Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
1 - Tulle e velluto, Valli riscopre il Rinascimento...
Ilaria Ciuti per \"la Repubblica\"
Bellissime, ma rese splendide dall´\"eleganza discreta\" di Giambattista Valli, la russa Natalia e la serba Boyana sono le prime a portare, ieri, i loro tacchi da 12 centimetri sull´eccezionale pedana che attraversa il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio tra le opere del Vasari e di Michelangelo, stupite di vedersi passare sotto una sfilata di moda. Le due modelle sono sufficientemente brune, secondo Valli, da rappresentare la mediterraneità che stuzzica il suo «orgoglio italiano».
Il quarantaduenne stilista romano, che vive a Parigi e che in soli cinque anni di marchio in proprio ha già fatto impazzire le donne di mezzo mondo, è alla sua prima uscita in Italia. Il fatto lo ha ispirato, dice, verso una collezione che guarda agli anni ‘50, «tipo donna Marella Caracciolo o i film di Antonioni, a quell´equilibrio tra aristocratico e popolare che esiste solo in Italia».
Chiudono la passerella quattro «jeunes filles en fleurs» in lungo, applaudite da un pubblico tra cui siedono, tra gli altri, Clementina Montezemolo, lo stilista Usa Laurence Steele e, appunto, varie jeunes filles, da Bianca Brandolini d´Adda, cugina e fidanzata di Lapo Elkan, a Delfina Delettriz Fendi, Margherita Missoni, Diana Frescobaldi.
Anna De Pahlen - Copyright Pizzi2 - DAGO-REPORT: VALLI, VALLI, FORTISSIMAMENTE VALLI
Tanti gli invitati arrivati da fuori Italia, altrettanti gli italiani eccellenti (ed emigrati) accorsi da fuori sede: del resto \"Giamba\" è uno degli stilisti più considerati a livello mondiale. Il livello di cafonaggine era bassissimo: ai cultori del \"Cafonal\", abituati alle grandi occasioni romane o milanesi, sarebbe sembrata una serata da staccarsi le palle con la forchetta. Si è visto anche durante la cena, vietata ai paparazzi, nella chiesa quattrocentesca all\'Hotel Four Season. Tre grandi tavoli, ospiti contenuti, volume delle voci basso: un po\' di balli dopo cena e poi via, a nanna. La mattina dopo avevano tutti da fare, chi a Milano, chi a Parigi, chi a New York.
Tra gli ospiti: Bobo Bocca, Georgina Brandolini d\'Adda (la mamma), Bianca Brandolini d\'Adda (la figlia), Cornelia Brandolini d\'Adda (la zia: mancava la nonna), Ludovica senza Luca Cordero di Montezemolo, Clementina Cordero di Montezemolo (in Misciattelli), Mita de Benedetti (prima signora De Bendetti, mamma dei tre figli), Stefano Tonchi, (direttore di \"T\", il magazine del New York Times), Delfina Delettrez Fendi, Gelasio Gaetani Lovatelli (con sua figlia Iacobella), Mirella Haggiag (con il figlio Simone), l\'incantevole Margherita Missoni, la top Eva Riccobono, Yvonne Sciò, Anna De Pahlen (figlia di Margherita Agnelli) e Ortensia e Luchino Visconti. Ma le presenze che più hanno fatto felice Valli sono state la Suzy Menkes, la cozzissima zarina della moda internazionale col ciuccio alla Little Tony (\"Herald Tribune\") e Franca Sozzani (\"Vogue Italia\"): per ‘Giamba\' vale una santificazione.
Astrid Munoz Hortensia Visconti - Copyright Pizzi3 - Milano vuole «scippare» l\'alta moda a Roma?...
Paola Bottelli per \"Il Sole 24 Ore\"
I maligni lo definirebbero uno scippo. I più buoni una semplice riorganizzazione dei calendari. Quel che è certo è che a Milano sta balenando l\'idea di organizzare le sfilate della haute couture al posto di Roma. Una vera e propria bomba nel fashion system, suggerita dal progressivo impoverimento qualitativo del calendario della capitale e dalla contestuale \"dieta\" di quello parigino, ridotto ormai a soli tre giorni.
La pulce nell\'orecchio di Mario Boselli, presidente della Camera nazionale della moda italiana, l\'ha messa Raffaella Curiel, un nome storico della couture italiana, punto di riferimento per molte dame meneghine che amano lo stile davvero classico. Nell\'ultima edizione di AltaRoma, la Curiel se ne è andata sbattendo la porta e infatti sfila a coté di Milano moda uomo domani pomeriggio.
Certo, bisognerebbe convincere i superbig del made in Italy come Giorgio Armani e Valentino - presenti nel calendario parigino - che comunque hanno più volte dichiarato di non volere sfilare a Roma. «Ma se volessero comunque rientrare in Italia -dice Boselli -sarebbe un\'opportunità eccezionale per tutto il sistema: potremmo chiedere a Versace, un marchio in salute, di sfilare nuovamente con la collezione Atelier. A quel punto, aggiungeremmo Lorenzo Riva, che oltretutto è milanese, invitando i romani come Fausto Sarli, Gattinoni e Renato Balestra».
Sogno o realtà imminente?