SILVIO SIRCANA RICICCIA SUL “RIFORMISTA” E FA LA FESTA AI GIOVANI INDUSTRIALI - “BASTA CASTELLI DI CARTA COSTRUITI E VENDUTI SPESSO IN MODO DELINQUENZIALE” - MA ERA MEGLIO CHE EMMA CHIEDESSE AI PRESENTI DI FONDARE LA ‘CONFSPECULATORI’ - -

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  • Silvio Sircana per \"Il Riformista\"
    Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo

    AlfonsoAlfonso Dell\'Erario

    Un lemma per Emma. E\' stata dura, durissima la Marcegaglia ieri a Capri: «Basta castelli di carta costruiti e venduti spesso in modo delinquenziale ai cittadini». Belle parole, parole sacrosante, forse però andavano accompagnate da un cortese invito ad alcuni dei presenti a lasciare la sala.

    Parlo di tutti quegli \"imprenditori\" che sulle quotazioni di aziende senza gambe hanno drenato al mercato risorse finanziarie che potevano essere destinate ad impieghi più solidi e costruttivi; di tutti quei \"costruttori\" (l\'Ance fa parte o no della Confindustria?) che ci sollecitano all\'acquisto di residenze paradisiache nelle periferie lontane e poco attrezzate delle nostre città invitandoci a sottoscrivere mutui a tasso variabile; parlo di quei giovani e vecchi leoni della finanza sempre presenti nelle assisi confindustriali e dagli associati coccolati, vezzeggiati e, spesso, consultati e utilizzati; parlo di quanti hanno comprato per migliaia di miliardi di vecchie lire aziende che vantavano come unica ricchezza un marchio affermato e una buona campagna pubblicitaria; parlo di quei top manager che si sono riempiti le tasche con stock option miliardarie.

    BorsaBorsa stile Confindustriale

    Ecco, sarebbe bastato questo cortese invito, magari letto dalla voce anonima della speaker del convegno, a dare credibilità e forza alle parole della Marcegaglia e alle sue ricette: intervento dello Stato sì, ma quanto basta per riprendersi; ognuno faccia la sua parte; la Cgil sia responsabile; più regole per governare il mercato, e via dicendo.

    Qualche giornale ha parlato di \"autocritica\" della presidente di Confindustria: io non credo che basti dire \"torniamo all\'economia reale\" per dire di avere fatto autocritica. Credo sia giunta l\'ora di chiedere anche alla Confindustria di guardarsi in casa e di valutare tra i suoi associati chi merita veramente di essere definito imprenditore e chi invece va invitato a cambiare associazione, magari fondandone una nuova: la Confspeculatori.

     

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