Foto da Umberto Pizzi da Zagarolo
San Walter arriva a Cortina in saio francescano, pronto a predicare dal palco del PalaCisnetto riconvertito a luogo di culto del buonismo. "C'è rabbia nel paese", dice, "e la rabbia non è positiva. C'è voglia di scontro, e questo non va bene".
WALTER VELTRONI - copyright PizziE vabbè, volemosebbène, questo è il Vangelo secondo Veltroni. Ma certo un po' di grinta in più, da uno che oltretutto ora non ha più nulla da perdere a dire pane al pane, l'avremmo pretesa più che volentieri. Possibile che in sala non ci sia neppure un Nanni Moretti a alzarsi sulla sedia urlando "Walter di' qualcosa di sinistra!".
Ennò, ennò, lui è venuto a Cortina per parlare del suo nuovo libro, "Noi", c'è persino l'editore Antonello Perricone con signora in prima fila ad ascoltarlo (con Ivan Lo Bello, la Morvillo 2000 con banchiere al seguito e Pizzetti della Privacy), la politica per favore non la tiriamola in ballo.
Ci sono due cavalli di razza, però, a lavorarselo ai fianchi, a fargli capire che del Veltroni scrittore nuncenpuòfregàdimeno. Marcello Sorgi se lo coccola un po', lo fa parlare del Libro, ma poi in coppia con Mc Cisnett gli rigira contro ogni risposta e la butta in politica. Walter sornione finge di non capire, ma il lavorio dei due alla fine lo fiacca e qualcosa gli scappa di bocca.
Niente cariche nel partito, per carità, piuttosto vuole lavorare in Commissione Antimafia. Cisnettos pronto affonda: "Maroni, proprio qui, proprio oggi, ha detto che la proposta di scioglimento dell'amministrazione comunale di Fondi (Latina) in odore di infiltrazione mafiosa, l'ha portato in Consiglio dei Ministri già a febbraio e che non è colpa sua se non è ancora passata".
WALTERR WELTRONI CON PIZZETTI - copyright PizziUolter fa l'occhio di triglia, e dice sognante: "Ah, come sarebbe bello se la Lega, abituata a imporre a Berlusconi ciò che vuole, lo facesse anche in questo caso". Si scalda un po' anche a parlare di Rai: "non bisogna aspettare nessun congresso per le nomine, la Rai deve liberarsi del controllo politico con un'amministrazione indipendente".
Ma sul congresso del Pd, lì cerca di frenare. "Che vinca il migliore, io non sono in gara". Ma sarà un congresso serio? Emergerà una posizione unitaria? "Speriamo". Elapeppa, però, che qualcuno gli lanci una scarpa, a Bush figlio ha fatto bene, chissà che non si scuota pure lui. Lo scarpone ampezzano non arriva, ma lui ha un sussulto d'orgoglio quando Sorgi gli chiede: "e se ti propongono la presidenza del partito?". "Grazie non fumo", risponde piccato. Per ora Uolter si limita a parlare di 'Noi'.
WALTER VELTRONI MARCELLO SORGI ANTONELLO PERRICONE - copyright Pizzi2 - CHE ROTTURA DI MARONI
Partire per un viaggio "alla scoperta di Bobo" al Palacisnetto può avere del mistico se il Bobo in questione è Roberto Maroni. Un'operazione di equilibrismo istituzionale: essere leghisti senza sembrarlo, essere umani nei respingimenti, un colpo al cerchio e uno alla botte. Tanto che all'inizio si teme che un germe di democristianità abbia contagiato pure il duro&puro Bobo.
Quando dice "con il Pdl nessun conflitto, sul programma di governo siamo perfettamente d'accordo" e poi aggiunge "i leghisti sono famiglie normali, non quell'1% di personaggi folcloristici che le tv inquadrano a Pontida", il pubblico come al solito foltissimo di "Cortina InConTra" mormora deluso.
Per fortuna che c'è Cisnetto che lo punzecchia. Così Bobo si scalda e quando si scalda un leghista non ce n'è per nessuno. Intanto sul governo: "per quello che nel programma non c'è, è vero, abbiamo opinioni diverse". E via la stoccata al buon Fini - che ieri dalla festa del Pd tuonava anche contro le ingerenze d'Oltretevere in politica: "C'è qualche esponente del Governo che vuole applicare lo ius soli, noi non siamo assolutamente d'accordo: poi arrivano in Italia centinaia di migliaia di coppie e sappiamo bene le conseguenze".
WALTER VELTRONI E PIZZETTI - copyright PizziGli si legge negli occhi il timore di un'invasione di donne incinte pronte a scodellare i pargoli extracomunitari sul sacro suolo padano e fargli ottenere la cittadinanza italiana. Ma che, siamo impazziti?
Certo che fatica fargli dire i nomi, pure sul congresso del Pd non si scompone, ma alla fine fa capire che la persona "non seria" è "uno che accusa il governo di essere responsabile della morte di 73 persone". Franceschini, of course. Ma Cisnetto non lo molla.
WALTER VELTRONI CON LIBRO - copyright PizziChi butti giù, Bossi o Berlusconi? "Berlusconi, perché con Bossi siamo amici da 30 anni". Calderoli o Borghezio? "In ordine alfabetico, Borghezio. Anche se è diverso dall'immagine che si ha di lui. Come pure Gentilini, ex sindaco di Treviso, maltrattato da media".
Vabbè, gliela concediamo, forse lui non li ha visti su YouTube i video dei comizi in cui il candido Gentilini urla "dobbiamo eliminare i bambini dei zingari". Di Pietro e Travaglio li butta entrambi, tra Casini e il direttore dell'Avvenire butta il primo "chiunque sia l'altro". Tra D'Alema e Veltroni si salva l'ex segretario Pd "perché è del '55 come me e Cisnetto" (ma è perché sullo stesso palco un paio d'ore dopo salirà Uolter).
ROBERTO MARONI - copyright PizziScalfari finisce di sotto nel confronto con Santoro, perché "Santoro è una simpatica canaglia ma mi ha sempre trattato bene". Saviano salvato per il coraggio e Camilleri giù dalla torre per gli attacchi al governo. E anche se si parla di calcio la politica ci mette lo zampino, visto che, mentre Cassano resta su, Lippi che partecipa alle primarie del Pd e polemizza con Maroni sulla "tessera del buon tifoso" viene castigato con una battuta: "ora capisco perché la Nazionale gioca solo sulla fascia sinistra ed è sguarnita sulla destra".
Ma anche sotto la scorza di leghista batte un cuore, che palpita a parlare di musica: "Ah, I Blues Brothers! Ho visto il film 50 volte, con il mio gruppo rifacciamo le loro canzoni". E gli brillano gli occhi quando si schermisce: "Suonare con Zucchero? Un sogno, ma lui è troppo grande!". E poi lì il problema di "colore" ci sarebbe, chè se per Sugar la musica è blu, per Bobo non può che essere verde. Un verde Padania occultato sotto strati di diplomazia, ma che, si vede, lotta per uscire.