Foto di Franco Cavassi
1 - TOM TOM CLUB
Lina Sotis per "il Corriere della Sera" - Tom Ford da stilista diventa regista. Grande anteprima per il suo "A single man", un inno, soave, alla gay età che è tanto piaciuto in Usa. Ma il regista ha ringraziato pubblicamente solo una donna: la distributrice Vania Traxler.
1- QUANDO AL CINEMA VA DI MODA LA MODA
Michela Tamburrino per "la Stampa"
E' nata una passione che dalla moda porta al cinema. Saranno attori, saranno registi, saranno vivi o saranno storia ma tutto quello che ha il sapore di griffe, piace da pazzi. Ecco che The Last Emperor sulle peripezie umorali di Valentino diventa un cult; ecco che su Coco Chanel si incrociano le biografie, ecco che la vita in redazione della bisbetica e potentissima Anna Wintour direttora di Vogue America, diventa un «must to see».
TRE GRAZIEE si parla di un film promosso dalla famiglia Ferragamo sulla storia della dinastia quando già Canale 5 e Raiuno sono pronte a sfidarsi proprio sul tema: Mediaset punta sul remake di Sotto il vestito niente successo Anni ‘80 con Vanessa Hessler, top model di oggi nel ruolo che fu di una top model di ieri, Carol Alt, mentre la rete ammiraglia Rai ribatte con un film a tema proprio sul mondo dei vestiti, sceneggiatore, appunto uno stilista.
Tutto torna. Però c'è chi, massimo couturier, il salto l'ha fatto carpiato. Niente documentari e niente se stesso che taglia e cuce ma sceneggiatore e regista raffinatissimo per una storia rarefatta d'amore, solitudine e morte. Tom Ford, il guru di Gucci già le sue soddisfazioni se le era tolte rimettendo in piedi un marchio appannato e poi portandolo all'apogeo. Dunque l'addio, la sua linea che sembrava un ripiego, il silenzio e la meraviglia di tutti.
Con "Un uomo solo" tratto dal libro di Christopher Isherwood, Ford racconta a modo suo l'ultimo giorno di vita di un professore che ha deciso di uccidersi quando ha realizzato la propria incapacità di vivere senza il suo compagno morto in un incidente. Ma proprio perché è l'ultimo giorno, vede le cose e le persone che lo circondano come non le aveva mai sentite e le ama talmente da rimanerne incantato. Applaudito alla Mostra di Venezia, il protagonista Colin Firth premiato con la Coppa Volpi, standing ovation per Julienne Moore, già prima dell'uscita italiana, venerdì, fa parlare di corsa agli Oscar.
FORD VERSACE FORDE la moda che c'entra? «Sono un uomo che ama creare e tutto tondo; una lampada, un vestito, un film. Quando ho detto che volevo fare il regista mi sono piovuti addosso tantissimi copioni e tutti incentrati sul mondo della moda. Poi mi hanno proposto di fare il protagonista di un film di moda. Ma io cercavo altro, una maniera per esprimere la parte più profonda e meno effimera di me. La più onesta e la più pura. Un abito oggi è fantastico, tra sei mesi ti ha stancato. Il cinema no, se rivedi un film di Antonioni o di De Sica, prendi Umberto D. ti commuovi oggi come allora. Diventi Dio in vita.
Mi accusano di aver fatto un lavoro estetizzante. Lo stile senza sostanza non esiste, che quando crei devi essere onesto con te stesso, allora arrivi a sviluppare uno stile che prescinde dal tuo gusto e insieme lo rispecchia. Anche quando creavo moda non ricercavo gli effetti ma il bello intorno a me. Hitchcock lo adoro, ma al contrario di me è tutto costruito. Io potenzio la realtà. Il mio protagonista che sta per morire non lascia niente al caso e ingigantisce ogni minima sensazione perché è consapevole che non la proverà mai più e percepisce la bellezza come fosse già passata. Io dico, viviamo il presente insieme agli altri».
Risponde con passione Tom Ford, a tutto tranne che alla domanda sul film che si sta girando sulla saga dei Gucci. Sorride amaro e poi «No comment». E alla presentazione c'è anche Vania Traxler Protti, signora Archibald che distribuisce il film in Italia. «Mi piace scoprire talenti, lo faccio da sempre. Perché gli stilisti piacciono tanto? Perché sono i nuovi divi, i nuovi eroi e oggi, quando il culto dell'immagine impazza, le griffe sono diventate uno status symbol popolare».
FINAZZERDURSO«E' una evoluzione naturale - dice Stefano Dominella presidente della Maison Gattinoni - La moda è immagine, è naturale che si incontri con il cinema. Il primo fu Visconti e non ci dimentichiamo Altman». «Il cinema e la moda hanno molte similitudini, hanno gli stessi sogni e le stesse frustrazioni. Per questo motivo non mi stupisce la contaminazione tra i due campi» dice John Malkovich che da attore ha presentato a Firenze la sua linea di abbigliamento maschile Tecnobohemian. Appunto, vasi comunicanti.