Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
PIERA DETASSIS TRA LE GHEISE1 - PISSI PISSI
Non provate a pronunciare la parola Alitalia a quel mucchietto di ossa anoressiche chiamato Keira Knightley (ieri sera, nella sala dell\'Auditorium, accanto a Gina Lollobrigida, ha fatto fare una figurona erotica pure alla centenaria Lollo). Ebbene la nostra disistimata compagnia di bandiera, more solito, ha perduto i bagagli dell\'attrice più smorfiosa del cinema internazionale. Apriti cielo, quando Keira ha visto che la saletta in cui doveva farsi intervistare aveva su una bella scritta \"Spazio Alitalia\". Ha alzato i tacchi e ha spostato le sue ossa da un\'altra parte. A proposito il film di apertura, \"Last Night\", è una rottura di cojoni.
2- PROTESTE SUL RED CARPET...
Michele Anselmi per \"il Secolo XIX\"
Il colpo di scena è arrivato verso le 20, quando anche il cast al completo di \"Last Night\", ovvero le star Keira Knightley e Eva Mendes, l\'attore Guillaume Canet e la regista irano-americana Massy Tadjedin, si sono associati alla protesta dei circa duemila manifestanti sul tappeto rosso del Festival di Roma. \"Siamo qui in quanto colleghi e artisti. Per questo rinunciamo volentieri al red carpet, in segno di solidarietà verso la vostra lotta\" ha spiegato la Tajedin tra gli applausi.
PAOLO VILLAGGIOMeglio di così non poteva andare. Il blitz all\'Auditorium annunciato dal \"movimento\", cresciuto velocemente dopo l\'occupazione della romana Casa del Cinema, s\'è svolto senza incidenti sotto lo sguardo di centinaia di poliziotti: pacifico e colorato, a suo modo anche festoso.
PAOLO VILLAGGIOMercoledì pomeriggio il ministro Bondi aveva provato a smontare le ragioni della protesta annunciando in tutta fretta, ma senza fornire dati precisi su tempi e cifre, il rinnovo del tax-credit e il reintegro del Fus. \"La solita politica degli annunci\" era stata la risposta dei cineasti: \"Per noi nulla cambia\".
Così è stato. Prevedibile, quindi, la replica stizzita del ministro: \"La protesta di oggi, ingiustificata nella forma e negli argomenti, soprattutto dopo gli impegni presi dal governo, mostra il grado di faziosità e intolleranza da parte di persone e gruppi che agiscono in nome della cultura, ma con la quale non hanno nulla a che fare\".
Tutto è cominciato verso le 17.30 di ieri. Quando, riuniti dietro uno striscione che recitava \"Tutti a casa\", parola d\'ordine magnifica e ambivalente, anche molto cinefila, i manifestanti hanno preso a marciare verso l\'ingresso dell\'Auditorium. Gridando slogan come \"Non siamo il Grande Fratello\" e \"Il tappeto rosso è nostro\"; inalberando cartelli di sfottò per lo più rivolti al ministro dei Beni culturali: \"Bondi rispondi o scrivi poesie?\", \"Delocalizziamo Bondi\", \"Bondi nel teatrino dei pupi sei un re\".
PAOLO SORRENTINO TRA LA FOLLAUn altro, più amaro, ricordava però: \"Nei titoli di coda c\'è gente che lavora\". Sono in 250 mila gli addetti del settore audiovisivo, tra cinema e tv, e l\'aria che si respira non è proprio delle migliori.
NICOLA ZINGARETTIAll\'arrivo nella cavea dell\'Auditorium, coperta da un gigantesco tappeto rosso, mentre fioccavano i flash dei fotografi e i big rilasciavano interviste alle tv, il corteo ha ricevuto la prima bella sorpresa. A nome della giuria, lì presente al completo, il presidente Sergio Castellitto ha letto al microfono un messaggio di solidarietà. Dice: \"E adesso siamo qui, a occupare simbolicamente il tappeto rosso del Festival del Cinema, per comunicare a voi che siete il nostro pubblico le nostre richieste, perché il nostro cinema riguarda anche voi\".
NERI MARCOREAncora: \"Noi non pretendiamo elemosine, ma investimenti pubblici e prelievi di scopo, e chiediamo agevolazioni fiscali perché non rappresentano denaro a fondo perduto, ma risorse che tornano triplicate, sotto forma di tasse, allo Stato\". Infine: \"Non siamo una categoria di parassiti o assistiti, come vorrebbe far credere il governo, ma parte decisiva di un\'industria, quella dell\'audiovisivo, che è strategica per ogni Paese moderno\".
MONICA GUARRITOREChi c\'era? Davvero tanti, confusi tra maestranze, direttori della fotografia, elettricisti, scenografi. Per dire: Nanni Moretti, seppure in disparte, i registi Francesca e Cristina Comencini, Ettore Scola, Giuliano Montaldo, Paolo Sorrentino, Marco Bellocchio, Daniele Luchetti, Mimmo Calopresti, Anna Negri, Paolo Virzì, Marco Risi, Valerio Jalongo; gli attori Kim Rossi Stuart, Isabella Ferrari, Monica Guerritore, Massimo Ghini, Carlo Verdone, Alessandro Haber, Micaela Ramazzotti, più infiniti altri. Riccardo Tozzi, presidente dei produttori italiani, ha sfilato con la nipotina, in tanti erano con i figli.
MASSIMO SPANO\"Dobbiamo dare prova di consapevolezza democratica. Noi vogliamo parlare al pubblico e rispettiamo il diritto dei registi di mostrare i loro film\" ha puntualizzato lo sceneggiatore Stefano Rulli, presidente dei \"100 autori\", una delle 32 sigle che hanno promosso la clamorosa incursione.
Traduzione: non ce l\'abbiamo col Festival di Roma. Del resto, la direttrice Piera Detassis, in mattinata, aveva spiegato: \"Questa è la casa del cinema, stiamo lavorando, minuto dopo minuto, a una soluzione che preservi la dignità di tutti. Della protesta e del Festival\".
MANIFESTANTIAlla fine l\'unica a sfilare davvero sul tappeto rosso, in tenue de soirée, è stata la \"madrina\" del Festival, cioè l\'attrice Valeria Solarino. Ma anche lei, a scanso di equivoci, ha voluto ribadire che sposava \"in tutto e per tutto\" le ragioni della protesta.
MANIFESTANTI
3 - DETASSIS, QUANTA DIPLOMAZIA CON IL QUESTORE E ALEMANNO
Fabrizio Roncone per il \"Corriere della Sera\"
Preoccupata Piera Detassis, chicchissima anche in questo pomeriggio di lotta e di speranza, con il corteo del cinema italiano che scende giù sul red carpet, un po\' più red (rosso) del solito. Ironica Detassis, che il suo ruolo di direttore artistico ha costretto a trattare, da colomba, con la questura e con il sindaco Gianni Alemanno: «Mi sembrava giusto che questo corteo arrivasse fin qui...».
Rilassata Detassis, ora che il colpo d\'occhio non tradisce: la manifestazione è pacifica, è riuscita, e adesso ci sarà solo da placare la solenne arrabbiatura di Gian Luigi Rondi, il presidente della Fondazione cinema per Roma, che a 89 anni non pensava certo di dover assistere «a una simile gazzarra».
MANIFESTANTI4 - PELLICCE E TENUTA ANTISOMMOSSA...
Silvia Fumarola per \"la Repubblica\"
La foto simbolo è quella del presidente di Medusa Carlo Rossella mentre accompagna dai manifestanti - che protestano contro il suo capo - le dive della serata. Sfoggia il ghigno da red carpet mancato: \"Last night\", il film d´apertura, passerà alla storia per la più grande manifestazione antiberlusconiana della storia del cinema. Keira Knightley, soglioletta chic nell´abito color cipria, e Eva Mendes, sirena salmone con schiena nuda, scendono nell´arena per portare solidarietà. Boato, ovazione.
JAPONESINA CON SCALPI JAPONESINE DE NOANTRILa realtà è meglio di un film. Sul tappeto sfilano solo la giuria, la madrina Valeria Solarino e il vicedirettore generale della Rai Giancarlo Leone. Antiglamour l´entrata in sala tra poliziotti in tenuta antisommossa per le signore in pelliccia. Gina Lollobrigida, in abito rosso fuoco, al braccio di Rondi è un´apparizione. Una certezza.