Lettera di Francesco Viviano, Giornalista di «Repubblica», al \"Giornale\"
Ho conosciuto Gian Marco Chiocci molti anni fa. Non fu un amore a prima vista, anzi mi stava antipatico e tutti mi dicevano «attento a quello». Ma alle parole e alle chiacchiere non ho mai creduto e, come si fa con le notizie, ho verificato. Siamo diventati amici, «fratelli» (qualcuno dirà poi che si tratta di massoneria), in questi anni nel lavoro ci siamo incrociati spesso imbattendoci in casi scottanti, divertenti, tristi, lavorando senza soste.
Bisignani poteri occultichiocciHo ammirato e ammiro la tenacia di Gian Marco che come me, davanti alle notizie non guarda in faccia a nessuno e per cercarle togliamo tempo alle nostre famiglie ai nostri figli. Ma ci siamo sempre divertiti dopo ogni scoop.
E in molti dicevano e continuano a dire (il nostro mondo è piccolo e tutto si sa e si sente) che siamo, nel migliore dei casi dei «pazzi», che facciamo parte di una «banda» (quale non lo so ancora) che le mie fonti o le sue fonti sono «sporche» mentre quelle di altri sono candide e pulite. Ma ce ne siamo sempre fregati.
I buchi si danno e si prendono. E quando li abbiamo dati (in parecchie occasioni) ci siamo sempre divertiti in maniera goliardica come due cronisti alle prime armi. Per essere breve ricordo soltanto due delle tante circostanze che ci hanno visto lavorare con fatica (appostamenti, pedinamenti, irruzioni, di tutto abbiamo fatto per ottenere e verificare una notizia).
BONINI CARLOPer giorni e giorni abbiamo tampinato una fonte, una volta io una volta lui. Era un muro impenetrabile ma lo volevamo sfondare e dopo tanta fatica lo sfondammo. Ottenemmo quello scoop che il giorno dopo fu ripreso da tutti i giornali e i siti del mondo, migliaia di giornali.
Il secondo, ironia della sorte, le 15mila pagine dell\'inchiesta sulla P4 con Bisignani e company, che nessuno aveva. «Li hanno avute dai \"servizi deviati\", dalle loro fonti \"sporche\"» hanno detto gli altri come al solito. Cazzate come sempre.
Travaglio da Vanity FairMi è dispiaciuto leggere Travaglio (se potessi rinascere tenterei di fare il suo mestiere e non quello che faccio io di umile cronista a caccia di notizie) che attacca Gianmarco perché parla al telefono con il suo direttore. Perché è proibito? Anzi si deve fare, come faccio io, come credo facciano tutti gli altri colleghi. Cosa c\'è di strano?
È una «piccola betulla»? Mah! Questo è Gian Marco, per quanto mi riguarda, una persona perbene, onesta, generosa e, soprattutto un amico e come me lo sanno e lo pensano molti altri colleghi perbene indipendentemente dalla testata per la quale lavorano.