DAGOREPORT
Il vecchio sistema per santificare il Santo Natale era di ingozzarsi di torrone e panettone, sbronzarsi di limoncello, tombolare con il sacrario famigliare lanciando i fagioli segna-numero contro i figli rompicojoni e digerire da scimuniti davanti al Vespa-scopio. Un simile comportamento è oggi ritenuto assolutamente meschino, anche romanticamente antico, dai sopravvissuti al montismo senza limitismo.
Essì: per gli italici perché un Natale sia davvero Duemila e 12 deve sostituire la Quaresima come giorno di penitenza, il Carnevale come giorno di scemenza, il Ferragosto come giorno di pestilenza: è infatti davanti al lesso famigliare vien voglia di chiedere asilo politico in un orfanotrofio. Va meglio per il tran-tran coniugale, come annotò una volta il puntuto pennarello di Ellekappa: "Le vacanze sono splendide. Si ha più tempo per non avere niente da dirsi col proprio partner".
Adesso si provi a vedere il portfolio del nostro Natale politicamente scorretto; è allora che si capisce che tutto è cambiato. Si è risucchiati infatti in una nuova condizione che sembra prelevata dall'ultimo film dei Soliti Idioti. Gesù Cristo che spara fucilate a Babbo Natale, renne che si incaprettano, cazzi filanti, e bastardismi vari e avariati.