto al carattere dominante della guida di Berlusconi. Vale per Fini. Vale per Bossi, sempre piu' contraente decisivo ed esigente dell'alleanza'.

FRANCESCO RUTELLIFRANCESCO RUTELLI

3 - SE BERLUSCONI CADE ESECUTIVO DEL PRESIDENTE...
(Adnkronos) - Se il governo Berlusconi dovesse cadere, per Francesco Rutelli la soluzione alla crisi sarebbe un "governo del presidente, con larga base parlamentare", un governo "di ricostruzione e rilancio dell'economia" con "un programma ambizioso per tra anni, per poi riportare gli orologi, bel 2013, all'appuntamento con una competizione tra due schieramenti alternativi. Basati su alleanze di nuovo conio". Questa l'opinione dell'ex-leader della Margherita, come spiega, nel suo libro 'La svolta', presentato questa mattina a Roma.

4 - BERSANI? PROBLEMA NON DI NOMI MA DI STRATEGIA POLITICA...
(Adnkronos) - "Il problema non di nomi ma di strategia politica". Cosi' Francesco Rutelli risponde quando gli viene chiesta la sua opinione in merito alla eventuale elezione di Pier Luigi Bersani a segretario del Pd. Una strategia politica su cui l'ex-leader dl chiede risposte perche', a quanto sembra, con Bersani "il fazzoletto si potrebbe restringere", mentre "noi abbiamo fondato il Pd per ampliare la tela".

FRANCESCO RUTELLIFRANCESCO RUTELLI FRANCESCO RUTELLIFRANCESCO RUTELLI

5 - QUESTO CONGRESSO E' SOLO UNA CONTA...
(Adnkronos) - "Se uno di voi va per strada e chiede in giro di che cosa sta discutendo il congresso del Pd, difficilmente qualcuno sapra' rispondervi. Semmai chiederanno, ma chi vince? Perche' questo congresso e' solo una conta". Questa l'opinione di Francesco Rutelli sul congresso del Pd. Parlando alla presentazione del suo libro 'La svolta', l'ex-leader Dl denuncia che il congresso del Partito democratico e' privo di un dibattito di idee, "non si danno risposte".

6 - STOP AD ALLEANZA CON SOCIALISTI E' ERRORE STRATEGICO...
(Adnkronos) - "Sono sorpreso oggi nel leggere un po' tutti che dicono, a proposito del voto in Germania, che dobbiamo andare oltre la socialdemocrazia, o che qualcuno interpreti il crollo della Sdp come un incidente". Cosi' Francesco Rutelli, presentando il suo libro 'La svolta', introduce la sua dura critica alla scelta del Pd di aderire all'alleanza con i Socialisti europei nell'Asde. Secondo l'ex-leader della Margherita si "e' trattato di un errore strategico" rispetto al quale il Pd "deve cambiare strada" lasciando il gruppo dell'Asde. "Io mi aspetto che chi ha condotto il Pd all'approdo con i socialdemocratici -dice Rutelli- ora cambi strada: quello e' un errore senza sbocchi. Se le cause che si difendono sono errori strategici, si perde oggi e domani".

7 - BOSSI AZIONISTA DECISIVO E PER FINI INCOERENTE CON PROGETTO...
(Adnkronos) - "La Lega non e' un'azionista accessorio della maggioranza. E' un'azionista decisivo e determinante" grazie all'asse con Silvio Berlusconi. Ne e' convinto Francesco Rutelli che oggi ha presentato a Roma il suo libro 'La svolta'. Rutelli evidenzia le insofferenze nella maggioranza causate dall'asse di ferro Berlusconi-Bossi e guarda innanzitutto a Gianfranco Fini. "Se questo asse si confermasse anche nella scelta dei presidenti di regione al Nord -osserva Rutelli- questo inciderebbe su soggetti, come Fini, che vedrebbero consilidarsi un profilo incoerente rispetto alla maggioranza a cui hanno contribuito a dare vita".

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8 - CARO PD TI SCRIVO... (E TI LASCIO?) "LA SVOLTA. LETTERA AD UN PARTITO MAI NATO", IL LIBRO DI FRANCESCO RUTELLI
Da Blitz Quotidiano (www.blitzquotidiano.it)

Esce o non esce? Dentro o fuori il Pd? Da settimane ormai il sismografo della politica italiana si interroga sul futuro di Francesco Rutelli.

In molti scommettono su una clamorosa rottura tra il fondatore della Margherita e il partito in cui la formazione di centro sinistra è confluita. E la risposta potrebbe venire dal libro che Rutelli ha scritto l'estate scorsa e che verrà presentato martedì mattina a Roma, presso la Camera di commercio.
Il libro, del quale Blitz quotidiano riporta alcune anticipazioni, si intitola "La svolta. Lettera a un partito mai nato" (Marsilio) e si annuncia come una requisitoria su "what went wrong", su cosa sia andato storto nel Partito Democratico. Una campanella (dell'ultimo giro?) per Franceschini, Bersani e compagnia, alle prese con il congresso.

Non sarà una camomilla, tutt'altro... Qualche esempio? All'indomani del tracollo della sinistra in Germania, leggersi questo passaggio sulla collocazione europea del PD: «... La mia previsione è che l'accordo con i socialisti in Europa non creerà nulla di interessante sul piano strategico. Porterà i 7-8 eurodeputati italiani che non hanno storie di sinistra a essere lentamente fagocitati nel gruppo socialista (ribattezzato Asde), senza che esso evolva sostanzialmente. Il Pd italiano immaginerà di far parte di una rifondazione della vecchia famiglia socialista: impossibile...».

FRANCESCO RUTELLIFRANCESCO RUTELLIFRANCESCO RUTELLI CESARE DE MICHELISFRANCESCO RUTELLI CESARE DE MICHELIS

E ancora, sulle tendenze della politica in Italia: «... La mia personale opinione è che l'Italia, nel XXI secolo, non abbandonerà tratti importanti del suo cattolicesimo di popolo; penso che il tempo porterà la nazione italiana a definire il patrimonio collettivo della laicità molto più nel senso della religious freedom americana che non della laicité francese, o della concezione protestante del Nord Europa, o della faglia divisiva che in Spagna è ancora attivissima (dal tempo della guerra civile a quello di Franco, al conflitto tra Zapatero e la Chiesa cattolica).

Una nazione civile come la nostra, che ha affrontato con intelligenza la soluzione di problemi come quelli del divorzio e dell'aborto, può tranquillamente risolvere temi delicati come l' evoluzione normativa delle pratiche di fecondazione artificiale, delle scelte del «fine vita», delle implicazioni della convivenza tra persone non sposate, anche dello stesso sesso. Ideologizzare decisioni come queste non è intelligente (...) Attraverso certe forzature militanti le classi non-dirigenti finiscono fuori strada ...».

CESARE DE MICHELISCESARE DE MICHELIS

Il volume contiene molti spunti e testimonianze interessanti. Racconta Rutelli: «... Ho cominciato giovanissimo a seguire la politica. Avevo sette anni. Non ne ebbi una buona impressione. Vivevo nella casa costruita da mio padre Marcello, in via dell'Urbanistica, all'Eur. Dalla mia stanza vedevo gli uffici del palazzo accanto. La direzione della Democrazia cristiana. E una cosa mi impressionava: molte beneducate signore e signorine che conversavano, si aggiustavano le unghie, leggevano il giornale. "Ma che lavoro fanno, papà, esattamente?". Forse si trattava di uffici minori (non era il lato dell' ingresso principale di piazza Sturzo). Forse, un certo disinteresse verso l'attività che vedevo svolgersi lì mi ha aiutato a iniziare giovane, ma non troppo ...».

ALESSANDRO BIANCHIALESSANDRO BIANCHI

A volte la grande politica ha dei modi molto elementari per imprimersi nella mente dei giovani: «... Sulla spiaggia, quest'estate, una signora mi ha avvicinato, timidamente: "Lo sa che mio figlio Luigi, quando la vede in Tv, dice: "Ecco quello dell'albero"?". Si riferiva a un effetto della legge Rutelli, approvata nel 1992, che prevedeva la messa a dimora di un albero per ogni neonato (e che oggi è praticamente inapplicata).

FRANCESCO RUTELLI CESARE DE MICHELISFRANCESCO RUTELLI CESARE DE MICHELIS

Durante la mia esperienza di sindaco, fino al 2001, a Roma sono stati piantati 119.591 alberi e inviati alle famiglie dei «certificati» che legavano il nome del bambino/bambina al luogo in cui era stato piantato l'albero. La famiglia di Luigi aveva voluto accompagnarlo nel boschetto dove era iniziata quella nuova vita (vegetale), e il piccolo ne aveva ricavato un'impressione felice. Una testimonianza formativa che dobbiamo moltiplicare per centomila, per un miliardo. L'ecologia politica è un'irrinunciabile ragione collettiva che ha bisogno del volto e della coscienza di ciascuno di noi ...».

Una riflessione sull'ingresso in politica di nuovi protagonisti: «... La giovinezza non è indispensabile per essere homines novi. Ne abbiamo molti casi, in Italia. Quello cui sono più legato è il caso di Carlo Azeglio Ciampi, che iniziò a settantadue anni la sua esperienza politica. Appena più giovane del Berlusconi di oggi. A proposito della sua età, l'ho sentito parlare con un allegro, non ipocrita sense of humour. Lo ricordo come fosse oggi - fine febbraio 2003, al Quirinale -, rientrato da poco dalla Sicilia, descrivere il seguente dialogo tra sua moglie Franca - perfetta coetanea - e un bambino. "Quanti anni hai piccolino?". "Otto. E tu?". "Ottantadue". "Miiiiinchia!". Non l'ho sentito ridere altre volte in modo così squillante ...

E ancora politica ad altissimo livello: «... Prendo dai miei appunti delle conversazioni con Shimon Peres: "La popolarità è come le previsioni del tempo, che sono valide la mattina e già non servono più la sera. Io non conosco nessuno che collezioni previsioni del tempo" ...». Una massima: «I sondaggi. Sono come il profumo: annusali, ma non berli».

 

 

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