Giuliano Ferrara per \"Il Foglio\"
feltri si ammanettaA Feltri, Sallusti e Porro, i colleghi del Giornale sottoposto a perquisizione nell\'ambito di un\'indagine per violenza privata ai danni di Emma Marcegaglia, più che una solidarietà pelosa non possiamo offrire.
ALESSANDRO SALLUSTISiamo naturalmente impauriti dall\'irruzione del dottor Henry John Woodcock sulla scena della libertà di stampa, visto il risultato spettrale di molte sue clamorose inchieste.
Vogliamo, come tutte le persone sane di mente, che gli inquirenti si sbrighino, che siano cauti, che sappiano valutare criteri professionali, abitudini e modi di fare nelle redazioni e nei rapporti con le fonti a loro sconosciuti.
Inoltre sappiamo che il giornalismo è un mestieraccio sporco, che partecipa dei conflitti tra poteri anche quando è apparentemente in polpe, e che risente di tutte le belle e brutte opacità della lotta politica. Lo pratichiamo anche noi, questo sport, e non facciamo la morale a nessuno. Ma il senso del limite comincia seriamente a diventare un problema.
Nicola PorroFeltri è un grande giornalista e un grandissimo semplificatore. Quando dice che l\'editore gli ha chiesto di ridurre il deficit del Giornale, e che questo lui sta facendo da quando è direttore, si sente la malizia di una provocazione pura, di un cinismo orgoglioso e ribaldo. Eccitare le tifoserie della destra proponendo ai lettori una sequela di rappresaglie personali, a partire dal \"trattamento Boffo\", non è esattamente una politica di bilancio, e se lo fosse non resterebbe senza conseguenze culturali e politiche.
Giuliano FerraraTutto si può fare in regime di libera stampa, ma non \"costi quel che costi\". Lascerei al pistarolo di sinistra, e ai paranoici che odiano fino alla violenza il giornalismo della destra, il privilegio di uno stile indecentemente brutale e dell\'attacco selvaggio alle persone.