Video di Veronica Del Soldà per Dagospia
Nino Frassica...La mia Autobiografia 70% vera,80% falsa
Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
Andrea Esposito per www.fanpage.it
nino frassica racconta il suo libro
In occasione dell’uscita del suo nuovo libro “La mia autobiografia: 70% vera, 80% falsa” (Mondadori) abbiamo intervistato Nino Frassica, l’attore che più di tutti ha segnato, tra gli anni 80 e 90, la scena comica italiana.
L’INTERVISTA
Una delle cose che più ci ha colpito mentre preparavamo l’intervista è stata scoprire che sul web tra le curiosità che gli utenti più di tutte ricercano, in relazione al nome Nino Frassica, ci sono: “vita privata”, “figli”, “è sposato” e poi una piuttosto insolita… “altezza”. Abbiamo quindi pensato di riportare a Frassica alcune di queste domande in apertura di intervista per iniziare con un “identichiè” che, per chi non lo ricordasse, era un quiz satirico che lo stesso Frassica insieme ad Arbore faceva nel programma culto “Indietro tutta”.
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Rispetto alla vita privata l’attore è sempre stato molto discreto, ed è probabilmente questo il motivo per cui tante persone vogliono saperne di più. Quello che possiamo dirvi con certezza è che Frassica non è sposato (si è separato nel 1993 dopo otto anni di matrimonio con Daniela Conti) e non ha figli: “ho scelto di fare un mestiere in cui è più difficile farsi una famiglia, anche Arbore non ha figli”. Sull’altezza, quesito che ha divertito molto l’attore messinese, scherzandoci su ci ha risposto: “Sono alto mediamente 1, 73 cm, anche se nel periodo di Natale arrivo fino a 1,90!”.
L’INCONTRO CON RENZO ARBORE
“Già quando frequentavo la Ragioneria a Messina, avevo capito che volevo fare l’attore di teatro, quindi decisi, una volta diplomato, di tentare il provino all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico ma non fui preso. Così me ne tornai per un po’ a Messina prima di ritentare la sorte, questa volta però alla scuola del Piccolo Teatro di Milano. Lì fui accettato ma frequentai solo per un anno nonostante fosse un’ottima scuola, meglio della Silvio D’Amico perché li non mi presero!”.
In quel periodo, siamo nelle prima metà degli anni 70, Frassica, come ci ha raccontato si nutriva di “pane e ‘Alto Gradimento’”, il programma radiofonico di grande successo di Renzo Arbore. “Così feci di tutto per conoscerlo poiché la sua comicità, il suo stile, era perfetti per me”. Fu così, dopo vari tentativi, che riuscì a conoscerlo e da subito tra i due nacque un sodalizio sugellato prima nel programma “Quelli della notte” dove interpretava il frate Antonino da Scasazza, organizzatore di un improbabile concorso a premi, e poi, nel 1987, con “Indietro tutta” dove veste i panni del “bravo presentatore” e mette in scena una parodia del tipico conduttore televisivo. Tra i tanti famigerato è il tormentone introdotto con lo sponsor “Cacao Meravigliao”.
MASSIMO TROISI E LO SKETCH PASSATO ALLA STORIA
Non potevamo non chiedere a Frassica un ricordo di Massimo Troisi che, come ci ha raccontato, “veniva molto spesso alle registrazioni di ‘Indietro tutta’ ma da turista. Noi volevamo coinvolgerlo nello show – prosegue l’attore – e in un primo momento lui si prestò solo a fare degli sketch telefonici, poi però riuscimmo a preparare una scena perfetta per lui”. Quello sketch, passato alla storia, è tutto giocato sull’equivoco che Troisi sia in realtà un certo Rossano Brazzi ed è “un tipico esempio di comicità alla Troisi, però nello stile di ‘Indietro tutta’.
Conoscerlo – continua Frassica – è stata una grande fortuna, lui era un minimalista, uno che riusciva a far ridere di cose piccole apparentemente insignificanti, ed è per me un attore eduardiano, una sorta di Eduardo moderno. In definitiva i più grandi uomini di spettacolo per me sono due: Eduardo e Troisi”.
DA “ANNI 90” A “DON MATTEO”
Dopo alcuni anni lontano dalla televisione (partecipa solo in veste di ospite: “Fantastico”, “Domenica in”, “Scommettiamo che …?”, “I cervelloni”, “Markette”, “Stracult”) e dopo alcuni film come “Vacanze di Natale 91”, “Sognando la California” e soprattutto “Anni 90”, film molto amato dai fan, ma anche “Baaria” di Giuseppe Tornatore, partecipa nel 2000 alla fortunatissima fiction “Don Matteo” con Terence Hill, interpretando un ruolo drammatico quello del maresciallo Nino Cecchini. La serie giunta alla nona stagione e tuttora in programmazione ha restituito a Frassica quella notorietà avuta in precedenza contraddicendo tutti quelli che non ritenevano possibile un Frassica attore drammatico.
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NINO FRASSICA & LOS PLAGGERS BAND
Tra le mille avventure artistiche di Frassica c’è anche quella del “concerto cabaret” con i musicisti della band “Los Plaggers”. Insieme danno vita a uno show, l’ultima performance risala a pochi mesi fa durante il concerto del 1 maggio, in cui Frassica rivisita alla sua maniera brani come “Cacao Meravigliao”, “Grazie dei Fiori bis” o “Viva la pappa col pomodoro”, ma anche “Mamma mia dammi cento lire” e sigle d’altri tempi come “Portobello” o le musichette della pubblicità.
YOUTUBE E L’INCONTRO CON SOFIA COPPOLA
Grazie ai filmati di “Indietro tutta” caricati dai fan su youtube, la regista americana Sofia Coppola cercando degli attori italiani nota il comico messinese e lo sceglie per interpretare il presentatore della cerimonia dei Telegatti in “Somewhere”, film che nel 2010 vince il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia. Sulla scia di questa collaborazione nel marzo dello stesso anno Frassica partecipa anche, con un piccolo ruolo, a “The Tourist” del regista Florian Henckel von Donnersmarck, dove interpreta un carabiniere che insegue il personaggio di Johnny Depp per le calli di Venezia. Frassica ha partecipato anche al film di Woody Allen “To Rome with love” ma la sua parte, come quelli di molti altri attori, è stata purtroppo tagliata in montaggio.
MACCIO CAPATONDA, L’EREDE DESIGNATO?
Tra le ultime collaborazioni di Frassica c’è quella in “Mario”, la fortunata serie televisiva scritta e diretta da Marcello Macchia, in arte Maccio Capatonda, in cui l’attore messinese interpreta il pompiere Pompiero. Molti accostano la comicità di Maccio Capatonda a quella di Frassica arrivando persino a definirlo il suo erede artistico. In effetti, i punti di contatto tra i due ci sono: il surreale, il discorso non sense… ma è ancora presto per dirlo!