Video di Veronica Del Soldà per Dagospia
Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
1. TRE DONNE, TRE DISGRAZIE
Massimiliano Lazzari per "Il Messaggero"
Sono state le donne le protagoniste della serata di ieri a piazza della Repubblica, un elegante tappeto rosso calcato da bellissime attrici come, le tre regine del film «Amiche da morire». Ma non poteva mancare almeno un uomo e così l'ambito ruolo maschile è toccato all'ex «freddo» della serie televisiva di ‘'Romanzo Criminale'' Vinicio Marchioni, già due volte papà.
Valentina Corti Guido Lombardo e Enrico LucheriniLa Gerini è giunta con il compagno, il cantautore e regista Federico Zampaglione, indossava un abito lungo e nero, elegante ma sobrio: «L'amicizia tra donne? Esiste ed è un bellissimo sentimento, se si ha la fortuna di avere delle amiche vere è per tutta la vita. Io? Sono sicuramente fortunata».
Ecco anche Cristiana Capotondi, giunta da sola, fasciata da un abito nero con un accenno di pizzo, elegantissima anche lei, ha solo un leggero filo di trucco: «Non mi piace truccarmi, anzi se mi truccassi e mi vedessi allo specchio mi chiederei: chi è questa?». I flash dei tanti fotografi la immortalano, manca da un po' da Roma, ultimamente è sempre più spesso a Milano.
Arriva poi pure Sabrina Impacciatore, anche lei per questa anteprima romana ha scelto un abito nero lungo, un classico, nessuna di loro ha voluto osare. Elegantissimo anche Vinicio Marchioni: giacca grigia e cravatta sottile, uno stile molto fashion. Un altro volto noto del cinema ha sfilato con lo straordinario pacchetto di mischia femminile del film, era l'affascinante regista di questa pellicola Giorgia Farina.
Ughetta Ilaria e Barbara Un brindisi per Amiche da morireTra gli invitati dei produttori Raffaella e Andrea Leone e Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema, c'erano anche Tiziana Rocca e Giulio Base, il regista Carlo Vanzina, Carlotta Natoli, Valentina Corti, Guido Lombardo, Alma Manera, tutti accolti dai press agent Benedetta Lucherini, Gianluca Pignatelli e Christian Giovannetti.
Dopo aver salutato e visto il film nella sala principale del cinema di piazza Barberini, la produttrice Raffaella Leone ha radunato le attrici della pellicola e le ha invitate a cena in un mondanissimo ristorante di piazza del Popolo: «La consideriamo una nostra personale anticipazione della Festa della Donna, che ci sarà tra una settimana. Dopotutto non è questo il film dell'amicizia tra donne?».
2. IL CINEMA DEI GIUSTI
Marco Giusti per Dagospia
Amiche da morire di Giorgia Farina. In sala dall'8 marzo.
Space cinemaMariti tonnati e fimmine assassine! Ma guarda chi si rivede? La commedia nera col morto tutta al femminile. Era dai tempi di "Cadavere per signora" del buon Mario Mattoli, anno 1964, che non ci trovavamo di fronte a un recupero simile. Anche lì un gruppo di amiche si unisce di fronte a un cadavere scomodo, uscito un po' per caso, e a un malloppo. Al posto delle Sylva Koscina, Scilla Gabel e Elsa Vazzoler del tempo abbiamo oggi Claudia Gerini, Cristiana Capotondi e Sabrina Impacciatore e il film è "Amiche da morire" della ventottenne Giorgia Farina, alla sua opera prima, prodotto dai figli di Sergio Leone e Rai Cinema.
Scarpe di Yves Saint LaurentIl genere, va detto, funzionava poco allora e funziona poco ora, con la differenza che Mattoli aveva una mano da maestro nella commedia mentre la giovane Farina, gli studi alla Columbia University, una serie di corti e una ricca produzione, che le ha permesso un co-sceneggiatore di successo, Fabio Bonifaci ("Il principe abusivo"), un direttore della fotografia come Maurizio Calvesi ("Viva la libertà") è al suo esordio.
E poco si capisce perché l'abbia voluta tentare, a parte la simpatica dichiarazione che ha fatto nella conferenza stampa romana, "Tutte noi abbiamo pensato, un giorno, di uccidere il nostro compagno". Grazie. Magari, più che a Mattoli, pensava a una specie di Germi al femminile o a una di queste più recenti commedie maschili col morto. Ma, proprio nella sua conferenza stampa, ha dichiarato la sua passione per il cinema di genere italiano, e allora la sua scelta si fa più circoscritta.
Staff del BologneseE dobbiamo pensare davvero di essere di fronte al recupero di una di quelle commedie dei primi anni '60 tra Simonelli e Girolami. In un'isola siciliana ricostruita, grazie all'Apulia Film Commission, tra Monopoli e Polignano a Mare, tre ragazze che poco e niente c'entrano l'una con l'altra, Gilda, la mignotta del posto, una Claudia Gerini che urla troppo, Olivia, moglie stupidina e inconsapevole di un manigoldo, una Cristiana Capotondi che si finge oca e siciliana senza controllo, e Crocetta, la porta sfiga dell'isola che lavora alla tonnara, una Sabrina Impacciatore con mutandoni, treccione e nasone, si ritrovano a formare un corpo unico quando Olivia fa secco con un colpo di postola il marito, Tommaso Ramenghi, che non solo la sta lasciando con un malloppo da 900mila euro, ma che dichiara di averla sposata proprio perché era cretina.
Scarpe di Louboutin DaffodileFatto sparire il corpo del marito dentro le scatolette di tonno Zuccalà, dove lavora Crocetta, le tre decidono di tenersi i soldi e fingere di essere amiche. Portandosi dietro così gli sguardi della polizia, nei panni dell'inetto Malachia, un Vinicio Marchioni del tutto fuori parte, quelli delle donne del posto, capitanate dalla sempre grande Marina Confalone, e infine quelli dei soci del defunto in cerca del malloppo che cercheranno pure di farsele.
Ughetta Ilaria e Barbara"Ci chiamano il Bello e la Bestia", dice uno dei ribaldi, "solo che il Bello sono io e la Bestia ce l'ha lui". L'idea della commedia siciliana al femminile col morto, la storia insomma di "mariti tonnati e fimmine assassine", poteva anche essere buona, ma è come se nessuno, dagli sceneggiatori agli attori, ci punti davvero a questo recupero.
Anche perché non credi troppo alla Puglia camuffata da Sicilia e a attrici romane che fanno le sicule. Peccato perché alcune battute sono buone, "Ho notate che sparare mi secca la pelle" dice Olivia dopo una sparatoria, qualche invenzione c'era e il cast minore è pieno di sorprese. Ma la commedia ha bisogno di tempi precisi, battute a raffica e personaggi descritti con maggior attenzione.