Foto di Luciano di Bacco per Dagospia
Video di Veronica Del Soldà per Dagospia
SAN PATTY SMITH
1. MARCO TIRELLI MEETS PATTI SMITH
Massimo Mattioli per www.artribune.com
La poetessa del rock, o anche la sacerdotessa del punk. Si sono sbizzarriti, i media italiani, per salutare il ritorno in Italia della grande Patti Smith: la quale - cresciuta con una forte educazione cattolica, affiancata poi alla pratica buddhista - si è concessa anche un'udienza con Papa Francesco. Ma la vera ragione delle nuove "vacanze romane" della storica hippie newyorkese è My Festival, evento di cui l'Auditorium Parco della Musica di Roma le ha affidato la curatela in occasione dei 10 anni di vita della struttura.
Patti SmithFestival che non manca di occasioni di incrocio con le arti visive, per un personaggio che le ha sempre frequentate da vicino, anche per il rapporto con Robert Mapplethorpe: a Roma la sua attenzione si dedica a Marco Tirelli, con Memories, installazione site-specific a quattro mani ideata appositamente per l'occasione.
Patti Smith invia smsI due tornano in scena assieme dopo qualche anno: avevano infatti già sperimentato la loro collaborazione in occasione della Triennale di Milano del 2006. Il progetto si inaugura oggi, 12 aprile, e sarà visibile fino a fine maggio: noi non vogliamo rovinare la sorpresa, ma vi regaliamo una bella fotogallery di Tirelli&Smith all'opera...
2. IN SELLA AD "HORSES"
Marco Molendini per Il Messaggero
Nel rock, ma succede anche nel jazz, si è scoperto il gusto di riproporre il passato, prendere pagine storiche e risuonarle come erano state scritte. Finora il rock (e il jazz), a differenza della classica, erano linguaggi abituati a guardare avanti, a bruciare il proprio passato, lasciandolo alla testimonianza dei dischi e della memoria di chi aveva assistito alle performance live.
Patti Smith e Jay Dee DaughertyEcco invece Roger Waters che va in giro con ‘'The wall'', (ma l'averva già fatto con ‘'The dark side of the moon''), riproponendo insieme un capolavoro e la storia di una band che non c'è più e, per di più, riempiendo gli stadi. Prima ancora Paul McCartney, pronto a riproporre la storia dei Beatles. Altri ne verranno.
All'Auditorium, accompagnata dalla sua band, dove ancora militano Lenny Kaye, il chitarrista di allora, e Jay Dee Daugherty, il batterista, Patti Smith ha proposto il suo album storico, Horses.
Patti Smith con i suoi musicistiPIETRA MILIARE
Del resto quella che è passata alla storia come la sacerdotessa del rock deve buona parte della fama e del prestigio di cui gode proprio a quell'album che ha insieme imposto la sua figura, la sua forza di interprete, la sua prorompente vitalità artistica, la sua intelligenza e il suo talento. E ha segnato il corso del rock, imponendo una new wave orientata sul fronte punk e influenzando tantissimi artisti (a riconoscerlo pubblicamente è stato, tanto per citarne uno, Michael Stipe dei Rem).
TEMI ATTUALI
Quel suo primo album ha 38 anni, eppure riesce ancora oggi a essere assolutamente attuale: per il linguaggio, i temi, l'impegno, la carica esistenziale. Oltretutto Patti Smith ha un approccio alla musica lontano da ogni forma di condizionamento professionale, è una splendida isolata, un'intellettuale che nel rock ha trovato il terreno in cui lasciar libero il suo spirito ribelle. E così ‘'Horses'' è una riproposizione vitale con il suo rosario di pezzi celebrati e il suo senso di anarchia positiva.
Da Gloria, cover dei Them (la cantava Van Morrison), che era finita anche nel song book di Jim Morrison, formidabile opening tutto chitarre e frenesia, segnato da quel verso che fa da prologo e recita: Jesus died for somebody sins not mine (Gesù è morto per i peccati di qualcuno non i miei) a ‘'Redondo beach'', rock dedicato alla sorella Linda, sottilmente invaso di reagge, d'impatto solare ma che parla di un tema cupo come quello del suicidio con un sottile senso di rimorso a causa di un litigio.
Opere di Marco TirelliDa ‘'Birdland'', nel disco cantato con piano e chitarra ad accompagnare, con un crescendo abrasivo che, ha raccontato Patti, venne totalmente improvvisato a ‘'Free money'', pezzo solidamente rock dove vengono dettate le regole del punk. Da ‘'Kimberly'', che suggerisce l'idea di rock come crociata spirituale, a ‘'Break it up'', una ballata, a ‘'Land'', che è il nucleo centrale dell'album, quasi dieci minuti divisi in tre parti: ‘'Horses'' (il capolavoro nel capolavoro con la voce di Patti che grida ‘'Go Rimbaud'', citando il suo poeta preferito), ‘'Land of a thousand dances'' e ‘'La Mer(de)'' con la voce sovraincisa più volte. Chiude ‘'Elegie''.