Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
DARIO DA VICO - Copyright Pizzi(Adnkronos) - La crisi ''e' globale perche' e' stata originata dalla globalizzazione. Non e' casuale ma causale''. Un cambiamento intenso avvenuto in un arco temporale troppo breve, che poteva essere fatto ''con ritmi piu' saggi''.
Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, intervenendo alla presentazione del libro di Tommaso Padoa-Schioppa e Beda Romano, 'La veduta corta', individua le principali cause della crisi economica, che pero' non ha portato al collasso del sistema grazie agli interventi dei governi europei e americano. Per Padoa-Schioppa, invece, a causare la crisi ''non e' stata la globalizzazione''. E ''non e' stata la velocita' con cui e' avvenuta la globalizzazione''.
''L'elemento piu' profondo dell'origine della crisi -secondo Padoa-Schioppa- e' la crescita trascinata dal consumo a debito'', che e' stato utilizzato non per investire ma per consumare. E colpevoli sono gli istituti che non sono intervenuti adeguatamente. Anche sulla data da cui partire per individuare l'inizio del cambiamento Tremonti e Padoa-Schioppa non concordano.
BEDA ROMANO - Copyright PizziQuanto sta accadendo, secondo il ministro, e' la conseguenza degli ultimi 20 anni, cioe' dal 1989 con la caduta del muro di Berlino. ''Non so se prenderei come data di riferimento il 1989'', risponde Padoa-Schioppa. ''Credo che il cambiamento di direzione sia iniziato nel 1979 e nel 1980'', rispettivamente anno in cui Margaret Thatcher diventa primo ministro inglese, e Ronald Reagan presidente degli Usa.
Ma per Tremonti ''la crisi e' globale perche' e' stata originata dalla globalizzazione. Ho sempre pensato che nella globalizzazione ci fosse un fattore di crisi potenziale. Nella globalizzazione ho sempre veduto un lato negativo, e quindi il bisogno di correzione''. E ribadisce che nella storia dell'umanita' ''non c'e' mai stato un cambiamento cosi' intenso in cosi' poco tempo''. ''Il collasso del sistema non c'e' stato'' grazie agli interventi dei governi. In particolare l'America e' intervenuta con ''una serie di tentativi eterogenei''.
ERNESTO AUCI CARLO JEAN. - Copyright PizziMentre in Europa, prosegue il ministro, i governi sono scesi in campo ''quando si comincia a rimuovere il divieto degli aiuti di Stato per interventi bancari''. Nel passato si e' attraversata ''una fase di eccessiva ideologia di mercato, che nulla ha a che vedere con il liberismo''. Adesso si e' tornati al sostegno da parte del governo, della mano pubblica.
''La stupidita' di qualcuno porta a dire che si sara' un eccesso di segno opposto. Io non credo affatto, ci sara' in prospettiva maggiore equilibrio''. Punto d'incontro tra i due e' sulla necessita' delle regole, piu' volte sottolineato da Tremonti e confermato anche da Padoa-Schioppa: ''Il mercato come la democrazia, se lasciati senza regola, hanno i germi dell'autodistruzione. Non si puo' mai essere tranquilli, ne' sull'uno ne' sull'altro".