Luciana Baldrighi per \"Il Giornale\"
Foto di Franco Cavassi per Dagospia
Il salotto \"buono\" di Milano, la Galleria Vittorio Emanuele progettata dall\'architetto Mengoni, per una sera ha rivisto sfilare la buona borghesia lombarda con il cuore in mano. Dove un tempo avevano lo studio giornalisti illustri come Enzo Biagi, oggi quegli spazi si sono fatti \"moderni\" seguendo l\'esigenza della nuova società e sono diventati hotel di charm. Nel caso dell\'altra sera però il lusso ha fatto rima con beneficenza.
Una serata tutta \"pazza\" all\'insegna della discomusic, del finger-food e del buon cuore di milano, in uno degli angoli più esclusivi della città: l\'Hotel Seven Stars Galleria, di Vittorio Emanuele 11, una location a sette stelle piccola quanto esclusiva e con tanto con tanto di \"maggiordomo\" incorporato al servizio del cliente. Qui il Centro Dino Ferrari ha tenuto infatti il suo annuale Charity Event che raccoglie il meglio della operosità milanese messo al servizio della ricerca scientifica nel campo delle malattie neuromuscolari e neurodegenerative.
LAVEZZI SANTANCHEA sostenere l\'iniziativa oltre ai soci e agli ospiti, preziosi sponsor come Dompè Farmaceutici, Vhernier, Bracco, Aneri Vini, Italgelatine, Gruppo Banca Leonardo, Gruppo Fondiaria, Recordati, Coeclerici, In Cartel Group, Ubi Banca, Grand Hotel et de Milan, Meritalia, Seven Stars Hotel, Grey Grey Goose, Gruppo Rattiflora di Como, Alessandro Rosso, Civis Zane\', Sintesi Digitale e Paolo Sicardi Fotografo.
Rispetto alle edizioni precedenti che si svolgevano quasi tutte al Teatro Manzoni e avevano la consueta cornice di cantanti, attori e comici sul palco e il pubblico in platea, questa volta la serata è divenuta un vero e proprio happening, con danzatrici del ventre che giravano per tavoli e divani, il cantante Ronnie Jones che faceva da intrattenitore, gli stupendi video del di Marco Osanna di Radio DJ nei quali si alternavano mostri sacri della canzone: da Sinatra a Michael Jackson, da Armstrong ai Rolling Stones, dagli Abba a Mina a Steve Wonder, da Fred Mercury a Battisti fino a Battiato.
LAVEZZIA fare da cornice i balconi e gli stucchi della Galleria di Mengoni su cui si affacciavano le varie sale con ospiti illustri come Renato Balestra, Vittorio Feltri, Daniela Santanchè, Alessandro Sallustri, Giancarlo Aneri, Rosanna Acunzo, Daria Pesce, i coniugi Di Capua, Pennisi, Mancino, Caimi, Testori, Tripoli, Gullo, Teso, Bonomi, Rosso, il principe Giovannelli, l\'assessore Landi di Chiavenna.
MARIO LAVEZZIIntrodotta da Francesca Senette, noto volto televisivo, Marialuisa Trussardi, presidente dell\'Associazione Amici del Centro Dino Ferrari, ha ricordato le finalità di questa associazione che il presidente della Regione Roberto Formigoni ha definito \"una delle eccellenze italiane\".
La serata organizzata da Titti Quaggia e Mario Lavezzi, con l\'orchestrazione di Manuela Consensi, ha proseguito con balli moderni e danze figurate dove hanno avuto occasione di esibirsi Enrico De Marco, i coniugi Invernizzi, Vergani, Mancino, Bertazzoni, Pelucchi, Daniela Javarone, Meroni, Caimi e Giuseppe Zanè.
Non ha potuto essere con il suo staff il professor Nereo Bresolin, direttore scientifico del Centro Dino Ferrari, la cui sede si trova all\'interno del Policlinico di via Sforza-Dipartimento Scienze Neurologiche dell\'Università di Milano, per la prima volta assente, ma che nel corso degli anni ha affiancato i presidenti del centro dai Moratti ai Rusconi fino alla Trussardi.
ELIO CATANIAC\'è un nuovo modo di aiutare la ricerca, donando il 5 per mille utilizzando il codice fiscale del Centro Ferrari 07276710154 nei modelli 730, unico e cud. E persino, come ha detto Titti Quaggia mandando un sms il 25 maggio durante la partita (di calcio) del cuore che si terrà a Modena tra la nazionale cantanti e gli Amici del Centro Dino Ferrari, trasmessa in prima serata su RAI 1.
DI CAPUA BALESTRAL\'Associazione venne fondata da Enzo Ferrari \"il Drake di Maranello\" e dal professor Guglielmo Scarlato quando morì suo figlio Dino proprio a causa di una malattia neurodegenerativa, la distrofia muscolare. Dal 1981 spettacolo e ricerca si danno una mano e dimostrano come il privato per alimentare la speranza.