1. SARÀ PURE LA CITTÀ PIÙ INVIVIBILE D’ITALIA MA, COME CERTI CAFFÈ, LA CITTÀ DEL MASCHIO ANGIOINO E DEL CRISTO VELATO DELLA CAPPELLA DI SANSEVERO, PIÙ LA BUTTI GIÙ PIÙ TI TIRA SU, E SA SPIAZZARTI CULTURALMENTE COME POCHISSIME CITTA’ ITALIANE E NON 2. DOMENICA, PER ESEMPIO, SEDUTI AL TEATRO SAN CARLO CI SIAMO LECCATI GLI OCCHI ASSISTENDO ALLA PROVA GENERALE DI UN’AIDA VERDIANA, MOLTO PARTICOLARE, MESSA ARDITAMENTE NELLE MANINE TECNOLOGICAMENTE PRODIGIOSE DI FRANCO DRAGONE. SÌ, PROPRIO LUI: IL REGISTA DI ALCUNE DELLE OPERE PIÙ CLAMOROSE DE ‘’LE CIRQUE DU SOLEIL’’ 3. E IL RISULTATO NON POTEVA NON ESSERE VISIONARIO, PROIETTATO IN UN “TEMPO SENZA TEMPO ALLA FINE DEL MONDO”, POST APOCALITTICO E ASTRATTO CHE SEMBRA EVOCARE, ANCHE NELLE SCENE E PER I COSTUMI, LE ATMOSFERE DI UN FILM CULT COME ‘’MAD MAX’’

Condividi questo articolo


  • DAGOREPORT
    Sarà pure la città più invivibile del Bel Paese (vedi oggi l'indagine del Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle province italiane), ma, come certi caffè, la città del Maschio Angioino e del Cristo Velato della Cappello di Sansevero, più la butti giù più ti tira su.

    FRANCO DRAGONEFRANCO DRAGONE

    Domenica, per esempio, abbiamo raggiunto il maestoso Teatro San Carlo, dirimpettaio di una spenta e mestissima Galleria Umberto, per assistere alle prova generale di un'Aida verdiana, molto particolare.

    AIDA TEATRO SAN CARLOAIDA TEATRO SAN CARLO

    Ecco la più classica delle opere del Cigno di Busseto, composta su richiesta di Ismail Pascià kedivè d'Egitto, rappresentata per la prima volta al Teatro dell' Opera del Cairo il 24 dicembre 1871 per celebrare il canale di Suez, messa arditamente nelle manine tecnologicamente prodigiose di Franco Dragone.

    AIDA TEATRO SAN CARLOAIDA TEATRO SAN CARLO

    Sì, proprio lui: il regista di alcune delle opere più clamorose de Le Cirque du Soleil (‘'Le Rêve" a Las Vegas, ‘'The House of Dancing Water'' al City of Dreams di Macao, "Story of a Fort Legacy of a Nation" ad Abu Dhabi), che torna a casa: Dragone è nato a Cairano, paesino della provincia di Avellino, ed è emigrato in Belgio con la famiglia all'età di 5 anni.

    Ed eccolo alla prese con una bombastica rilettura del titolo verdiano mai vista prima, proiettata in un "tempo senza tempo alla fine del mondo", post apocalittica e astratta, che sembra evocare, anche nelle scene e per i costumi, le atmosfere di un film cult come ‘'Mad Max''.

    AIDA TEATRO SAN CARLOAIDA TEATRO SAN CARLO

    L'opera si apre con una "gabbia" di corde che si trasforma in sipario/prigione per Aida e Radames, i costumi rispondono solo al bisogno di mettere in scena il carattere dei personaggi (quello straniante balletto con tutù variopinti), con la scena sovrastata da colonne incombenti sulla testa dei protagonisti terremotati.

    AIDA TEATRO SAN CARLOAIDA TEATRO SAN CARLO

    Niente "marce trionfali" con elefanti e trombette, tutto è esteticamente prosciugato, reso scarno da una regia da "opera da camera", capace di esplodere in un susseguirsi di video sparati su un enorme cerchio/sole, con un formicolare costante di schiavi quasi sempre a carponi ai lati dei cantanti.

    Non sempre, soprattutto nella prima parte, l'amalgama post-apocalittico riesce (almeno alla prova generale), ma più va avanti più l'allestimento di Dragone più trova i suoi canali per esplodere. Mai contro il testo verdiano: anzi, è una rilettura che filologicamente rigenera il testo in un "tempo senza tempo alla fine del mondo". Ma di sicuro è meglio lasciare la parola allo stesso Franco Dragone. E dare appuntamento, a partire da giovedì 5 dicembre, al Teatro San Carlo.

    AIDA TEATRO SAN CARLOAIDA TEATRO SAN CARLO

    2. FRANCO DRAGONE: TE LA DO IO L'AIDA (NOTE DI REGIA)
    L'idea che sempre si ha di Aida é quella più fastosa, generosa in esotismi e in opulenza visiva. In realtà è certamente una delle opere più intimiste di Verdi. Con il più grande rispetto per tutte le grandi versioni, l'eccessiva ricchezza degli allestimenti é stata spesso una sorta di interferenza che impediva allo spettatore di riempire un proprio spazio emotivo.

    La nostra Aida é dunque essenziale ed atemporale: ma pur evitando ogni attualizzazione, la si è voluta capace di uno sguardo sul mondo attuale.

    Come artisti, sentiamo di non poterci limitare alla mera problematica amorosa o politica dei personaggi, imbevuti come siamo di un oggi insicuro.

    AIDA TEATRO SAN CARLOAIDA TEATRO SAN CARLO

    Il contesto dovere/amore/patria dei protagonisti appare come una sfera forse credibile ma distante; per questo nel nostro allestimento é osservato da una schiera di "invisibili": le anonime masse che popolano la società e il caos del nostro tempo, spesso senza più patria, più vicine all'ombra che alla luce, ma testimoni e loro malgrado vittime del gioco dei potenti.

    La nostra Aida evoca un mondo sconvolto, e lo fa con l'unico dispositivo a noi dato: il meraviglioso Teatro San Carlo. Lo spazio scenico, neutro come nei teatri orientali (o nella nostra Commedia dell'Arte, sovrapposizione irregolare alla società), vuole porsi in modo cosciente dentro questa casa d'opera, servendosi dei suoi simboli e del suo glorioso passato.

    AIDA TEATRO SAN CARLOAIDA TEATRO SAN CARLO

    Lo spettacolo sarà come il gioco eterno tra la crudeltà della memoria e la sublime bellezza che essa sa generare. Ma non sarà un'Aida cupa: dall'ombra viene un segnale di lucidità e di speranza che vogliamo regalare, attraverso l'impareggiabile virtuosismo dei complessi artistici e di due cast fuoriclasse.

    AIDA
    Musica: Giuseppe Verdi
    Libretto: Antonio Ghislanzoni

    Direttore: Nicola Luisotti
    Regia: Franco Dragone
    Maestro del Coro: Salvatore Caputo
    Scene: Benito Leonori
    Costumi: Giusi Giustino
    Luci: Michel Beaulieu
    Video Design: Olivier Simola
    Direttore del Corpo di Ballo: Alessandra Panzavolta

    Aida: Lucrecia GarcÍa / Kristin Lewis (7-11-13-15)
    Radames: Jorge De Leòn / Stuart Neill (7-11-15)
    Amneris: Ekaterina Semenchuk / Sonia Ganassi (7-11-13-15)
    Amonasro: Marco Vratogna / Claudio Sgura (7-1-13-15)
    Ramfis: Ferruccio Furlanetto / Orlin Anastassov (11 - 13 -17)
    Il Re d'Egitto: Carlo Cigni / Dario Russo (7 -11-13-15-17)
    Una Sacerdotessa: Valeria Sepe
    Il Messaggero: Massimiliano Chiarolla
    Orchestra, Coro e Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo

    AIDA TEATRO SAN CARLOAIDA TEATRO SAN CARLO

    Repliche:
    Sabato 7 dicembre 2013, ore 18.00 / Martedì 10 dicembre 2013, ore 18.00
    Mercoledì 11 dicembre 2013, ore 20.00 / Giovedì 12 dicembre 2013, ore 20.00
    Venerdì 13 dicembre 2013, ore 18.00 / Sabato 14 dicembre 2013, ore 20.00
    Domenica 15 dicembre 2013, ore 17.00 / Martedì 17 dicembre 2013, ore 18.00

     

     

    AIDA TEATRO SAN CARLOAIDA TEATRO SAN CARLO

     

    Condividi questo articolo

    FOTOGALLERY

    ultimi Dagoreport

    DAGOREPORT - COME MAI TRUMP NON HA FATTO GRAN CASINO SULLA FORNITURA DI ARMI ALL’UCRAINA (MISSILI A LUNGO RAGGIO E MINE ANTI-UOMO) DECISA DAL PRESIDENTE USCENTE JOE BIDEN? SECONDO FONTI AUTOREVOLI DI WASHINGTON, TRA I DUE C’È STATO UN ACCORDO, CHE PERMETTERÀ POI A TRUMP DI NEGOZIARE CON PIÙ FORZA UNA PACE CON PUTIN. COSÌ, IL TYCOON COL CIUFFO A PENZOLONI SI E' LIMITATO A UN MISERO TWEET. DA UNA PARTE, DALL’ALTRA A PUTIN NON CONVIENE DI FARE ORA IL DOTTOR STRANAMORE PER DUE BUONI MOTIVI…

    DAGOREPORT - IL GIUBILEO SI AVVICINA E IN VATICANO MONTA UNA INCAZZATURA PROFONDA PER LA NOMINA DI ALESSANDRO GIULI AL MINISTERO DELLA CULTURA – L’80% DEL PATRIMONIO ARTISTICO ITALIANO È RIFERIBILE ALL’ARTE SACRA VOLUTA DALLA CHIESA, E IL GOVERNO DELLA "CRISTIANA" GIORGIA CHE FA? SCEGLIE UN NEO-PAGANO CHE BLATERA DELLA "CENTRALITA' DEL PENSIERO SOLARE", CHE "SIAMO FIGLI DEL FUOCO E DELL'ACQUA" (MAI DI DIO) - SENZA CONTARE CHE ALLA GUIDA DELLA BIENNALE C'E' L'APOSTATA BUTTAFUOCO (DA CRISTIANO E' DIVENTATO MUSULMANO SCIITA) - VIDEO: QUANDO GIULI SU RAI2 SUONAVA IL PIFFERO INVOCANDO LA “GRANDE NUTRICE” 

    CHI CRITICA I MASSACRI DI NETANYAHU, DIVENTA IPSO FACTO ANTISEMITA? – IN VATICANO SONO IRRITATI PER LE REAZIONI SCOMPOSTE DELLA COMUNITÀ EBRAICA, DA EDITH BRUCK A RUTH DUREGHELLO, ALLE PAROLE DI BERGOGLIO SULLA GUERRA IN MEDIORIENTE - IL PONTEFICE HA "OSATO" DIRE: “BISOGNA INDAGARE PER DETERMINARE SE CIÒ CHE STA ACCADENDO A GAZA È UN GENOCIDIO” - COME SI FA A SCAMBIARE PER ANTISEMITISMO UNA LEGITTIMA OSSERVAZIONE CRITICA DI FRONTE AL MASSACRO IN CORSO? – PAPA FRANCESCO NON È CHEF RUBIO: HA SEMPRE RICONOSCIUTO IL DIRITTO ALL’AUTODIFESA DI ISRAELE. MA COME PUÒ LA PIÙ ALTA AUTORITÀ MORALE DEL MONDO TACERE DI FRONTE A 45MILA MORTI PER 1200 VITTIME DELLA STRAGE DI HAMAS ?